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FRANCIA/ISRAELE

«Il riconoscimento della Palestina non ha causato le violenze antisemite»

Lo ha detto il ministro per gli Affari europei francese in risposta alle accuse del premier israeliano Netanyahu
AFP
Fonte ATS
«Il riconoscimento della Palestina non ha causato le violenze antisemite»
Lo ha detto il ministro per gli Affari europei francese in risposta alle accuse del premier israeliano Netanyahu

PARIGI -  La Francia non «prende lezioni sulla lotta all'antisemitismo». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, Benjamin Haddad, in risposta alle accuse del premier israeliano Benjamin Netanyahu al presidente Emmanuel Macron «di alimentare il fuoco antisemita».

«Vorrei dire in modo molto chiaro e molto fermo che il tema dell'antisemitismo - che avvelena le nostre società europee con un'accelerazione di atti violenti antisemiti dopo il 7 ottobre - non può essere strumentalizzato», ha detto il ministro a BFM TV, sottolineando che le autorità francesi si sono «sempre estremamente mobilitate contro l'antisemitismo».

«L'analisi secondo la quale la decisione della Francia di riconoscere lo Stato di Palestina da settembre spiegherebbe l'aumento delle violenze antisemite in Francia è sbagliata, indegna e non rimarrà senza riposta»: questo il commento dell'Eliseo alla lettera del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al presidente francese Emmanuel Macron.

Il quale, annuncia la presidenza, «risponderà al premier israeliano per posta, prima di qualsiasi comunicazione pubblica a mezzo stampa».

«Le violenze contro la comunità ebraica sono inammissibili - fa sapere l'Eliseo -. Per questo, al di là delle condanne, il capo dello Stato ha sistematicamente chiesto a tutti i governi, dal 2017, e ancor più dopo gli attentati terroristici del 7 ottobre 2023, la massima fermezza nei confronti degli autori di atti antisemiti. La Repubblica protegge e proteggerà sempre i suoi compatrioti di confessione ebraica. Il periodo esige gravità e responsabilità, non amalgama e manipolazioni".

«Secondo l'impegno del presidente della Repubblica fin dal 2017 - continua l'Eliseo - la Francia dello spirito dei Lumi resta fedele ai principi che la animano dalla Rivoluzione. Recentemente, è ancora in nome di questa battaglia infaticabile contro l'antisemitismo che il presidente della Repubblica ha deciso che, dal 2026, per il 120esimo anniversario del riconoscimento dell'innocenza del capitano Dreyfus, la data del 12 luglio venga iscritta nel calendario delle commemorazioni nazionali".

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