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DANIMARCA

«Non siamo in guerra, ma non siamo nemmeno più in piena pace»

Lo ha detto il Ministro della Difesa Pistorius. Il suo omologo danese parla di un «attacco ibrido con diversi tipi di droni»
AFP
Fonte ATS
«Non siamo in guerra, ma non siamo nemmeno più in piena pace»
Lo ha detto il Ministro della Difesa Pistorius. Il suo omologo danese parla di un «attacco ibrido con diversi tipi di droni»

COPENAGHEN - Dopo nuove segnalazioni di droni avvistati nei pressi di diversi aeroporti danesi – interpretate come un «attacco ibrido» – la Danimarca ha innalzato il livello di allerta.

La prima ministra Mette Frederiksen ha parlato, dopo un colloquio di crisi con il segretario generale della NATO Mark Rutte, di una «situazione seria». In Germania, il ministro della Difesa Boris Pistorius ha dichiarato: «Non siamo in guerra, ma non siamo nemmeno più in piena pace».

Le autorità danesi ritengono che dietro gli incidenti vi sia un attore professionale, ma non sono stati forniti dettagli specifici. Thomas Ahrenkiel, capo dei servizi segreti militari (FE), ha dichiarato in conferenza stampa:

«Non abbiamo informazioni che ci permettano di identificare con certezza i responsabili. Ma ci troviamo in una situazione grave».

«Sembra una forma di guerra ibrida» - Il ministro degli Esteri danese Lars Løkke Rasmussen ha affermato in un’intervista alla radio pubblica che non ci sono ancora elementi sufficienti per attribuire le responsabilità. Il capo dell’intelligence interna (PET), Finn Borch, ha parlato di un possibile esempio di guerra ibrida, simile ad altri fenomeni osservati in Europa. Ha aggiunto che il rischio di sabotaggio da parte della Russia è elevato.

Anche il ministro della Difesa Troels Lund Poulsen ha parlato in mattinata di un «attacco ibrido con diversi tipi di droni».

La Russia, tramite l’ambasciata a Copenaghen, ha negato qualsiasi coinvolgimento. Le autorità danesi, però, non escludono nulla al momento.

Il ministro tedesco Pistorius ha detto che ci troviamo di fronte a una nuova realtà e che «siamo attaccati in modo ibrido, con campagne di disinformazione e ora anche con droni che violano lo spazio aereo».

Nuove segnalazioni in tutta la Danimarca - Solo due giorni dopo il blocco dell’aeroporto di Copenaghen per oltre quattro ore a causa di droni, nuove segnalazioni sono arrivate mercoledì sera e nella notte di giovedì da vari aeroporti danesi. Tra questi Aalborge, al Nord della Danimarca, con lo spazio aereo chiuso temporaneamente, Esbjerg, Sønderborg (vicino al confine tedesco), Billund, con droni avvistati nelle vicinanze, e la base militare di Skrydstrup, con avvistamenti confermati.

Tutti questi luoghi si trovano nella penisola dello Jutland, nella parte occidentale della Danimarca, al confine con la Germania. Le forze di polizia hanno riferito che non c’è stato alcun pericolo diretto per i passeggeri o la popolazione civile.

Nel corso della giornata di giovedì sono continuate le segnalazioni, anche su infrastrutture critiche: impianti militari, campi petroliferi, porti. Alcuni avvistamenti sono stati riferiti anche da navi nel Mare del Nord, ma non sono stati ancora confermati.

Allerta rafforzata – NATO valuta attivazione dell’articolo 4 - Il Comitato nazionale per le crisi (Nost) ha deciso di rafforzare la prontezza operativa. Resta da decidere se verrà attivato l'articolo 4 del Trattato NATO, che prevede consultazioni tra gli Stati membri in caso di minaccia alla sicurezza. Il ministro Poulsen ha detto che questa possibilità è al vaglio.

Il segretario generale della NATO Mark Rutte ha garantito solidarietà e stretta cooperazione alla Danimarca, scrivendo sulla piattaforma X: «La situazione è presa molto seriamente. Gli alleati lavorano insieme per garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche».

Copenaghen: lunedì il peggiore attacco a infrastrutture critiche - Lunedì sera, droni di grandi dimensioni avevano causato il blocco dell’aeroporto di Copenaghen, uno dei più importanti della Scandinavia. Oltre 100 voli cancellati e decine di migliaia di passeggeri colpiti. La premier Frederiksen aveva parlato del «più grave attacco finora alle infrastrutture critiche della Danimarca».

L’autore è ancora sconosciuto. La premier non ha escluso un coinvolgimento della Russia. Il Cremlino ha smentito. Il traffico aereo a Copenaghen è ora tornato alla normalità.

Allarme droni anche ad Aalborg, città natale della premier - Aalborg, città natale della premier Frederiksen e sede di un piccolo aeroporto regionale, è stata colpita mercoledì sera da nuovi avvistamenti. L’aeroporto è stato temporaneamente chiuso. Alcuni voli sono stati dirottati o cancellati, ma la situazione è rientrata nel giro di poche ore.

Alle 3 di notte, la polizia ha dichiarato conclusa l’operazione, pur annunciando indagini approfondite. Il comandante Jesper Bøjgaard Madsen ha spiegato che non è stato possibile intercettare le droni, ma si ritiene che non siano più nella zona.

Il capo della polizia nazionale Thorkild Fogde ha detto in conferenza stampa notturna che «l’attività dei droni ad Aalborg ricorda molto quella vista a Copenaghen». I droni erano ben visibili, con luci accese, e di dimensioni tali da escludere modelli civili o amatoriali.

La polizia ha parlato di più droni di una certa grandezza, e ritiene che siano stati operati da un attore capace, con strumenti e competenze adatte a condurre tali manovre: per destabilizzare o testare i tempi di reazione delle forze di sicurezza.

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