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«Cacciate quel gallo». Un comune in guerra per un canto troppo mattutino

Il padrone è un 12enne, che si prende cura da solo del suo pollaio. I vicini raccolgono le firme, lui risponde con una contropetizione
20 Minuten
«Cacciate quel gallo». Un comune in guerra per un canto troppo mattutino
Il padrone è un 12enne, che si prende cura da solo del suo pollaio. I vicini raccolgono le firme, lui risponde con una contropetizione

ECLÉPENS - In un comune vodese c'è una battaglia di petizioni e contropetizioni per un gallo. Non è un animale qualsiasi: è stato allevato e viene accudito da un 12enne, che lo ha visto nascere e lo gestisce assieme a 13 galline. La sua colpa? Quella di cantare troppo presto al mattino.

Il contatto con la natura aiuta il 12enne - Ventuno vicini di casa della famiglia di Nolan, a Eclépens, hanno chiesto con una petizione l'allontanamento dell'animale. Dakota vive in un pollaio di cui si prende cura il ragazzino, che ha un disturbo dell'attenzione. Pulire, raccogliere le uova e stare a contatto con gli animali lo aiuta. Usa il ricavato della vendita delle uova per comprare il mangime.

Cosa dicono i vicini - Il Comune appoggia la richiesta dei vicini e ha dato un ultimatum alla famiglia: Dakota deve andarsene. Già a settembre il sindaco aveva inviato loro una lettera. Anche gli animali, infatti, devono sottostare alle regole per favorire la quiete pubblica e i loro proprietari devono farle rispettare. Il pollaio è tollerato se non arreca disturbo, ma il gallo infastidisce con il suo canto. Se la famiglia di Nolan non accetterà di portare via il gallo, l'intero pollaio sarà smantellato.

In una scatola per non cantare - Il ragazzino non si arrende e risponde con una contro petizione, con diciotto firme. Assieme ai suoi parenti, ha preso alcune misure preventive, come allontanare un altro gallo. Ma a Dakota è particolarmente legato. Per evitare che disturbi, lo fa dormire in una scatola coperta tra le 22 e le 7. «Abbiamo fatto tutto il possibile. Ma non uccideremo Dakota. Sta solo facendo ciò che fa un gallo», spiega la mamma, che ritiene che i "rumori" causati dagli animali facciano parte della vita di campagna.

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