Trump alla direttrice dell'agenzia sanitaria pubblica: «Fuori!». Lei: «Non me ne vado».

È bagarre agli alti piani del Centers for Disease Control and Prevention (CDC). La dirigente Susan Monarez: «Presa di mira per non approvare ordini non scientifici».
WASHINGTON - La clava trumpiana delle epurazioni di dirigenti non graditi e poco filogovernativi si abbatte stavolta sulla direttrice della principale agenzia sanitaria pubblica degli Stati Uniti (CDC, Centers for Disease Control and Prevention).
Licenziata via social - La signora in questione si chiama Susan Monarez, liquidata via social senza alcun preavviso in poche e scarne righe di rito, quanto basta per metterla al corrente che «non è più direttrice dei Centers for Disease Control and Prevention» e accompagnandola alla porta con tanto di ringraziamenti «per il suo servizio dedicato al popolo americano». Firmato (o meglio fatto firmare da Trump e dal suo Segretario della salute Robert F. Kennedy Jr.) Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS).
«Non me ne vado» - La diretta interessata - tramite i suoi legali - si affretta a comunicare che «non si è mai dimessa» ne è intenzionata a farlo, e che «non ha mai ricevuto notifica ufficiale dalla Casa Bianca» del suo licenziamento.
Si sa, il metodo Trump contempla la fine delle cose anche in 24 ore (stil fine guerra in Ucraina...anche se lì la tempistica non è stata proprio rispettata alla lettera) e il pollice "verso" del tycoon deve essere arrivato d'istinto per qualche decisione presa dalla direttrice e andata di traverso all'inquilino della Casa Bianca; ipotesi questa avvalorata da quanto dichiarato dai legali della manager: «Presa di mira per la sua posizione pro-scienza».
Lo scontro con il Segretario della salute Kennedy - E infatti - come rivelano Washington Post e New York Times - alla base del licenziamento di Monarez vi sarebbe un confronto acceso che la donna avrebbe avuto con il "ministro" della Salute Robert F. Kennedy Jr il mese scorso e conclusosi con il netto rifiuto della direttrice di CDC di approvare «radicali cambiamenti nelle politiche vaccinali degli Stati Uniti».
Quanto riferito dai due quotidiani statunitensi coincide con le dure affermazioni dei legali di Monarez: «Prima c'erano comitati consultivi indipendenti ed esperti di carriera - hanno dichiarato gli avvocati Mark Zaid e Abbe David Lowell - che poi sono stati licenziati. Ora, il Segretario Kennedy e l'HHS hanno puntato a usare la salute pubblica come arma per ottenere vantaggi politici e mettere a rischio milioni di vite americane».
I legali di Monarez: «Licenziata per essersi rifiutata di approvare direttive antiscientifiche» - E vuotano il sacco per raccontarla tutta: «Quando la direttrice del CDC Susan Monarez si è rifiutata di approvare direttive antiscientifiche e sconsiderate e di licenziare esperti sanitari dedicati, ha scelto di proteggere il pubblico invece di servire un'agenda politica. Per questo, è stata presa di mira».
Effetto domino: ondata di dimissioni al CDC - L'espulsione della dirigente ha innescato un'ondata di dimissioni: fra queste la più eclatante è stata quella del direttore del National Center for Immunization and Respiratory Diseases, Demetre Daskalakis, che ha accompagnato la sua lettera con parole che esprimono chiaramente il clima che si respira: «Non sono più in grado di ricoprire questo ruolo a causa della continua strumentalizzazione della sanità pubblica. Continuate a brillare nonostante questa nube oscura che grava sull'agenzia e sulla nostra professione».
Poche ore prima che Monarez venisse rimossa, Kennedy aveva brindato alla decisione - della Food and Drug Administration - di revocare l'autorizzazione all'uso di emergenza per i vaccini contro il Covid-19 prodotti da Pfizer, Moderna e Novavax, che secondo gli esperti del CDC hanno salvato 3,2 milioni di vite negli Stati Uniti.
Le ammissioni della Casa Bianca: «Non voleva dimettersi, l'abbiamo licenziata» - Intanto dalla Casa Bianca arrivano le prime ammissioni sui motivi che hanno portato al defenestramento della direttrice di CDC: «È stata licenziata perché si é rifiutata di dimettersi». Più chiaro di così?