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Bimbo annegato all'acqua park, bagnino trovato privo di vita

Doppio dramma in provincia di Brescia: dopo la morte per annegamento di un bambino, il bagnino scompare e viene trovato morto nei boschi.
Foto Facebook
Fonte Brescia Today/Corriere della Sera/Adnkronos
Bimbo annegato all'acqua park, bagnino trovato privo di vita
Doppio dramma in provincia di Brescia: dopo la morte per annegamento di un bambino, il bagnino scompare e viene trovato morto nei boschi.

BRESCIA - Ci sono storie, fatti di cronaca, che lasciano l'amaro in bocca. Oltre a chi queste vicende le vive in prima persona, anche a chi si trova a doverle raccontare e leggere, come tutti noi.

Matteo era un ragazzo di 37 anni. Viso pulito da bravo ragazzo, fisico allenato. Lavorava come bagnino all’acqua park "Tintarella di Luna", in provincia di Brescia. Un lavoro che si fa per passione e non certo per soldi. Proprio all’acqua park, lo scorso venerdì, era annegato un bimbo di quattro anni. Il piccolo era sfuggito al controllo del padre, finendo sul fondo della vasca. Venne recuperato e rianimato sul posto ma dopo due giorni, domenica, era spirato all'ospedale di Bergamo.

Matteo che, secondo quanto riporta la stampa italiana, quel giorno si trovava in piscina, viene successivamente indagato per omicidio colposo, con una posizione comunque ancora tutta da chiarire e verificare. Lunedì 23 il giovane bagnino esce di casa a Chiari (Brescia), facendo perdere le sue tracce. Fino a oggi, quando, dopo un inutile tentativo della comunità dove vive di riportarlo a casa, viene ritrovato senza vita. Il suo corpo viene individuato da due escursionisti in una zona boschiva a Cologne (Brescia).

Sulla morte, che pare non essere riconducibile a cause naturali, indagano ora i carabinieri ma è ancora prematuro avere conferme sulle cause. Inutile, crediamo, aggiungere altro. Se non che provare a metterci nei panni della famiglia del bambino annegato. Così come immaginare con quale stato d'animo abbia vissuto le sue ultime ore Matteo: il senso di colpa, la solitudine, forse la disperazione. Perchè quando sei sotto accusa, sono tutti bravi a puntare il dito.

Ma le ultime parole, cariche di dolore, pensiamo sia giusto affidarle al sindaco di Chiari, che nei giorni scorsi si era speso per ritrovare il giovane bagnino. «La nostra comunità è stata colpita da tre suicidi in una settimana - scrive su Facebook il primo cittadino - ognuno con la propria storia e ognuno con le proprie verità. Come Sindaco e come padre, invito tutti a un momento di riflessione e di preghiera, prima di giudicare e sentenziare».

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