Se per Trump «Putin è impazzito», Merz apre alle armi a lungo raggio


Nuova ondata di attacchi tra Russia e Ucraina: Trump attacca Putin, la Germania apre ai missili a lungo raggio per Kiev.
Nuova ondata di attacchi tra Russia e Ucraina: Trump attacca Putin, la Germania apre ai missili a lungo raggio per Kiev.
MOSCA - Per la terza notte consecutiva una pioggia di missili e droni russi si è abbattuta sull'Ucraina. Attacchi che hanno indotto Donald Trump a protestare contro Vladimir Putin: "È impazzito".
Ma il Cremlino ha spiegato quella del presidente americano come una "reazione emotiva", assicurando che i bombardamenti prendono di mira solo obiettivi militari come "ritorsione" ai massicci raid di droni ucraini. E intanto la Germania apre alla consegna di missili a lungo raggio a Kiev per colpire il territorio russo. Una decisione bollata come 'pericolosa' dai russi.
Per quanto riguarda le trattative, Mosca mostra di non avere fretta, facendo sapere che è ancora "in corso" il lavoro per l'elaborazione di un memorandum con le proposte russe per una soluzione pacifica che comprenda un cessate il fuoco. Argomento trattato anche in un colloquio tra Putin e il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, il cui Paese sembra intenzionato a continuare a svolgere il ruolo di mediatore, forse con un nuovo incontro a Istanbul dopo quello del 16 maggio.
Chi dice di non volere aspettare è l'Unione europea, per la quale "Mosca non è interessata alla pace". "Stiamo lavorando a sanzioni che possano davvero paralizzare l'economia russa", ha sottolineato una portavoce di Bruxelles. Mentre Trump, alla domanda se pensi a introdurre nuove sanzioni, si è limitato a dire che ci sta "certamente" pensando.
«Attaccare le posizioni militari in Russia»
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha affermato invece che anche la Germania, come già fatto lo scorso anno da Usa, Gran Bretagna e Francia, ha deciso di togliere limitazioni alla gittata degli armamenti che fornirà all'Ucraina. Kiev, quindi, potrà utilizzarle per "difendersi anche attaccando le posizioni militari in Russia", ha sottolineato il cancelliere, citato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Merz non ha tuttavia detto esplicitamente se questo significa che Berlino fornirà i missili Taurus a lungo raggio alle forze ucraine. Una mossa che sarebbe "piuttosto pericolosa", ha reagito il portavoce di Putin. "Queste potenziali decisioni, se mai venissero effettivamente prese, sono in assoluto contrasto con le nostre aspirazioni a raggiungere una soluzione politica", ha dichiarato Dmitry Peskokv. Gli ucraini hanno usato più volte gli americani Atacms e i britannici Storm Shadow per bombardare il territorio della Federazione.
L'Aeronautica militare di Kiev ha detto che nella notte tra domenica e lunedì i russi sono tornati a bombardare varie regioni del territorio ucraino con nove missili da crociera e un record di 355 droni di vario tipo. Novantasei i droni lanciati in nottata dalle forze ucraine sul territorio russo, secondo il ministero della Difesa di Mosca. E a questi si sono aggiunti un'altra quarantina durante il giorno, di cui sei intercettati sulla regione della capitale.
Secondo Trump, Putin lancia "missili e droni contro le città in Ucraina per nessuna ragione", e ciò dimostra che è "completamente impazzito". Il presidente americano ha ipotizzato che quello russo voglia conquistare tutta l'Ucraina. "Ma se lo fa, ciò porterà alla caduta della Russia", ha pronosticato il tycoon. Che poi però è tornato a lanciare i suoi strali anche contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Tutto quello che esce dalla sua bocca crea problemi, non mi piace, è meglio che smetta", ha affermato.
Trump è poi tornato a ripetere che quella in Ucraina non è la "sua" guerra. "Questa è la guerra di Zelensky, Putin e Biden, non di Trump, io sto solo aiutando", ha avvertito. Una girandola di dichiarazioni, dunque, dalle quali non è possibile prevedere quale sarà il corso dell'amministrazione americana, né ricavare garanzie certe che Washington continuerà a sostenere pienamente Kiev e si unirà agli europei nel varare nuove sanzioni.
E Zelensky ha lamentato quella che ha definito la mancanza di "pressione" su Mosca. Con i suoi raid, ha affermato il leader ucraino, "Putin dimostra quanto disprezzi un mondo che si impegna di più nel 'dialogo' con lui che nella pressione". Difficile non vedere un riferimento proprio a Trump.
Flemmatica, invece, la reazione del Cremlino. Mosca è "grata agli americani" per gli sforzi diplomatici, ha assicurato Peskov, spiegando che in questo momento cruciale per i negoziati c'è "un sovraccarico emotivo di tutti". Ma i bombardamenti sull'Ucraina, ha aggiunto, sono "decisioni necessarie" di Putin per "garantire la sicurezza della Russia", perché si tratta di "ritorsioni" ai massicci attacchi di droni ucraini contro "infrastrutture civili". Oltre a quelli su Mosca nei giorni precedenti la parata sulla Piazza Rossa del 9 maggio scorso, che secondo il Cremlino erano diretti ad intimidire i numerosi leader stranieri presente tra cui il presidente cinese Xi Jinping.