Il piano di Trump per ricostruire Gaza. Per intanto, vuol gestire gli aiuti umanitari

Gli Stati Uniti sarebbero pronti a mettere una grossa cifra se Hamas rinuncia al potere. Il presidente non è entusiasta di subentrare a Israele per gli aiuti ma lo ritiene indispensabile
GAZA - «Donald Trump intende proporre un piano per la ricostruzione della Striscia di Gaza, sotto la guida degli Stati Uniti e con un significativo contributo economico da parte americana, a condizione che Hamas lasci il potere». Lo riferisce l'edizione principale del notiziario di Channel 12.
«L'idea alla base di questa proposta è fare leva sulla pressione della popolazione gazawi su Hamas affinché rinunci al controllo. Il principale oppositore dell'iniziativa americana è il Qatar, che sostiene la ricostruzione della Striscia, ma senza chiedere l'uscita di scena dell'organizzazione terroristica», ha riferito la tv più seguita in Israele.
Intanto, gli Usa intendono aumentare significativamente il loro ruolo nella fornitura di aiuti umanitari a Gaza: lo scrive Axios citando due funzionari americani e un funzionario israeliano. Trump ha discusso il piano con Steve Witkoff in una cena ieri sera dopo il viaggio dell'inviato speciale in Israele e a Gaza.
Un funzionario Usa ha affermato che è stato deciso che l'amministrazione Trump «assumerà» la gestione degli aiuti umanitari a Gaza perché Israele non li sta gestendo adeguatamente e ha riferito che paesi del Golfo come il Qatar contribuiranno finanziariamente, mentre anche Giordania ed Egitto saranno probabilmente coinvolti.
Il funzionario Usa non ha specificato quale ruolo svolgeranno effettivamente gli Stati Uniti. Trump «non è entusiasta» dell'idea che gli Stati Uniti prendano il comando della situazione «ma in un certo senso deve succedere», ha affermato un altro funzionario Usa.