Il tribunale di Hong Kong è circondato dai manifestanti


Oltre un migliaio di persone si sono riunite fuori dal tribunale in attesa del processo agli attivisti
Oltre un migliaio di persone si sono riunite fuori dal tribunale in attesa del processo agli attivisti
HONG KONG - «Questo è l'arresto più ridicolo nella storia di Hong Kong».
Sono le parole di Herbert Chow, un 57enne che è tra coloro che sono riuniti da stamattina fuori dal tribunale di West Kowloon.
Comunque, «ho fiducia nel nostro sistema giudiziario per ristabilire la giustizia. È la nostra ultima linea di difesa» racconta l'uomo ad un reporter di Reuters, prima di riprendere a scandire cori con i presenti, più di un migliaio di persone: «Liberate Hong Kong», «lottiamo per la libertà».
All'interno del tribunale, nel frattempo, si avvicina l'udienza che vede 47 attivisti democratici accusati di «cospirazione» e «sovversione». In particolare sono finite sotto la lente delle autorità le "primarie" di luglio del fronte pandemocratico, volte a selezionare i candidati da proporre nelle elezioni previste poi a settembre, ma rinviate a causa del Covid.
Secondo il Governo, il sondaggio per scegliere i candidati era in realtà un piano per «rovesciare il governo».
Gli attivisti - 39 uomini e otto donne, di età compresa tra i 23 e i 64 anni - sono stati accusati sulla base della tanto discussa legge sulla sicurezza nazionale, e rischiano pene detentive severe che possono culminare con l'ergastolo.
Nel frattempo, il resto del mondo sta a guardare, anche con un occhio critico: «È chiaro che l'uso della legge sulla sicurezza nazionale sta andando molto più in là di quanto promesso dalle autorità cinesi e di Hong Kong», ha ad esempio dichiarato Jonathan Williams, un diplomatico dell'ambasciata britannica a Hong Kong.
Come Chow, tuttavia, anche Williams ha «piena fiducia nella magistratura indipendente», per un processo equo e imparziale, senza pressioni politiche.
Una pressione che non è piaciuta alla Cina, che tramite il Ministero degli Esteri Wang Wenbin ha ribadito che «l'arresto e l'accusa da parte della polizia di Hong Kong sono atti legittimi».