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GUERRA A GAZA

Spagna e Francia condannano il bombardamento della chiesa della Sacra Famiglia

I due paesi chiedono la cessazione della guerra. L'attentato ha causato la morte di almeno tre persone
AFP
Spagna e Francia condannano il bombardamento della chiesa della Sacra Famiglia
I due paesi chiedono la cessazione della guerra. L'attentato ha causato la morte di almeno tre persone

MADRID/PARIGI - Continuano i raid israeliani nella Striscia di Gaza. Oggi è stata colpita la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, che serviva anche da rifugio per centinaia di palestinesi, provocando la morte di almeno tre persone e vari feriti. In serata sono arrivate le condanne di Spagna e Francia.

In una nota diffusa dal ministero degli Esteri, Madrid esige «il rispetto dei luoghi specialmente protetti dal diritto umano internazionale» e chiede «l'immediata cessazione delle ostilità e degli attacchi indiscriminati alla popolazione civile».

Il governo iberico ribadisce inoltre l'urgenza di raggiungere un cessate il fuoco che consenta il rilascio degli ostaggi e l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza.

Anche il presidente francese Emmanuel Macron condanna fermamente", in un post su X, l'attacco israeliano contro una chiesa a Gaza. «Ho parlato con il cardinale Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme», ha aggiunto il capo di Stato francese, assicurando «la solidarietà della Francia a tutti i cristiani palestinesi che, da Gaza a Taybeh, sono oggi minacciati. La continuazione di questa guerra è ingiustificabile. Il cessate il fuoco deve essere finalizzato ora e i civili e gli ostaggi devono essere liberati dalla minaccia di una guerra permanente», ha detto ancora.

Poche ore prima, il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, aveva definito «inaccettabile» il bombardamento della chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza, «posta sotto la protezione storica della Francia», assicurando al Patriarca latino «l'emozione e la solidarietà del nostro Paese».

«La Francia protegge le comunità religiose cattoliche in Israele e Palestina. Questo ruolo è l'eredità di una lunga storia che risale alle capitolazioni firmate da Francesco I con il sultano Solimano il Magnifico nel 1535», ha ricordato il ministero.

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