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ISRAELE

Gli attivisti svizzeri (e ticinesi) della Flotilla: «Interrotta la visita dei rappresentanti consolari»

Non sono così stati possibli dei colloqui approfonditi, un nuovo tentativo è previsto per domenica. Il video di uno di loro, con le stesse parole della Thunberg
AFP
Fonte ats
Gli attivisti svizzeri (e ticinesi) della Flotilla: «Interrotta la visita dei rappresentanti consolari»
Non sono così stati possibli dei colloqui approfonditi, un nuovo tentativo è previsto per domenica. Il video di uno di loro, con le stesse parole della Thunberg

TEL AVIV - Un team dell'ambasciata svizzera in Israele ha fatto visita oggi ai 19 attivisti svizzeri della Global Sumud Flotilla - tra cui almeno due ticinesi - nella prigione di Ketziot, nel deserto del Negev. Secondo quanto riferito dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), le autorità di sicurezza israeliane hanno interrotto la visita a causa di vari incidenti.

Lo scopo della visita era garantire agli attivisti la protezione consolare dei cittadini svizzeri, precisa il dipartimento di Ignazio Cassis. Quello elvetico è stato uno dei primi team di rappresentanze straniere in Israele a recarsi sul posto, ha indicato rispondendo a una richiesta di Keystone-ATS. Il team è rimasto sul posto per circa otto ore.

A causa di vari incidenti, le autorità di sicurezza israeliane hanno poi interrotto la visita, impedendo ai rappresentanti dell'ambasciata svizzera di avere colloqui approfonditi con il gruppo di cittadini elvetici. Una nuova visita è prevista per domenica. Il DFAE chiederà alle autorità israeliane di poter vedere subito e senza intralci gli attivisti imprigionati.

L'obiettivo è quello di informarsi sulle loro condizioni di salute e di detenzione e di garantire il rispetto dei loro diritti fondamentali, in particolare condizioni di detenzione dignitose, garanzie procedurali e il diritto alla difesa. Il DFAE è in stretto contatto con le autorità israeliane, ma anche con gli avvocati delle persone coinvolte.

Fermati in acque internazionali

Gli attivisti erano stati fermati in mare in acque internazionali tra mercoledì e giovedì da Israele mentre si stavano avvicinando a Gaza sulle barche della Global Sumud Flotilla. Sono stati portati nella prigione nel deserto del Negev: stanno tutti bene, aveva indicato in precedenza all'agenzia Keystone-ATS Hicham El Ghaoui, presidente della delegazione elvetica della flottiglia.

Gli avvocati dell'organizzazione hanno potuto incontrarli. Gli interrogatori degli attivisti, condotti dalle autorità israeliane, sono durati circa una quindicina di ore, secondo quanto riferito da El Ghaoui. Due ministri israeliani si sono recati sul posto per farsi un'idea della situazione.

Espulsione dopo tre giorni

Alcuni dei militanti hanno iniziato uno sciopero della fame, altri hanno firmato un documento in cui riconoscono di essere entrati illegalmente in territorio israeliano. Ciò comporta la loro espulsione immediata.

La legge israeliana permette di tenere gli attivisti in detenzione preventiva per tre giorni. Una volta espulsi da Israele saranno messi a bordo di aerei diretti verso gli scali di Londra e Madrid.

Il DFAE aveva indicato stamane su X di essere stato informato che l'operazione di abbordaggio da parte di Israele della Global Sumud Flotilla è terminata. I servizi di Ignazio Cassis restano in contatto con le autorità israeliane al fine di garantire la protezione consolare dei cittadini elvetici interessati.

La condanna del PS

Nel frattempo, durante una riunione straordinaria, il Consiglio del Partito socialista (PS) ha condannato oggi "l'ultima eclatante violazione del diritto da parte del governo israeliano". "La flotta voleva fare ciò che la Svizzera ufficiale non ha il coraggio di fare. Ci aspettiamo ora che Ignazio Cassis sanzioni finalmente Benjamin Netanyahu e il suo governo, ma anche che riconosca lo Stato palestinese per consentire una soluzione a due Stati", ha dichiarato Florian Schweri, co-direttore del consiglio del partito, citato in una nota diffusa in serata.

Il video di uno di loro

Intanto sui social uno di loro, Rahim Mercan, ha pubblicato un video con le stesse parole di quelli messi online da Greta Thunberg e da altri passeggeri della Flotilla.

Mostrando il passaporto rossocrociato, dice: «Ciao, mi chiamo Rahim Mercan. Sono cittadino svizzero. Se state vedendo questo video, sappiate che sono stato rapito e trascinato via dalle forze israeliane contro la mia volontà». Chiede a chi lo vede di farsi sentire presso il suo governo affinché si adoperi per la sua liberazione immediata.

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