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«Ibiza va verso il collasso»

Il sovraffollamento turistico dell'isola avrà conseguenze micidiali sul suo futuro. La prima: i servizi di emergenza sono allo stremo
IMAGO / Georg Ulrich Dostmann
«Ibiza va verso il collasso»
Il sovraffollamento turistico dell'isola avrà conseguenze micidiali sul suo futuro. La prima: i servizi di emergenza sono allo stremo

IBIZA - Il decesso di due cittadini britannici nell'arco di due settimane ha riportato d'attualità il tema del turismo fuori controllo a Ibiza.

Non due episodi, ma tre - Entrambi gli episodi, riferisce il quotidiano britannico Guardian, sono legati allo stesso hotel, l'Ibiza Rocks. Nella notte tra domenica 20 e lunedì 21 luglio è avvenuto il decesso di un 19enne scozzese, a causa di una caduta dal terzo piano. L'inchiesta della Guardia Civil propende per l'ipotesi dell'incidente, avvenuto mentre il giovane si trovava in compagnia degli amici.

Il 7 luglio un suo connazionale di 26 anni aveva perso la vita precipitando dalla stessa struttura, situata a Sant Antoni de Portmany. «Mio figlio Evan ha avuto un tragico incidente mentre era in vacanza con gli amici», ha scritto sui social la madre. Già nel mese di aprile una turista 19enne, di nazionalità turca ma residente in Italia, era volata giù dal quarto piano dell'hotel. Secondo l'inchiesta condotta dalla polizia, la ragazza stava cercando di passare da un balcone all'altro per ragioni che non sono ancora state chiarite.

Stop agli eventi - L'Ibiza Rocks ha rilasciato un comunicato: «Siamo profondamente sconvolti e devastati dai recenti tragici incidenti. La nostra priorità è sostenere le persone colpite e i loro cari in questo momento incredibilmente difficile e supportare pienamente le autorità nelle loro indagini. La sicurezza e il benessere dei nostri ospiti sono, e rimarranno sempre, la nostra massima priorità». L'albergo, che organizza eventi di musica all'aperto, ha deciso di cancellare i prossimi eventi in programma a causa «della gravità della situazione e per rispetto delle persone coinvolte».

Sistema di pronto intervento al collasso - La cronaca dell'estate di Ibiza non è fatta solo di incidenti mortali, ma di un gran numero di interventi da parte dei sanitari e delle ambulanze. Nel 90% dei casi, secondo il delegato del sindacato di Técnicos Auxiliares de Enfermería José Manuel Maroto, si tratta di persone con problemi d'intossicazione da alcol o droghe. «Non possiamo pensare che il 25% dei nostri servizi si concentri su un settore privato del tempo libero che genera milioni di profitti» ha spiegato Maroto a elDiario.es. «Le discoteche dovrebbero essere responsabili dei loro clienti: stanno generando una spesa che pesa su tutta la società, non dovrebbero essere i cittadini a pagare».

Non ci sono ambulanze per i residenti - La discoteca DC-10 dispone del proprio servizio di ambulanza privato, mentre gli altri colossi della vita notturna si affidano all'intervento dei soccorritori pubblici. Le otto ambulanze operative nell'isola si trovano a dover farsi carico di una popolazione che conta un numero enorme di turisti, oltre ai 161mila residenti dell'isola. Le migliaia di ore di straordinario accumulate in un mese non hanno risolto affatto la criticità della situazione. Il rischio, spiegano gli addetti ai lavori, è di non poter intervenire per prestare soccorso alla popolazione locale coinvolta in incidenti o infortuni. La priorità viene data alle chiamate che riguardano i turisti stranieri, dato che le intossicazioni alcoliche o da sostanze stupefacenti comportano un rischio di collasso cardio-circolatorio che richiede l'intervento immediato.

L'isola depredata - Ibiza è vittima di un profondo degrado turistico, ambientale e sociale, secondo il giornalista Joan Lluís Ferrer. Il suo ultimo libro, "Ibiza massificata. Così espropriano l'isola e ci cacciano da essa", arriva dieci anni dopo “Ibiza, la distruzione del paradiso” e racconta una realtà che si è molto aggravata. L'intensificarsi del sovraffollamento turistico ha portato al depredamento delle risorse naturali - le campagne sono sparite e le falde acquifere prosciugate - e a una disuguaglianza sociale senza precedenti nella storia recente dell'isola. «Ibiza è sempre stata famosa perché non c'erano classi, i più ricchi e i più poveri erano abbastanza vicini. Ma ora abbiamo un'isola con sempre più super-ricchi e sempre più super-poveri».

Verso il collasso - Il fenomeno è complesso ed è frutto dell'avidità dei privati così come del permissivismo delle autorità. Le orde di turisti spesso ubriachi che segnano l'estate di Ibiza sono solo il sintomo più evidente di un malessere generale. «Ibiza è la zona turistica più sovraffollata d'Europa e l'isola mediterranea che collasserà ecologicamente e socialmente per prima», denuncia Ferrer. Un collasso non evidente, mascherato com'è dalle luci delle grandi discoteche e dalla musica degli eventi da tutto esaurito.

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