Diciannove navi intercettate, ma 23 restano dirette a Gaza

La marina israeliana non è riuscita a fermare tutte le imbarcazioni dirette verso la striscia. La denuncia della Global Sumud Flotilla: «Aggrediti dall'esercito israeliano. La Florida è stata speronata».
GAZA - Sono al momento 19 le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla che risultano intercettate dalla marina israeliana. È quanto emerge dal sito della Flotilla, che dà le rotte in tempo reale.
Su 44 barche della missione, 23 risultano tuttora in navigazione verso la Striscia di Gaza, mentre due sembrano aver cambiato rotta puntando verso nord, apparentemente in direzione Cipro.
Secondo il canale Telegram della Global Sumud Flotilla, la marina israeliana ha usato «aggressioni attive». La nave Florida sarebbe infatti stata «deliberatamente speronata in mare», mentre le barche «Yulara, Meteque e altre sono state prese di mira con idranti. Questi attacchi illegali contro navi umanitarie disarmate costituiscono un crimine di guerra. Tutti i passeggeri a bordo sono illesi», precisano gli attivisti.
«L'intercettazione in acque internazionali della Sumud Flotilla da parte dell'esercito di occupazione israeliano e l'arresto di attivisti e giornalisti» costituiscono «atti di pirateria e terrorismo contro civili e accresceranno la rabbia dei popoli del mondo» ha da parte sua commentato Hamas. «Condanniamo con la massima fermezza la barbara aggressione contro la Sumud Flotilla», che deve essere condannata «da tutte le persone libere del mondo», aggiunge il movimento.
Toni simili dalla Turchia, con il ministero degli Esteri che pure ha parlato di «atto di terrorismo». L'attacco delle forze israeliane in acque internazionali contro la flottiglia, che era in viaggio per consegnare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, è un atto di terrorismo che costituisce la più grave violazione del diritto internazionale e mette in pericolo la vita di civili innocenti, ha affermato il ministero in una nota.
Il presidente della Colombia Gustavo Petro ha richiesto l'espulsione di tutta la delegazione diplomatica israeliana dal Paese al seguito dell'arresto di due cittadini colombiani a bordo della Flotilla. «È un nuovo crimine internazionale di Netanyahu», ha sbottato Petro sui social. «Profonda preoccupazione» per la sicurezza dei propri cittadini a bordo delle navi dirette a Gaza l'ha espressa anche il Governo dell'Australia. «Siamo profondamente preoccupati per i presunti attacchi di droni sulla Global Sumud Flotilla e per i rischi alla sicurezza di australiani e di altri passeggeri a bordo», ha precisato il viceministro per gli Affari Esteri Matt Thistlewaite.
Condanne unanimi arrivano pure dal Pakistan, il premier Shehbaz Sharif ha parlato di «vile attaccato delle forze israeliane», e dalla Malaysia, con il primo ministro Anwar Ibrahim che ha attaccato Israele «il profondo disprezzo» dimostrato «non solo per i diritti del popolo palestinese, ma anche per la coscienza del mondo».
L'appello del DFAE - Da parte sua, la Svizzera ha ricordato a Israele la necessità di mantenere la proporzionalità. «La sicurezza dei partecipanti deve essere garantita», ha richiesto sulla piattaforma X il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
Le DFAE, à travers son ambassade à Tel Aviv, a été informé par les autorités israéliennes que les opérations d'arraisonnement de la flottille Global Sumud sont en cours. pic.twitter.com/Mh6Ipy8vVw
— EDA - DFAE (@EDA_DFAE) October 1, 2025
Il DFAE si dice inoltre pronto ad avviare un dispositivo per assicurare la protezione consolare delle persone interessate, in particolare per tutelare i loro diritti fondamentali. L'ambasciata svizzera a Tel Aviv è in contatto regolare con le autorità israeliane in merito alla questione, si legge ancora nel post.
Manifestazioni Pro Pal in diverse città - Manifestazioni di protesta contro il blocco della Flotilla sono andate in scena in diverse città. Ieri sera a Losanna - stando alle cifre diffuse dalla polizia - tra le 500 e le 1000 persone hanno protestato contro le azioni della marina israeliana. Un collettivo filo-palestinese ha indetto una manifestazione poco dopo la notizia dell'intercettazione della flottiglia. Non sono stati riportati incidenti. Diversa invece la situazione vissuta in Italia. Milano i manifestanti Pro-Pal hanno bloccato la stazione ferroviaria di Cadorna, promettendo «di bloccare tutta la città», se non verrà permesso alle navi di attraccare a Gaza. Sempre a Milano sulla facciata del Pirellone (la sede del Consiglio regionale, ndr) è comparsa la scritta - proiettata da alcuni consiglieri comunali di centro sinistra - "Free Gaza". A Padova un migliaio di persone ha sfilato per le vie del centro. A Torino circa duecento manifestanti hanno bloccato per ore la stazione di Porta Nuova, mentre a Roma un corteo Pro Pal ha lanciato bottiglie di vetro contro la polizia al grido «per la Palestina blocchiamo tutto». Gesti, questi, che non sono piaciuti al Ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Non capisco perché per protestare contro questa vicenda si debbano bloccare porti, stazioni, aeroporti. Tutto questo non aiuta il popolo palestinese», ha precisato il ministro italiano a Porta a Porta. «I palestinesi ci ringraziano, mentre alcune organizzazioni fanno manifestazioni per parlare contro il governo», ha aggiunto. «L'Italia è il Paese al mondo, insieme a Qatar, Emirati, Egitto e Turchia, che ha accolto il maggior numero di rifugiati da Gaza. Quindi noi siamo con la coscienza a posto e la gratitudine del popolo palestinese conta di più del malcontento di qualche manifestante».






