Il Cremlino: «Il raid ucraino compromette i colloqui di pace»

Putin è pronto a continuare a combattere se non raggiungerà i suoi obiettivi, secondo funzionari occidentali
MOSCA - Il massiccio raid di droni ucraini della notte scorsa su Mosca e sulla regione di Mosca potrebbe compromettere il dialogo con l'Ucraina.
Lo ha detto all'agenzia RIA Novosti il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
«Non ci sono ancora trattative in corso, ma il fatto che la tendenza emergente possa essere notevolmente rovinata è vero», ha affermato Peskov, rispondendo alla domanda dell'agenzia se il Cremlino consideri l'attacco ucraino un tentativo di Kiev di interrompere i colloqui di pace.
La rivendicazione dello Stato maggiore ucraino: «Colpita la raffineria di petrolio di Mosca» - Intanto lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha rivendicato l'attacco: «Le Forze dei sistemi senza pilota, l'Sbu e il Gur, in collaborazione con altre unità, hanno colpito obiettivi strategici russi».
In particolare «è stata colpita la raffineria di petrolio di Mosca, che è in grado di elaborare 11 milioni di tonnellate di petrolio all'anno e fornisce il 40-50% del fabbisogno di gasolio e benzina della città di Mosca» riporta Rbc Ukraina.
Colloqui di pace, «Putin è pronto a continuare a combattere se non otterrà i suoi obiettivi» - Tutto questo mentre alcuni funzionari della sicurezza occidentali hanno affermato a Bloomberg che Vladimir Putin «non ha intenzione di scendere a compromessi sulle richieste di territori, di peacekeeping e di neutralità dell'Ucraina in alcun colloquio di pace», complicando così gli sforzi del presidente Donald Trump per garantire un accordo credibile.
Putin ha fatto richieste deliberatamente "massimaliste" prima dei negoziati per porre fine alla guerra, che sa saranno probabilmente inaccettabili per gli ucraini e per gli altri europei, secondo i funzionari della sicurezza.
«Il leader russo è pronto a continuare a combattere se non otterrà i suoi obiettivi», hanno detto i funzionari.