È l'energia il nuovo terreno di scontro tra Usa e Russia

Il Cremlino accusa Trump di costringere gli europei ad acquistare gas e petrolio statunitensi a prezzi maggiorati. Nuovo attacco ucraino a una raffineria
MOSCA - Sono il petrolio e il gas il nuovo fronte della guerra a distanza tra Stati Uniti e Russia. Donald Trump, parlando martedì all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha strigliato i Paesi europei: «Devono smettere immediatamente di acquistare petrolio russo, è imbarazzante per loro».
Dall'acquisto del greggio pompato nei giacimenti russi Mosca trae enormi profitti, che vanno a finanziare gli stanziamenti per l'esercito e la prosecuzione del conflitto in Ucraina. Secondo il Cremlino, però, Trump ha un secondo fine: «È un uomo d'affari che sta cercando di costringere il mondo intero a spendere più soldi in petrolio e gas americani», è la dichiarazione odierna affidata all'agenzia stampa Tass. Il portavoce Dmitry Peskov ha ribadito il concetto nel corso di un'intervista all'emittente radiofonica Rbc. «Il presidente Trump non ha mai nascosto la sua intenzione di tutelare gli interessi economici degli Stati Uniti, la cosa più semplice è costringere il mondo intero ad acquistare petrolio e gas naturale liquefatto americani a un prezzo più alto. Forse gli americani possono costringere gli europei a farlo e per molti versi ci sono riusciti».
Molte nazioni europee dipendono fortemente dalle importazioni di gas e petrolio e, ridottisi i canali provenienti dalla Russia, è stato necessario rivolgersi ad altri fornitori. Chi proseguirà invece a comprare petrolio dalla Russia è l'Ungheria. «Siamo un paese senza sbocco sul mare. Sarebbe fantastico se avessimo accesso al mare, potessimo costruire una raffineria o un terminale Gnl e connetterci al mercato globale. Ma non è così» ha dichiarato da New York il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto.
L'importanza delle materie prime, concreta e strategica, è visibile anche tramite le azioni dell'esercito ucraino. L'ultimo episodio è l'attacco alla raffineria Neftekhim Salavat di Gazprom in Bashkiria, una regione che dista 1500 chilometri dal confine ucraina. La struttura è stata colpita dai droni di Kiev per la seconda volta in sette giorni.
The Gazprom Neftekhim Salavat refinery in Bashkiria, 1,500 km from Ukraine, was hit again this morning by drones. This same facility was already targeted about a week ago. It has a capacity of 10 million metric tons of oil annually, and produces more than 150 petroleum and… pic.twitter.com/CoiujXuehG
— NOELREPORTS 🇪🇺 🇺🇦 (@NOELreports) September 24, 2025