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STRISCIA DI GAZA

Un cessate il fuoco a Gaza sarebbe «assurdo»: «Bisogna aumentare la pressione»

La proposta dell'inviato speciale statunitense Steve Witkoff non piace alla destra israeliana.
IMAGO
Fonte Times of Israel
Un cessate il fuoco a Gaza sarebbe «assurdo»: «Bisogna aumentare la pressione»
La proposta dell'inviato speciale statunitense Steve Witkoff non piace alla destra israeliana.

GAZA - La nuova proposta americana per un cessate il fuoco di 60 giorni a Gaza prevede il rilascio di 10 ostaggi israeliani.

La bozza è stata presentata durante la notte sia ad Hamas che a Israele e prevede che la prima metà degli ostaggi vengano rilasciati durante il primo giorno di tregua e la seconda metà al settimo giorno. In cambio, Israele dovrebbe rilasciare 125 detenuti palestinesi che stanno scontando l'ergastolo con l'accusa di terrorismo e oltre mille cittadini di Gaza.

L'accordo prevede anche l'ingresso di operatori e aiuti umanitari a Gaza e il ritiro delle forze israeliane dietro a linee concordate. Inoltre, la proposta include una garanzia americana per continuare i negoziati durante la tregua fino al raggiungimento di un cessate il fuoco permanente, anche se i media israeliani sottolineano che l'intesa lascerebbe a Israele la possibilità di riprendere i combattimenti se i colloqui dovessero fallire.

L'inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha dichiarato mercoledì sera di avere «sensazioni molto positive» sulle possibilità di raggiungere un cessate il fuoco temporaneo e un accordo sugli ostaggi che potrebbe portare a una risoluzione a lungo termine del conflitto a Gaza. «Ci apprestiamo a inviare una nuova bozza di intesa che, si spera, sarà consegnata al più tardi oggi», aveva detto Witkoff ai giornalisti nello Studio Ovale. «Il presidente la esaminerà».

La destra israeliana non ci sta - Rispondendo alle dichiarazioni di Witkoff, il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha dichiarato di essere contrario a qualsiasi «accordo parziale» perché sarebbe «assurdo» allentare la pressione su Hamas prima che quest'ultimo accetti una «resa completa».

«Hamas è confrontato a difficoltà enormi in questi giorni a causa del cambiamento nel sistema di distribuzione degli aiuti e della perdita di controllo sulla popolazione della Striscia di Gaza, combinati con la pressione militare in corso», ha dichiarato il ministro.

«Dobbiamo continuare a stringere il cappio attorno al suo collo e costringerlo ad accettare un accordo di resa completa, con il rilascio di tutti gli ostaggi contemporaneamente», ha aggiunto. «Sarebbe incredibilmente sciocco allentare ora la pressione e firmare con loro un accordo parziale che gli fornirebbe ossigeno e una via di salvezza, permettendogli di riprendersi».


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