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GUERRA IN UCRAINA

Droni russi, «la prossima potrebbe essere l'Italia»

Secondo il presidente ucraino, Putin mira a ridurre gli aiuti all'Ucraina. Il parere di alcuni paesi europei, tra chi parla di guerra ibrida e chi si prepara ad abbattere i droni
AFP
Fonte ATS
Droni russi, «la prossima potrebbe essere l'Italia»
Secondo il presidente ucraino, Putin mira a ridurre gli aiuti all'Ucraina. Il parere di alcuni paesi europei, tra chi parla di guerra ibrida e chi si prepara ad abbattere i droni

KIEV - Parlando delle presunte incursioni della Russia su vari Paesi europei, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che l'Ucraina ha intercettato 92 droni diretti verso la Polonia e che «l'Italia potrebbe essere la prossima». Lo ha affermato in un post su X.

«Putin - ha ribadito Zelensky su X - sta testando ciò che hanno gli europei. Questo mira a ridurre gli aiuti all'Ucraina, soprattutto in vista dell'inverno».

«Alcuni Paesi - aggiunge - potrebbero preoccuparsi di trasferire i sistemi di difesa aerea all'Ucraina e decidere di tenerli in patria. Ma non funziona così. Non si possono usare sistemi come il Patriot per abbattere ogni drone: semplicemente non ci sono molti intercettori al mondo. Ciò che serve invece è la conoscenza: l'esperienza delle nostre squadre antincendio mobili, dei nostri operatori di droni, dei vertici delle nostre forze aeree e dei comandanti delle nostre unità di difesa aerea».

L'epicentro delle incursioni di droni sospetti resta il fianco nord-orientale, ma l'onda d'urto travalica i confini: in Europa si parla ormai senza esitazioni di guerra ibrida" con Mosca. E a rendere ancora più cupo il quadro è stato Volodymyr Zelensky, che ha denunciato l'intercettazione di uno sciame di 92 droni diretti verso la Polonia

Anche se il ministro degli esteri Antonio Tajani afferma di non credere che l'Italia sia un obiettivo militare: «La difesa aerea italiana è comunque in grado di verificare cosa accade e di abbattere droni con intenzioni minacciose», ha spiegato.

Dopo il sorvolo sull'aeroporto di Copenaghen che martedì ha scosso i cieli danesi, nuovi velivoli non identificati sono comparsi sopra la più grande base militare del Paese scandinavo, alimentando l'allarme su azioni che - nel monito del commissario Ue Valdis Dombrovskis - «non sono certo errori», bensì «provocazioni» calcolate dal Cremlino per testare fino a dove possa spingersi. Dalle Nazioni Unite il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha ribaltato le accuse: Mosca "non ha mai avuto né ha intenzione di attaccare Paesi della Nato o dell'Ue» e «qualsiasi aggressione contro il mio Paese incontrerà una risposta decisa».

Prima i droni russi abbattuti in Polonia, poi i Mig-31 che hanno violato lo spazio aereo estone per dodici minuti prima di essere scortati fuori dai caccia della Nato. In Danimarca, dopo una serie di sorvoli che Copenaghen ha definito un «attacco ibrido», le autorità non hanno ancora individuato i responsabili, ma per il ministro della Difesa Troels Lund Poulsen si tratta dell'opera di un «attore professionista». E anche Oslo ha aperto un fascicolo su presunti avvistamenti nei pressi della base di Orland, dove sono parcheggiati gli F-35 norvegesi. Mentre ad Amsterdam una pista dell'aeroporto di Schipol è rimasta chiusa per quasi un'ora anche qui per l'avvistamento di un drone.

Finora, ha avvertito la Nato riunita a Riga con il suo comitato militare guidato dall'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone a Riga,«la risposta dell'Alleanza è stata vigorosa e continuerà a rafforzarsi», seppur non ci sia alcuna volontà di «cercare lo scontro». Ma Lavrov è tornato a smentire, accusando l'Alleanza e l'Ue di alimentare nei propri cittadini l'idea dell'inevitabilità di una guerra. E ha insistito: «Non abbiamo nulla da nascondere. Non prendiamo di mira Paesi europei con i nostri droni o missili, siano essi membri dell'Ue o della Nato. Gli incidenti accadono, ma non attacchiamo civili né infrastrutture».

Anche a Bruxelles la diagnosi è netta. «Assistiamo a ogni tipo di azione russa: dalla disinformazione al sabotaggio, fino all'uso dell'immigrazione clandestina come arma», ha denunciato Dombrovskis ai microfoni di France24 con la sensibilità particolare di chi viene da Riga e vede le ambizioni imperiali del Cremlino non fermarsi all'Ucraina. Da qui la spinta di Bruxelles sul muro di droni', una barriera tecnologica concepita per respingere incursioni e provocazioni. Ma il dibattito va oltre: Varsavia ha già annunciato di essere pronta ad abbattere velivoli sospetti e, stando alle rivelazioni della Bild, anche Berlino valuta di autorizzare i propri militari a farlo.

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