Israele sul piede di pace? «È ora di annettere la Cisgiordania»


Lo ha detto il ministro della Giustizia Yariv Levin. Non è il solo segnale "rassicurante": l'ultradestra vorrebbe affossare l'accordo di pace per Gaza voluto da Trump.
Lo ha detto il ministro della Giustizia Yariv Levin. Non è il solo segnale "rassicurante": l'ultradestra vorrebbe affossare l'accordo di pace per Gaza voluto da Trump.
TEL AVIV - Altro che venti di pace e tregue in vista come ventilato all'ombra della Casa Bianca. Stando alle ultime dichiarazioni che arrivano da autorevoli rappresentanti del governo di Netanyahu, sullo scenario mediorientale non sembrano intravedersi all'orizzonte delle schiarite; anzi, il quadro appare sempre di più a tinte fosche.
Basti ascoltare quello che dice il ministro della Giustizia israeliano Yariv Levin, che ha affermato che è giunto il momento di annettere la Cisgiordania. La "sparata" gli è venuta durante un incontro con il leader dei coloni Yossi Dagan.
«Penso che questo periodo sia un momento di opportunità storica che non dobbiamo perdere», ha detto, riferendosi all'annessione del territorio conteso.
«È giunto il momento della sovranità, il momento di applicare la sovranità. La mia posizione su questo tema è ferma, è chiara», ha rimarcato a Dagan, tanto per allontanare il pericolo di essere stato frainteso.
Ma per sentirsi sicuro che il suo pensiero arrivi a chi di dovere, ha intimato: «La questione deve essere in cima alla lista delle priorità».
Le sue dichiarazioni arrivano in una giornata in cui sui media israeliani è uscita la notizia di una trama politica del ministro di ultradestra israeliano Itamar Ben Gvir e del collega messianico Bezalel Smotrich finalizzata a formare un fronte comune per affossare l'accordo di cessate il fuoco a Gaza. Accordo che il presidente americano Trump e il premier Netanyahu si appresterebbero a rendere ufficiale nell'incontro di lunedì a Washington.
I due ministri "ribelli" dovrebbero incontrarsi a breve per coordinarsi. L'ufficio di Smotrich ha però smentito che vi sia stato un contatto diretto. E una fonte vicina al ministro ha dichiarato che Ben Gvir «ha parlato con i media di un incontro non ancora fissato. La vittoria a Gaza è troppo importante e la vita degli ostaggi troppo preziosa per trasformarla in un gioco mediatico».
Intanto, sull'altro fronte, Hamas si dice «pronto e seriamente intenzionato a raggiungere un accordo», a patto che «porti chiaramente alla fine completa della guerra». È il Guardian a riportare le parole di un funzionario di Hamas: una delegazione del gruppo terroristico dovrebbe incontrare i mediatori egiziani e qatarioti al Cairo oggi per discutere la proposta, stando a quanto riporta un funzionario egiziano.