L'ultimatum di Trump alla Russia: «Accordo in 50 giorni o dazi del 100%»


Confermato l'accordo con la Nato: gli Usa manderanno equipaggiamento militare in Ucraina e a pagarlo saranno i paesi europei
Confermato l'accordo con la Nato: gli Usa manderanno equipaggiamento militare in Ucraina e a pagarlo saranno i paesi europei
MOSCA - La pazienza di Donald Trump sembra essere giunta al termine. Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato, al termine dell'incontro con il segretario generale della Nato Mark Rutte, che la Casa Bianca è «molto, molto scontenta» della Russia.
L'accordo, o i dazi - Trump ha quindi lanciato una sorta di ultimatum: «Se non raggiungeremo un accordo entro 50 giorni, applicheremo dazi molto severi, circa il 100%. Le chiamate tariffe secondarie, sapete cosa significano». È una mossa che ha preso dopo essere rimasto «molto deluso» dal suo omologo russo Vladimir Putin. «Pensavo che avremmo raggiunto un accordo due mesi fa, ma non sembra esserci stato alcun risultato».
«Dannosi per la Russia» - Secondo Rutte, al Cremlino devono prendere molto sul serio questo avvertimento. «Se oggi fossi Vladimir Putin, riconsidererei se non sia il caso di prendere i negoziati sull'Ucraina più seriamente di quanto non stia facendo in questo momento». Trump ha quindi ribadito che i dazi Usa colpiranno l'economia russa e saranno «dannosi». «Spero che non si arriverà mai a questo punto, ma ho sentito parlare così tanto e sono tutte chiacchiere. E poi i missili arrivano a Kiev e uccidono 60 persone. Bisogna finirla. Bisogna finirla». Il presidente Usa, dopo aver riconosciuto che gli europei «pensano davvero che sia una cosa molto, molto importante da fare, altrimenti non lo farebbero», ha ribadito che «questa non è la guerra di Trump. Siamo qui per cercare di concluderla».
Armi Usa, pagate dagli europei - L'incontro con Rutte a Washington era finalizzato a far giungere «grandi quantità» di equipaggiamento militare all'Ucraina. Ma saranno i singoli Paesi membri a pagare gli armamenti, a partire dai sistemi di difesa aerea Patriot menzionati da Trump in precedenza. «Il che è del tutto logico», osserva Rutte, che ha spiegato di essere in contatto con «molti paesi» disposti ad aiutare concretamente Kiev. Regno Unito, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Canada sono stati citati, ma «questa è solo la prima ondata, ce ne saranno altre», ha assicurato il segretario generale dell'Alleanza atlantica. La Germania, secondo indiscrezioni di stampa, sarebbe pronta a comprare due batterie Patriot (per un esborso che si aggira sui due miliardi di dollari). Trump, da parte sua, ha assicurato che i Patriot saranno spediti «entro pochi giorni».
«Un passo avanti» - La Nato, ha aggiunto Rutte, cercherà di soddisfare le esigenze dell'Ucraina. «Significherebbe che avrebbe a disposizione un numero davvero enorme di equipaggiamenti militari, sia per la difesa aerea, sia per missili e munizioni». Quello odierno è un accordo «davvero importante» e «un passo avanti degli europei», ha concluso.