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RUSSIA

La dura vita dei nordcoreani in Russia

Secondo la BBC sono migliaia i cittadini nordcoreani sottoposti a situazioni di schiavitù in Russia.
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Fonte BBC
La dura vita dei nordcoreani in Russia
Secondo la BBC sono migliaia i cittadini nordcoreani sottoposti a situazioni di schiavitù in Russia.

MOSCA - La relazione strategica tra Corea del Nord e Russia non si sta rivelando particolarmente proficua, almeno per i cittadini nordcoreani. Oltre a essere stati reclutati per la guerra in Ucraina, dove sono stati e sono tuttora impiegati in missioni suicide nel Kursk - la regione russa sotto parziale controllo dalle forze ucraine - ora i cittadini nordcoreani (e da qualche anno a questa parte) starebbero lavorando anche nell'estremo oriente russo come operai sottoposti a «condizioni di schiavitù». Lo afferma la BBC, che ha svolto una lunga inchiesta sulla questione.

Stando al portale britannico, lo sforzo bellico di Mosca, che ha causato la morte di centinaia di migliaia di soldati russi, starebbe cominciando a impattare negativamente la piramide demografica del Paese, con un evidente manco di personale non qualificato soprattutto nel settore edilizio, in cui i cittadini nordcoreani sarebbero impiegati in massa. Sempre secondo la BBC (e in particolare secondo una fonte dell'intelligence sudcoreana che ha parlato con il portale) sarebbero oltre 50'000 le persone di nazionalità nordcoreana inviate in Russia negli ultimi anni.

La BBC ha parlato con sei di loro, facendosi raccontare le condizioni di lavoro a cui erano sottoposti e da cui sono riusciti a fuggire: «Svegliarsi era terrificante. Ci si rendeva conto di dover ripetere la stessa giornata», ha raccontato uno di loro. «Alcune persone lasciavano il cantiere per dormire durante il giorno, o si addormentavano in piedi, ma i supervisori le trovavano e le picchiavano. Era come se stessimo morendo».

I dettagli dei loro racconti sono raccapriccianti e descrivono situazioni di semi-detenzione, in cui agenti dei servizi segreti nordcoreani erano incaricati di sorvegliarli e punirli nel caso non obbedissero agli ordini. E poi turni di 18 ore, la pressoché inesistenza di giorni di riposo, le notti passate su pavimenti «infestati di pulci», in container abbandonati oppure in appartamenti di cui esistevano solo le fondamenta. Un uomo ha addirittura raccontato che gli è stata negata la possibilità di andare in ospedale, dopo essere caduto dal tetto di uno stabile in costruzione ed essersi «distrutto la faccia».

Condizioni definite «strazianti» anche dal professore universitario Kang Dong-wan, che da Seoul si è spesso recato nell'estremo oriente russo per intervistare manovali nordcoreani: «La Russia sta affrontando una grave carenza di manodopera in questo momento e i nordcoreani offrono la soluzione perfetta. Sono economici, lavorano sodo e non creano problemi», ha confermato alla BBC, rammaricandosi del fatto che queste persone sono sottoposte a condizioni di lavoro disumane.



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