Coop firma il nuovo contratto e porta il salario minimo a 4'300 franchi

Più tutele familiari e orari ridotti nel nuovo CCL dal 2026, ma niente aumenti generalizzati
BERNA - I dipendenti del commerciante al dettaglio Coop godranno di un nuovo contratto collettivo di lavoro (CCL) a partire da gennaio 2026, ma non di un aumento generalizzato degli stipendi. È l'accordo annunciato oggi dai partner sociali del rivenditore in un comunicato congiunto tra Coop e Unia, Syna/OCST, Società degli impiegati del commercio Svizzera e Associazione degli impiegati Coop.
I principali miglioramenti concordati e riportati nel comunicato sono l'aumento del salario minimo e di riferimento, giornate lavorative più corte, un maggiore sostegno nella custodia dei figli e il prolungamento del congedo per l'altro genitore.
Nel dettaglio, il salario minimo aumenta a 4'300 franchi, il salario di riferimento con una formazione di base di due anni a 4'400 franchi, con una formazione di tre anni a 4'500 e con quattro anni a 4'700.
Il congedo parentale per l'altro genitore e il congedo di adozione vengono inoltre prolungati a 20 giorni, mentre in caso di assistenza a figli con gravi problemi di salute a causa di una malattia o di un infortunio, il congedo viene integralmente preso a carico dal datore di lavoro. Chi percepisce uno stipendio mensile fino a 5'300 franchi potrà pure chiedere i contributi di Coop Child Care per l'accudimento della prole.
Ritoccato anche il limite dell'orario di lavoro giornaliero, fissato a un massimo di dodici ore, comprese pause e straordinari, mentre durante l'apprendistato si avrà diritto a due settimane di congedo giovanile pagato.
Non è invece andata in porto la negoziazione sugli stipendi: le parti sociali chiedevano aumenti generalizzati a favore di tutti gli impiegati, ma Coop ha rifiutato la proposta optando per adeguamenti individuali.