Crisi di governo in Giappone, lascia il Primo ministro

L'annuncio di Shigeru Ishiba è arrivato nel corso di una conferenza stampa.
TOKYO - Il Primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha deciso di dimettersi: lo ha comunicato lui stesso nel corso di una conferenza stampa organizzata in tutta fretta, dopo che diversi media locali avevano anticipato la notizia, rivelando che (come ha fatto il servizio pubblico radiotelevisivo Nhk) Ishiba avrebbe lasciato la carica di premier per evitare divisioni all'interno del partito.
Un partito - l'Ldp, compagine liberal democratica - al cui interno si erano fatte sempre più pressanti le richieste di dimissioni che venivano da più esponenti, che consideravano il premier responsabile della disfatta elettorale dello scorso luglio, con la perdita della maggioranza al Senato.
La decisione di abdicare arriva a meno di un anno dalla nomina. Un incarico iniziato sotto un cattivo auspicio, con il repentino crollo dei mercati finanziari, a causa dell'"Ishiba shock", e proseguito nel peggiore dei modi con la perdita della maggioranza alla Camera bassa nelle elezioni generali indette alla fine dello stesso mese, con il peggior risultato dal 2009 per il partito conservatore.
L'avvento dell'amministrazione Trump e la battaglia sui dazi non hanno favorito gli sforzi dell'esecutivo da lui guidato, ridimensionando le aspettative di una ripresa dell'espansione per la quarta economia mondiale, già alle prese con la grave crisi demografica, lo stallo dei consumi e il protrarsi dell'incertezza sulle negoziazioni con il principale alleato commerciale. La perdita della prevalenza numerica anche al Senato nel voto del 20 luglio è stato il punto di non ritorno.
Le pressioni sul leader 68enne si erano fatte più insistenti nella serata di ieri quando il ministro dell'agricoltura e un ex primo ministro hanno incontrato Ishiba per esortarlo ad andarsene. La settimana scorsa, quattro alti funzionari dell'Ldp, tra cui il numero due del partito Hiroshi Moriyama, avevano offerto le loro dimissioni.
I parlamentari dell'Ldp e i funzionari regionali di tutto il Giappone che vogliono una nuova elezione della leadership presenteranno una richiesta domani. La corsa alla guida del partito si terrà se verrà raggiunta la maggioranza richiesta.