È Trump-show all'Onu: «Con me età dell'oro dell'America». E cita la Svizzera e le sue carceri


Il Presidente statunitense - che ha frantumato ogni limite di tempo - rivendica risultati storici e critica l’Onu: «Troppe parole vuote»
Il Presidente statunitense - che ha frantumato ogni limite di tempo - rivendica risultati storici e critica l’Onu: «Troppe parole vuote»
NEW YORK - «Ho lasciato un'era di calma e stabilità» al termine del primo mandato, che ha poi lasciato spazio a una delle «grandi crisi dei nostri tempi», con una «serie di disastri». Ma ora, in soli otto mesi, «siamo nell'età dell'oro dell'America». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump intervenendo all'assemblea dell'Onu, dove è arrivato insieme alla first lady Melania. Il presidente, che interviene all'Onu per la prima volta dalla rielezione, è stato accolto dagli applausi dell'aula.
«L'America è rispettata di nuovo sul palcoscenico mondiale: fino a poco ci ridevano dietro», ha detto Trump, elencando i successi che la sua amministrazione ha ottenuto da quando è tornato in carica, a partire dall'immigrazione.
La bacchettata all'Onu - «In sette mesi ho messo fine a sette guerre che dicevano essere non terminabili. Non è avvenuto prima, sono molto onorato di averlo fatto», ha detto Trump. Il tycoon si è lamentato però che «non ho mai avuto una chiamata dalle Nazioni Unite» e «nessuno mi ha ringraziato» per questo, ma «l'unica cosa che ho ottenuto è una scala mobile che si è fermata a metà e un teleprompter che non funziona». «Le parole vuote non risolvono le guerre», ha continuato.
«Quale è lo scopo delle Nazioni Unite? L'Onu scrive lettere, ma le parole vuote non risolvono la guerra», ha detto il presidente degli Stati Uniti. «L'Onu ha un tremendo potenziale, l'ho sempre detto. Ma non è nemmeno lontanamente vicino a essere all'altezza di quel potenziale», ha spiegato, raccontando di quando si occupava di immobiliare a New York e aveva presentato un'offerta per rinnovare la sede dell'Onu.
«Il riconoscimento per la Palestina è una ricompensa per Hamas e i suoi terribili attacchi», ha poi detto Trump, rilanciando tra gli applausi l'immediata liberazione degli ostaggi.
Il punto sulla Russia - Trump ha anche minacciato «dazi elevati» contro la Russia se non porrà fine alla guerra in Ucraina, ma rimprovera gli alleati europei per non aver adottato le stesse misure, criticandoli anche per l'acquisto di petrolio e gas russi, nonostante la loro vicinanza al conflitto.
Gli immigrati e la Svizzera - Un altro degli interventi più veementi di Trump ha riguardato il tema dell'immigrazione illegale, che sta «distruggendo i vostri Paesi, è l'emergenza principale del nostro tempo e l'Onu la sostiene». Trump qui ha citato la «bella Svizzera» e ha dichiarato che il 72% delle persone recluse nelle prigioni elvetiche è di origine straniera. Questa affermazione gli è servita per portare avanti la tesi che nessuna nazione europea è immune dal fenomeno e che, quindi deve essere limitato. «È ora di mettere fine al fallito esperimento dei confini aperti. Dovete mettervi fine ora. I vostri Paesi andranno all'inferno».
Per oltre dieci minuti ha parlato della situazione in patria. «Se entri illegalmente negli Stati Uniti, finirai in prigione o tornerai da dove sei venuto, o forse anche più lontano», ha affermato. Gli Stati Uniti «hanno adottato misure coraggiose per bloccare rapidamente l'immigrazione incontrollata. Una volta che abbiamo iniziato a trattenere ed espellere, i migranti clandestini hanno semplicemente smesso di arrivare».
L'attacco alle politiche green - Riguardo al cambiamento climatico, attaccando le politiche green e puntando il dito contro la Cina sull'inquinamento, Trump lo ha definito «la più grande truffa mai perpetrata al mondo. L'effetto primario delle politiche verdi è stato quello di ridistribuire la produzione dai paesi sviluppati ai paesi inquinanti che infrangono le regole», ha detto il presidente Usa, ricordando che gli Stati Uniti, grazie a lui, sono «usciti dal fake accordo di Parigi».
Il faccia a faccia con Guterres - Il presidente americano ha avuto anche un colloquio con il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres, cui ha ribadito il sostegno «al 100%» degli Stati Uniti.
Nel corso dell'incontro, secondo quanto riferito dai giornalisti al seguito del presidente, Guterres ha sottolineato che gli Stati Uniti sono «essenziali» per l'Onu e ha lodato il lavoro di Trump per la pace.
«Siamo a vostra disposizione per lavorare insieme verso la pace», ha detto a Trump il segretario generale.