Cerca e trova immobili
SPAGNA

Gli incendi non si fermano: anno peggiore dal 2006

Incendi senza tregua nel nord-ovest della Spagna: evacuate oltre 30.000 persone e già bruciati più di 344.000 ettari
Gli incendi non si fermano: anno peggiore dal 2006
@BBFFMadrid
Fonte Red
Gli incendi non si fermano: anno peggiore dal 2006
Incendi senza tregua nel nord-ovest della Spagna: evacuate oltre 30.000 persone e già bruciati più di 344.000 ettari

MADRID - Dopo ormai una settimana, l'emergenza degli incendi boschivi non abbandona la Spagna, complici il vento e la siccità. Fiamme e fumo continuano a devastare soprattutto la zona nord-occidentale, in particolare le province di Ourense, Zamora, León e la regione più a sud dell'Estremadura, nonostante il calo delle temperature, oggi per la maggior parte al di sotto dei 30°C.

A pagare lo scotto del disastro, anche i pellegrini impegnati nel Cammnino di Santiago: le autorità hanno sconsigliato - oltre che chiuso - alcuni tratti del percorso, che conduce alla città galiziana di Santiago de Compostela.

Nelle ultime ore un 69enne è stato indagato in relazione a un incendio che il 10 agosto ha mandato in fumo 130 ettari di terreno, costringendo le autorità a far evacuare 60 persone a Castropodame (comunità autonoma di Castiglia e León). Perchè dietro ai roghi, oltre alla siccità, si nasconde anche la mano dell'uomo.

Sul fronte della politica, il Primo Ministro Pedro Sánchez è in visita oggi Jarilla (Cáceres) e Molezuelas de la Carballeda (Zamora) per incontrare i responsabili della gestione delle emergenze e promettere gli aiuti, dichiarando disastrate le zone colpite. Solo l'incendio di Jarilla, l'unico attivo in Estremadura (parte sud-occidentale), ha distrutto oltre 15.000 ettari.

A Madrid, circa venti squadre hanno lavorato tutta la notte per raffreddare l'incendio di Colmenar Viejo, divampato lunedì. L'autostrada M-104 (Colmenar Viejo - San Agustín de Guadalix) rimane chiusa. L'ondata di incendi, concentrata nelle regioni governate dal Partito Popolare, ha sollevato dubbi sulla gestione dell'emergenza.

Mentre cenere e desolazione continuano a mangiarsi ettari di parchi e vegetazione. Come avvenuto ieri con l'incendio che ieri ha colpito il sud-est della Spagna, Sierra della Porta, al limite tra Caravaca de la Cruz e la Murcia.

Il Paese con la più vasta area bruciata - È però il Portogallo è il Paese dell'Unione europea con la più vasta porzione di territorio distrutta dalle fiamme negli ultimi 18 anni.

In media, dal 2006 al 2024, è bruciato l'1,05% dei 92.000 chilometri quadrati del Paese, quasi tre volte di più dello 0,38% della superficie della Grecia distrutta dai roghi boschivi nello stesso periodo.

Quest'anno, però, il Portogallo ha già superato di gran lunga questa media, finora infatti è bruciato il 2,35% della sua superficie (216.214 ettari). Solo Cipro, in percentuale, si avvicina al triste primato portoghese con il 2,3%, mentre la Spagna è terza con lo 0,68% di quest'anno.

Secondo gli esperti, il Portogallo riunisce diverse caratteristiche che lo rendono particolarmente esposto a questo tipo di disastri. Oltre ai comportamenti umani sbagliati, c'è una superficie forestale continua nelle zone montuose e un clima che genera molta biomassa in inverno e una grave siccità in estate, con temperature elevate e venti forti.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE