C'è chi frena sulle armi a Kiev: Brasile e Portogallo


Il presidente Luiz Inacio Lula pone il veto alla fornitura di munizioni mentre Lisbona ritarda la decisione sui Leopard
Il presidente Luiz Inacio Lula pone il veto alla fornitura di munizioni mentre Lisbona ritarda la decisione sui Leopard
SAN PAOLO / LISBONA - Nell'ultima settimana abbiamo assistito al consolidarsi del fronte dei sì all'invio di armi - in particolare gli ormai famosi tank Leopard - e alla dura risposta di Mosca. Ora però, in queste ore, c'è chi rallenta le decisioni o addirittura frena.
Lula preferisce la neutralità - La notizia in controtendenza arriva dal Brasile: il presidente Luiz Inacio Lula da Silva (Pt) dice no alla fornitura di munizioni per i carri armati all'Ucraina. Lula, secondo quanto riporta l'online della Folha di SP, preferisce mantenere una posizione neutrale ed evitare di provocare Mosca.
In vista il vertice Brasile-Germania - Aumenta quindi l'attesa per il vertice tra Brasile e Germania che è previsto per lunedì 30 gennaio. Infatti il cancelliere Scholz sarà oggi in Argentina e poi raggiungerà Brasile e Cile. E proprio adesso si apprende che il veto di Lula non sarebbe stato deciso oggi ma risalirebbe al 20 gennaio scorso, durante l'incontro con i capi delle Forze armate e il ministro della Difesa, José Múcio.
È invece storia recente la decisione finale di Scholz di inviare un contingente di carri armati Leopard-2, oltre che attivarsi per la riesportazione di armi, chiedendo a chiunque volesse, di donarle all'Ucraina.
La neutralità Brasiliana - Ma se inizialmente era sembrato che il Brasile avrebbe potuto rendersi partecipe del piano di Berlino e intascare così circa 4,5 milioni di euro per un lotto di munizioni che aveva già in stock per i suoi carri armati, ora Lula risponde di no, sostenendo di non voler provocare i russi. Il Brasile, dunque, pur avendo espresso la sua condanna all'Onu per l'invasione russa in Ucraina, conserva la sua posizione di neutralità, per motivi economici.
L'indecisione portoghese - Alla frenata brasiliana si aggiunge infine l'incertezza portoghese. Inizialmente Lisbona aveva fatto una promessa a Kiev. E il ministro degli Esteri portoghese, João Gomes Cravinho, lo aveva ribadito pochi giorni fa: il Portogallo avrebbe inviato alcuni dei suoi 37 Leopard in Ucraina. Ma la decisione - ad oggi - non è stata ancora presa e dal ministero della Difesa arrivano diverse notizie sul pessimo stato di conservazione di alcuni di questi carri da combattimento.


























