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Alla sbarra carta e pennello

Intervista ad Andrea Spinelli, primo (e unico) illustratore giudiziario italiano. «Nelle udienze rappresento le emozioni delle persone»
Andrea Spinelli
Alla sbarra carta e pennello
Intervista ad Andrea Spinelli, primo (e unico) illustratore giudiziario italiano. «Nelle udienze rappresento le emozioni delle persone»

MILANO - Da Lucio Dalla, ritratto con la chitarra in mano mentre suona gli accordi di Piazza Grande, allo sguardo assente, durante il processo di appello, di Alessia Pifferi, la giovane madre che ha lasciato morire di stenti la figlia di due anni e mezzo nell’estate del 2022. È una delle traiettorie del percorso artistico di Andrea Spinelli, primo illustratore giudiziario italiano, partito dai palchi della scena musicale indipendente italiana e poi approdato nelle aule di giustizia italiane.

Emozioni e psiche negli acquerelli - Sono cambiati i soggetti, ma lo sguardo è sempre rimasto lo stesso: attento, in particolare, a imprimere sulla carta attraverso gli acquerelli le emozioni e la psiche delle persone. Siano giudici, pm, avvocati, vittime e colpevoli. Da lunedì, (e fino al 23 maggio) nell’atrio del palazzo di giustizia di Milano si tiene la sua prima mostra, interamente dedicata all’arte giudiziaria.

I ritratti degli artisti sul palco - «Disegno da quando ho memoria di essere al mondo - spiega Spinelli - da piccolo, a dire la verità, volevo fare il fumettista. Poi, sono entrato in contatto col mondo della musica. Ho iniziato a dipingere gli artisti che si esibivano sul palco, dagli Afterhours a Samuele Bersani. Nella scena indipendente ero diventato piuttosto noto».

«Ho disegnato per otto ore di fila sotto cassa» - Al celebre concertone del Primo Maggio, racconta l’illustratore, «ho disegnato, sotto cassa, per otto ore di fila. Ammetto che è stato molto faticoso. Poi, ho realizzato un videoclip interamente dipinto a mano per Tosca (la canzone era la cover di Piazza Grande, celebre brano di Lucio Dalla ndr). Per l’occasione, ho realizzato oltre 1’000 acquerelli. Mi fa male ancora il braccio».

La svolta artistica dopo le Bestie di Satana - Poi, un documentario sulle Bestie di Satana ha cambiato la sua direzione professionale. «Era l’agosto del 2022 - racconta - mi è scattato qualcosa nella testa. Peraltro, già ai concerti mi dicevano che, nel disegnare, ricordavo gli illustratori dei processi nei film americani. Mi sono messo a cercare se ci fossero precedenti in Italia, ma non ne ho trovati. Così, ho pensato potesse essere una bella strada da intraprendere».

L'impatto del tribunale di Milano - In questi anni, Spinelli ha assistito a una ventina abbondante di processi. Fra questi, quelli sulla strage di Erba e a carico di Alessandro Impagnatiello e Alessia Pifferi. «Il primo impatto col tribunale di Milano è stato tosto. È un luogo che mette soggezione, con la sua architettura fascista studiata apposta per essere opprimente. Però, sono stato accolto bene, con molta curiosità e attenzione».

La rabbia, la commozione e l'angoscia - La parte più bella è la possibilità di raccontare le storie delle persone: «L’aspetto psicologico ed emozionale è il più importante - aggiunge - e non si tratta solo dei protagonisti dei processi. Ma è molto interessante vedere come gli uomini e le donne gestiscono le emozioni, per esempio la commozione, la rabbia e la angoscia».

I colori delle emozioni - E tutto questo come si mette su carta? «Ho la mia palette - continua Spinelli - e verte soprattutto sui toni del marrone e del rossiccio. Ma non sono solo i colori a rendere le emozioni. Per esempio, quando voglio rappresentare sentimenti più grezzi e duri uso magari un tratto più selvaggio. Le linee morbide, invece, sono perfette per rappresentare un momento di tenerezza: per esempio, una mano appoggiata sul fratello della vittima che assiste all’udienza».

La forza dell'acquerello - A ogni storia corrisponde un modo di disegnare diverso. «Io ritraggo esattamente quello che succede - conclude Spinelli - La parte psicologica poi l’ho integrata con una raffigurazione quasi fotografica. In generale, l'acquerello mi aiuta tantissimo. Essendo composto di acqua, si adatta molto bene».

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