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UCRAINA/REGNO UNITO

Sarà l'eroe di guerra il successore di Zelensky?

Valerii Zaluzhnyi, eroe di guerra ucraino e nuovo ambasciatore a Londra, si trova - suo malgrado - al centro di voci su una possibile corsa presidenziale.
Imago
Fonte Guardian
Sarà l'eroe di guerra il successore di Zelensky?
Valerii Zaluzhnyi, eroe di guerra ucraino e nuovo ambasciatore a Londra, si trova - suo malgrado - al centro di voci su una possibile corsa presidenziale.

KIEV/LONDRA - L'ex comandante in capo dell'Esercito ucraino Valerii Zaluzhnyi, ora ambasciatore a Londra, si muove su un «filo del rasoio politico» tra lealtà al suo presidente e speculazioni su una sua "vociferata" candidatura presidenziale. Lo spiega il Guardian, che dedica all’eroe di guerra - così viene considerato in patria - uno speciale.

Ricostruendo gli ultimi eventi, a cominciare da inizio marzo, quando - secondo il quotidiano londinese - l'attuale ambasciatore ucraino nel Regno Unito rifiutò la chiamata del team del vicepresidente Usa, JD Vance, che sondava potenziali alternative al "problematico" Zelenskyy, proprio dopo il disastroso incontro con Trump nello Studio Ovale (28 febbraio). Ma nulla da fare per lo staff del vice di Trump, dato che l'ex alto ufficiale – per bocca del suo entourage – ritiene che «l'Ucraina sia stata umiliata» e che quindi «dobbiamo essere uniti».

Tutto questo, nonostante poche settimane prima ci fosse stato il "licenziamento" da capo dell'esercito lo scorso febbraio da parte di Zelensky e l'invio a Londra dopo la nomina dell'8 maggio 2024. Ma ad alimentare lo spessore di possibile successore alla guida dell’Ucraina c'è più di un indizio. A cominciare dal fatto che l'ambasciata ucraina vicino a Holland Park, nella zona ovest di Londra, è al centro di continue visite politiche atte a sondare le posizioni e i progetti di Zaluzhnyi che, per mostrare fedeltà a Zelensky, ha rifiutato i servigi di Paul Manafort, ex consigliere di Trump, che si era candidato come suo consulente politico.

«Se decidessi di entrare in politica - ha detto Andriy Yermak, capo dello staff di Zelensky - lo sentiresti prima da me, in privato». Tuttavia, a Kiev si crede che l'Ambasciatore si stia preparando per una corsa politica, riservandosi di decidere solo all'ultimo momento. Del resto, tensioni tra i due leader ci sono e risalgono ai disaccordi sulla preparazione alla guerra. Zaluzhnyi propendeva infatti per un approccio più incisivo (si espresse per l'introduzione della legge marziale due giorni prima dell'invasione russa), mentre Zelenskyy decise per misure meno "pesanti", temendo il panico.

La popolarità di Zaluzhnyi, divenuto un mito in patria dopo l'invasione, generò però ulteriore malcontento nella squadra presidenziale. Fino al suo licenziamento e alla sua nuova vita a Londra: una transizione difficile, dato che il generale ha passato due anni in guerra. Un suo collaboratore disse in proposito: «Valerii Fedorovych ha lasciato la guerra, ma la guerra non ha abbandonato Valerii Fedorovych», usando il patronimico di Zaluzhnyi.

Infine, a seguito di un recente ritorno a Kiev per un vertice di ambasciatori, le voci su un ingresso in politica dell'ex militare sono tornate, ma anche in questo caso la sua consulente, Oksana Torop, si è affrettata a gettare acqua sul fuoco: «Ha detto più volte che, mentre la guerra è in corso, dobbiamo lavorare per salvare il Paese e non pensare alle elezioni».

Lo stesso Mykhailo Podolyak, assistente di Zelensky, ha aggiunto che Zaluzhnyi «è visto dal presidente come parte della squadra», anche se «è tutto molto imprevedibile». Come in un lungo gioco d'attesa, del resto le elezioni presidenziali non sono al momento possibili, almeno fin tanto che ci sarà la guerra e resterà in vigore la legge marziale.

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