Una ventina di svizzeri tra gli arrestati della Flotilla, anche alcuni ticinesi

I funzionari del DFAE sono in contatto sia con le autorità israeliane, sia con gli avvocati degli arrestati. Gli attivisti dovranno pagare a loro spese il rientro
ASHDOD - Una ventina di persone di nazionalità svizzera figurano tra le centinaia di attivisti della Global Sumud Flotilla. Sono stati trasferiti ad Ashdod, in Israele, indica il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
L'ambasciata svizzera di Tel Aviv è in contatto con le autorità israeliane e assiste i cittadini svizzeri interessati nell'ambito della protezione consolare, ha precisato il DFAE a Keystone-ATS.
Si tratta in particolare di vigilare sul rispetto dei diritti fondamentali delle persone coinvolte, comprese condizioni di detenzione conformi alla dignità umana, garanzie procedurali e diritto alla difesa. Non appena sarà possibile, rappresentanti dell'ambasciata renderanno visita agli attivisti svizzeri.
Il Dipartimento è inoltre in contatto con gli avvocati incaricati dei partecipanti elvetici alla flottiglia. Non vengono forniti servizi legali direttamente dal DFAE, ma non appena sarà noto il luogo di detenzione e si terrà la visita consolare, i legali degli attivisti saranno informati in modo che possano intraprendere i passi necessari.
Sulle onde di radio RTS, la direttrice della Direzione consolare del DFAE Marianne Jenni ha detto che, secondo le sue informazioni, non ci sono stati feriti durante l'intervento israeliano. «Tutto era sotto controllo», ha precisato. Le persone coinvolte - ha aggiunto - dovranno pagare il loro rimpatrio, e non la Confederazione. Il DFAE in caso di necessità potrà tuttavia anticipare le spese, che dovranno essere rimborsate.
A seguito dell'intercettazione della flottiglia, la Svizzera ha ricordato a Israele la necessità di mantenere la proporzionalità. La sicurezza dei partecipanti deve essere garantita, ha sostenuto sulla piattaforma X il DFAE.
Nelle ultime settimane, la Svizzera ha più volte ribadito la sua raccomandazione a non recarsi a Gaza, vista l'elevata pericolosità della situazione. Le persone che decidono comunque di andarci lo fanno sotto la propria responsabilità, sottolinea il DFAE.
Secondo le sue stesse dichiarazioni, la flottiglia si era avvicinata a una distanza compresa tra 70 e 80 miglia nautiche dalla Striscia di Gaza quando è stata fermata dagli israeliani. Fra le centinaia di partecipanti, a bordo di oltre 40 imbarcazioni, vi è anche l'attivista svedese Greta Thunberg. Presenti pure l'ex sindaco di Ginevra Rémy Pagani e alcuni ticinesi.
Da parte sua l'organizzazione «Waves of Freedom Switzerland» («Onde della libertà Svizzera»), che partecipa alla flottiglia, ha giudicato la reazione del DFAE e del Consiglio federale «timorata e insufficiente. Le autorità svizzere devono affermare senza ambiguità che l'intercettazione della Global Sumud Flotilla è illegale, costituisce una violazione del diritto internazionale e dei diritti umani fondamentali, e richiede sanzioni», si legge in un comunicato.