Sull'Afghanistan si è abbattuta una «tempesta perfetta»


Le operazioni di soccorso procedono tra mille difficoltà, mentre il bilancio ufficiale delle vittime ha superato quota 800
KABUL - Le informazioni continuano ad arrivare a singhiozzo dall'Afghanistan, dove un terremoto di magnitudo 6 ha devastato le province orientali di Kunar e Nangahar appena prima della mezzanotte, ora locale (la tarda serata di domenica in Svizzera).
L'ultimo bilancio fornito dalle autorità parla di almeno 812 morti e un numero imprecisato di feriti, ma sicuramente non inferiore a 3000. Un portavoce del ministero della Salute del governo talebano, Sharafat Zaman, ha confermato che diversi villaggi sono stati distrutti e che le operazioni di soccorso procedono, seppur a fatica. Il ministero della Difesa ha fatto giungere per via aerea 30 medici e otto quintali di medicinali, per cercare di dare sollievo agli ospedali che sono presi d'assalto.
Il dramma dei soccorsi - Le poche immagini che filtrano attraverso i media governativi mostrano edifici crollati e uomini che stavano tra le macerie, oppure nosocomi affollati da un gran numero di feriti di tutte le età, giunti dalle aree rurali più duramente colpite. Gli altrettanto pochi racconti di testimoni oculari sono drammatici: «I bambini sono sotto le macerie. Gli anziani sono sotto le macerie. I giovani sono sotto le macerie», ha dichiarato all'agenzia stampa Associated Press l'abitante di un villaggio del distretto di Nurgal. «Abbiamo bisogno di aiuto qui. Abbiamo bisogno che la gente venga qui e si unisca a noi. Tiriamo fuori le persone sepolte. Non c'è nessuno che possa venire a rimuovere i cadaveri da sotto le macerie».
È la conformazione stessa della regione a rendere complicati i soccorsi. Come spiega il corrispondente afghano della Bbc, la provincia di Kunar «è una regione montuosa e aspra, con terreni agricoli limitati. Non tutti i villaggi sono collegati da strade. Le strutture sanitarie non sono disponibili in ogni villaggio o distretto».
La scossa e lo sciame sismico - I team delle Nazioni Unite presenti in Afghanistan stanno «fornendo assistenza di emergenza e supporto salvavita», ma spesso è fisicamente difficile se non impossibile raggiungere le aree più colpite dal sisma notturno, che è stato percepito distintamente anche in Pakistan - anche se da qui non sono giunte informazioni di danni e feriti. Continuano intanto le scosse di assestamento: sono almeno nove quelle registrate dalle stazioni di monitoraggio, come ha dichiarato ad Al Jazeera il direttore del centro di sismologia pakistano Najib Ahmad Amir.
Più tragedie, tutte insieme - Il terremoto, ha spiegato a Sky News l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi, è solo una delle «molteplici crisi» che affliggono attualmente l'Afghanistan. La situazione attuale è «molto tragica»: da una parte c'è una «grave siccità», mentre Iran e Pakistan hanno respinto due milioni di rifugiati. «È estremamente difficile mobilitare risorse a causa dei talebani» ha aggiunto Grandi. «È una tempesta perfetta».