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GUERRA IN UCRAINA

Putin e il sogno di un'Ucraina tutta sua: «Un secolo di guerra e 50 milioni di soldati morti»

L'Institute for the Study of War (ISW) fa i conti in tasca al leader del Cremilino sulla base dell'attuale andamento della guerra e del ritmo di avanzamento sul campo di battaglia
Foto Imago
Putin e il sogno di un'Ucraina tutta sua: «Un secolo di guerra e 50 milioni di soldati morti»
L'Institute for the Study of War (ISW) fa i conti in tasca al leader del Cremilino sulla base dell'attuale andamento della guerra e del ritmo di avanzamento sul campo di battaglia

KIEV/MOSCA - «Le forze russe avrebbero bisogno di circa un secolo per conquistare la "zona cuscinetto" proposta da Medvedev (ndr. quasi tutta l'Ucraina) al ritmo attuale di avanzamento, al costo di quasi 50 milioni di vittime».

Sono i conti in tasca fatti dall'Institute for the study of war (ISW), il principale istituto think tank specializzato in studi e rapporti in ambito militare, al leader del Cremilino Vladimir Putin sull'andamento della sua guerra in Ucraina e le mire espansionistiche mai nascoste dal presidente russo e dai suoi più stretti rappresentanti di governo.

Il sogno putiniano di un'Ucraina tutta russa va a sbattere contro l'incubo dei numeri che arrivano dal campo di battaglia e che l'istituto di analisi ha portato alla luce.

L'avanzata che rallenta e i 1500 morti al giorno - «Le forze russe sono avanzate in media di circa 14,3 chilometri quadrati al giorno in Ucraina e Russia tra il 1° gennaio 2025 e il 24 maggio 2025 - scrive nel suo rapporto l'ISW - a questo ritmo di avanzata le forze russe impiegherebbero circa 3,9 anni per conquistare il resto degli oblast di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia, e Kherson».

La famosa zona cuscinetto agognata dal vicepresidente Medvedev è grande 587mila chilometri quadrati: servirebbero «circa 91 anni per conquistarla» precisa l'ISW; e continuando a perdere in media «1500 vittime al giorno», il prezzo carissimo in termini di perdite di vite umane del sogno dell'inquilino del Cremlino.

Del resto le risultanze dei calcoli che escono da questo studio certificano che «il ritmo di avanzamento russo è rallentato tra febbraio e maggio 2025»

I conti (militari) senza l'oste - A Mosca, dentro al palazzo presidenziale, stando a quanto stilato nel dossier, è come se seduti a un tavolo dove vengono ordinate in continuazione delle portate militari, Putin e i suoi consiglieri stessero facendo i conti senza l'oste.

Come si può provare? «Queste richieste - è la risposta che arriva leggendo il report in questione - ignorano il fatto che la situazione sul campo di battaglia è cambiata drasticamente dall'inizio del 2022 e che tre anni di perdite di manodopera e di materiali hanno significativamente degradato la capacità dell'esercito russo di conquistare l'Ucraina».

I progressi russi - continua - sono «notevolmente rallentati perché le forze russe continuano a subire perdite di personale e si affidano sempre più a una fanteria scarsamente addestrata ed equipaggiata».

Il nervosismo e l'irritazione di Trump per il comportamento di Putin - Quindi, una vera svolta sul campo si otterrebbe solo se «cessasse l'assistenza militare occidentale all'Ucraina», cosa che al momento non appare per niente realistica, viste le prese di posizione dell'Europa e l'irritazione sempre più palpabile del presidente americano Donald Trump, che è sbottato subito dopo avere visto le immagini dell'ultimo bombardamento di Kiev, dando del pazzo all'amico della Piazza Rossa.

Un amico dai cambi di idea repentini e che - in linea con la sua condotta messa in atto sin dall'inizio del conflitto - gioca con due mazzi di carte: uno che usa per ribadire che si dice pronto a trattare senza precondizioni, l'altro che tira fuori da sotto il banco per aumentare la potenza di fuoco e scaraventare sulle città ucraine e la stessa capitale Kiev una pioggia di missili balistici e droni mai così intensa come in queste ultime settimane. Come dimostra il quantitativo e la tipologia di armamento utilizzato.

«Le forze russe - scrive ISW - hanno condotto il più grande attacco combinato di droni e missili della guerra contro l'Ucraina nella notte tra il 24 e il 25 maggio. Nove missili balistici dall'Oblast' di Kursk, 55 missili da crociera dall'Oblast' di Saratov e dal Mar Nero, un missile da crociera dallo spazio aereo sopra il Mar Nero e quattro missili da crociera da un'area non specificata della Russia e 298 droni Shahed e decoy dalla direzione delle città di Bryansk, Kursk e Oryol».

Cosa c'è dietro l'intensificarsi dei bombardamenti russi - Dietro l'intensificarsi di questo genere di attacchi c'è la presunzione di Putin di «degradare su più fronti il morale degli ucraini e convincere l'Occidente che una vittoria russa è inevitabile e che sostenere l'Ucraina è inutile».

L'analisi dell'istituto di ricerca mette in evidenza anche quanto dichiarato dal portavoce della Direzione principale dell'intelligence ucraina (GUR) Andriy Chernyak, secondo cui anche per l'attacco avvenuto nella notte tra il 24 e 25 maggio «le forze russe stanno lanciando sempre più missili dalla Crimea occupata, dopo averli usati meno frequentemente negli ultimi cinque mesi» e che le difese antiaeree ucraine «faticano a colpire i sistemi mobili di lancio dei missili, poiché le forze russe sono in grado di dispiegare i sistemi in 20 minuti e di smontare e spostare rapidamente i sistemi dopo il lancio».

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