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LITUANIA

Con la Russia non si sa mai: anche i bambini a scuola di droni

Il governo di Vilnius vuole formare 22mila persone perché siano in grado di costruire e pilotare gli aeromobili da remoto: fra questi anche 7mila alunni.
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Con la Russia non si sa mai: anche i bambini a scuola di droni
Il governo di Vilnius vuole formare 22mila persone perché siano in grado di costruire e pilotare gli aeromobili da remoto: fra questi anche 7mila alunni.

VILNIUS - Fidarsi è bene ma non fidarsi - se c'è di mezzo la Russia - forse è meglio: devono avere pensato a questo alcuni rappresentanti del governo lituano, facenti capo ai ministeri di difesa e istruzione, nel momento in cui si sono presentati al tavolo dell'esecutivo con una proposta che punta a formare 22mila persone (compresi i bambini di appena 8 anni) in due particolari discipline: la costruzione e il pilotaggio di droni.

Ne parla il quotidiano britannico The Guardian.

La questione, dai membri del governo di Vilnius, viene trattata senza troppi giri di parole come una ragione di Stato tutta tesa ad «ampliare la formazione alla resistenza civile». Inutile (lo sanno bene premier e i suoi ministri) nascondersi dietro ad affermazioni retoriche per sminuire i timori che serpeggiano a quelle latitudini: la minaccia russa, nel piccolo Paese baltico, altro che se non è sentita e all'apprendistato militare devono prestarsi anche i più piccoli, è l'idea dei governanti lituani.

Così hanno messo a punto un «programma che sarà adattato alle diverse fasce d’età, con gli studenti della 3ª e 4ª classe, di età compresa tra otto e dieci anni, che impareranno a costruire e pilotare droni semplici» riporta il Guardian citando il governo; mentre gli studenti delle scuole secondarie «progetteranno e realizzeranno parti di droni e apprenderanno come costruire e pilotare droni avanzati».

Questa accelerata sul fronte della difesa preventiva nasce da lontano, da uno stato di massima allerta che i quasi 3 milioni di abitanti al confine con l'exclave russa di Kalinngrad e la Bielorussia vivono sulla propria pelle da quando è iniziata l'invasione dell'Ucraina.

Dal punto di vista economico, la "scuola di droni" costerà alle casse lituane «3,3 milioni di euro» e comprenderà - oltre ad attrezzature specialistiche, «inclusi droni per visualizzazione in prima persona, sia per interni che per esterni» - anche dei «sistemi di controllo e trasmissione video e un’app mobile per la formazione sui veicoli aerei senza pilota (UAV)».

Il ministro della difesa, Dovilė Šakalienė, fornisce anche numeri più precisi intorno all'intera operazione: «Prevediamo che 15.500 adulti e 7.000 bambini acquisiranno competenze nel controllo dei droni entro il 2028 - ha dichiarato - e a settembre apriremo centri di controllo dei droni a Jonava, Tauragė e Kėdainiai, e apriremo altri sei centri di formazione per droni in altre regioni della Lituania entro il 2028».

In cattedra saliranno gli addestratori dell'Unione dei tiratori lituani» in collaborazione con «l’Agenzia lituana per l’educazione non formale».

Paragonato a quanto sembra accada in Russia - e cioè il coinvolgimento di minori nella progettazione e nel collaudo della tecnologia tramite videogiochi, come è stato rivelato - quello dei lituani sembra decisamente un doppio salto in avanti: ma è sicuramente tutta colpa del famoso proverbio.

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