«I file di Epstein non sono pubblici perché c'è Trump»


Elon Musk attacca Trump su X: «Il tycoon nei file di Epstein», Wall Street trema e la Casa Bianca minimizza.
Elon Musk attacca Trump su X: «Il tycoon nei file di Epstein», Wall Street trema e la Casa Bianca minimizza.
WASHINGTON - È scontro aperto Musk-Trump e in diretta su X ieri Elon non le ha certo mandate a dire. «Senza di me non avrebbe vinto le elezioni», ha detto del tycoon il patron di Tesla, mentre il titolo della società crollava a Wall Street. E alla fine ha sganciato «la bomba più grande: Donald Trump è nei file di Epstein. Questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici». Fino ad arrivare a condividere un post in cui si chiede l'impeachment del Tycoon.
La vicenda - Il 27 febbraio l'attorney general Pamela Bondi aveva reso nota una prima parte di documenti declassificati del caso Epstein, che pero' contenevano in gran parte documenti precedentemente trapelati, anche se mai resi pubblici in via ufficiale dal governo americano. Le carte non avevano svelato nulla che non si sapesse, confermando i rapporti fra Trump e l'ex finanziere accusato di pedofilia morto suicida in carcere.
Il nome del presidente americano compare anche nel registro dell'aereo di Epstein, il famigerato 'Lolita Express'. Il tycoon viaggio' sul velivolo insieme a Epstein l'11 ottobre 1993 e poi ancora il 15 maggio del 1994 con l'allora moglie Marla Maples, la figlia Tiffany e la babysitter: prima da Palm Beach all'aeroporto Reagan di Washington e poi da Washington allo scalo di Teteboro, in New Jersey. I contatti fra Epstein e Trump erano noti da tempo ed erano già emerse anche delle foto che li immortalavano insieme, una anche con Maxwell e Melania. Ma non e' dato sapere se i documenti non ancora resi noti contengano novita'.
Casa Bianca, «episodio sfortunato» - Un "episodio sfortunato": così la Casa Bianca ha definito ieri negli Usa (oggi in Svizzera) le accuse di Elon Musk secondo cui il presidente Donald Trump sarebbe «negli archivi di Epstein». Lo ha detto alla Cnn la portavoce stampa Karoline Leavitt: «Questo è un episodio spiacevole per Elon, che non è soddisfatto del 'One Big Beautiful Bill' perché non include le politiche che voleva. Il Presidente è concentrato sull'approvazione di questa legge storica e sul rendere il nostro Paese di nuovo grande», ha dichiarato.
«Trump indaghi su Musk, per me è immigrato irregolare» - Infine, le parole di Stephen K. Bannon, uno dei più accaniti critici di Elon Musk, che ha affermato al Nyt di aver consigliato a Donald Trump di annullare tutti i contratti del miliardario della tecnologia e di avviare diverse indagini sull'uomo più ricco del mondo. «Dovrebbero avviare un'indagine formale sul suo status di immigrazione, perché sono fermamente convinto che sia un immigrato illegale e dovrebbe essere deportato immediatamente dal Paese», ha affermato Bannon, ex principale collaboratore del presidente Trump, ora influente alleato e consigliere informale.