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Sventato attentato durante la processione

Allarme terrorismo a Viterbo: modificata la storica festa di Santa Rosa per un piano di attacco sventato dalla polizia. Coinvolta la mafia turca con possibili legami con l'Isis-K
Questura Viterbo
Fonte Il Messaggero / Corsera
Sventato attentato durante la processione
Allarme terrorismo a Viterbo: modificata la storica festa di Santa Rosa per un piano di attacco sventato dalla polizia. Coinvolta la mafia turca con possibili legami con l'Isis-K

VITERBO - Torna l'incubo del terrorismo. Ieri infatti un attentato durante il Trasporto della Macchina di Santa Rosa è stato sventato all'ultimo dalla polizia italiana. La tradizionale festa religiosa, che ogni 3 settembre vede circa 40mila persone in piazza a Viterbo, è stata scossa mercoledì sera da un allarme terrorismo che ha costretto le autorità a modificare lo svolgimento dell'evento. Lo anticipano Il Messaggero e Corriere della Sera.

Una mitragliatrice e due pistole cariche - Un commando legato alla rete criminale del boss turco Boris Boyun, con possibili collegamenti al fondamentalismo islamico dell'Isis Khorasan, aveva presumibilmente pianificato di sparare sulla folla. Ma è tutto ancora da riconfermare. L'operazione - come detto - è scattata nel tardo pomeriggio di mercoledì quando la Digos, allertata dall'affittacamere insospettito per la mancanza di bagagli, ha scoperto tre persone armate di una mitragliatrice e due pistole cariche in un B&B.

Due uomini sono stati bloccati, mentre un terzo sarebbe riuscito a scappare. La popolazione ha percepito che qualcosa non andava quando le luci della città, solitamente spente per il passaggio della processione, sono rimaste accese. Contemporaneamente, un comitato di sicurezza è stato convocato in Prefettura e unità cinofile antibomba e i Nocs sono stati schierati in città.

Le autorità presenti - Nonostante il malumore e i fischi degli ignari viterbesi che non hanno gradito l'illuminazione insolita, la manifestazione si è svolta regolarmente, seppur con misure di sicurezza eccezionali. Tra la folla era prevista la presenza di alte cariche politiche e istituzionali. Autorità come il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, la vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna e il deputato Mauro Rotelli, che erano previsti in piazza, sono stati trasferiti in una caserma o hanno seguito l'evento dalle finestre del Comune a scopo precauzionale.

All'ambasciatore israeliano, la cui presenza era attesa, è stato sconsigliata invece la partecipazione. Secondo la stampa italiana, la mafia turca è una realtà consolidata a Viterbo. La rete di Boyun, arrestato l'anno scorso a Bagnaia (Viterbo), si è espansa anche tramite B&B usati come depositi d'armi. Ismail Atiz, accusato di riciclaggio ed estorsione, era stato fermato ad agosto. Indagini hanno poi evidenziato un legame con l'Isis Khorasan, con proseliti trasferiti in Turchia.

Tornando invece alla processione di ieri, a metà percorso, una volta raggiunta una condizione di maggiore sicurezza, le luci sono state spente per proseguire la tradizione. La sindaca Chiara Frontini - sentita dal CorSerra - ha poi confermato: «C'è stato un pericolo concreto, per questo ci siamo visti costretti a non spegnere le luci». Secondo Il Messaggero, il commando turco, probabilmente legato a Boyun, aveva pianificato di sparare sulla folla nella centralissima via di Santa Rosa, vicino al punto finale del Trasporto.

Legami anche con la Svizzera - I due arrestati, incensurati in Italia ma legati alla criminalità organizzata turca, non hanno risposto alle domande del pubblico ministero. Si cercano collegamenti con il fondamentalismo islamico e l'Isis Khorasan, cellula jihadista di Abu Bakr al-Baghdadi. I media italiani ricostruiscono fatti precedenti a quelli di ieri. Qualche giorno fa infatti la Procura e i servizi segreti italiani hanno arrestato Hasan Uzun, 46 anni, cittadino turco che aveva cercato riparo in Svizzera.

Inoltre, nel carcere di Viterbo si trovava un cittadino tunisino, espulso dall'Italia e dedito al proselitismo islamico. Un'altra ipotesi - legata ai fatti di ieri - è che i terroristi stessero per mettere in atto un blitz per far evadere un boss dal carcere. Quanto infine alla notizia - trapelata nei giorni scorsoi - di un attentato a Papa Francesco a Trieste, precedentemente associato all'Isis-K, è stata smentita.

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