«Putin, due settimane sono passate e non c'è nessun segnale di dialogo»

Zelensky ribadisce come il presidente russo «si tirerà ancora indietro» e «sta investendo in una ulteriore guerra»
KIEV - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non vede ancora alcuna disponibilità al dialogo da parte del leader del Cremlino, Vladimir Putin.
«Due settimane fa a Washington, si diceva che questa fosse la tempistica necessaria affinché la Russia fosse pronta per veri colloqui e un incontro tra i leader. L'Ucraina è senza dubbio pronta. Ma l'unica cosa che la Russia sta facendo è investire in un'ulteriore guerra. Tutti i suoi segnali puntano in quella direzione», ha detto
Il 18 agosto, durante un incontro negli Stati Uniti con i leader europei, il presidente Usa Donald Trump ha affermato che «entro una o due settimane» si sarebbe saputo se si sarebbe potuto raggiungere un accordo di pace tra Russia e Ucraina.
Il 21 agosto, il presidente statunitense ha affermato che sarebbe stato in grado di valutare la possibilità di raggiungere la pace in Ucraina «entro due settimane». Il 25 agosto, Trump ha affermato che ci sarebbero state «gravissime conseguenze» per la Russia e che sarebbe «intervenuto con forza» se un accordo di cessate il fuoco non fosse stato concluso entro le prossime due settimane.
Zelensky ha detto che il leader del Cremlino Vladimir Putin, attualmente in visita di quattro giorni in Cina per il vertice dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, «si tirerà indietro di nuovo: è il suo sport preferito».
«Tutti nel mondo hanno affermato che è necessario un cessate il fuoco - ha concluso il presidente ucraino -. L'unica che vuole la guerra è la Russia. Ci aspettiamo che nessuno tolleri Conflitti il protrarsi della guerra -. Contiamo su una posizione forte da parte degli Stati Uniti, dell'Europa e dei paesi del G20».
Nonostante le aspettative di Washington circa un incontro diretto tra i presidenti di Russia e Ucraina, Mosca continua a non mostrare alcuna disponibilità al dialogo. Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha recentemente ribadito che Putin non vuole parlare con Zelensky, in quanto ne contesta la legittimità come presidente dell’Ucraina, sostenendo che, pur avendo superato il termine del suo mandato, Zelensky resta alla guida del Paese in base alla legge marziale, come previsto dalla Costituzione ucraina.
Putin, da parte sua, è al potere ininterrottamente dal 2012, anche grazie a modifiche costituzionali che hanno prolungato i limiti del mandato a suo favore.