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Futuro e servizio civico: il sondaggio sulle due iniziative

La Svizzera si prepara a dire no alla tassa sulle successioni, equilibrio sul servizio civico obbligatorio.
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Fonte ats
Futuro e servizio civico: il sondaggio sulle due iniziative
La Svizzera si prepara a dire no alla tassa sulle successioni, equilibrio sul servizio civico obbligatorio.

L'Iniziativa per il futuro va verso la bocciatura, mentre c'è incertezza riguardo al destino di quella per il servizio civico. È questo in estrema sintesi l'esito del primo sondaggio della SSR sulle votazioni del prossimo 30 novembre.

Per quel che concerne l'iniziativa della Gioventù socialista (GISO) "Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo (Iniziativa per il futuro)", il 62% è orientato a votare no. A essere a favore è invece il 35% dei partecipanti all'indagine, confezionata dall'istituto gfs.bern e pubblicata stamattina.

Il testo chiede l'introduzione di una tassa federale sulle successioni e sulle donazioni, che andrebbe ad aggiungersi a quelle previste da comuni e cantoni, per combattere la crisi climatica. Sugli importi eccedenti i 50 milioni di franchi sarebbe prelevata un'imposta del 50%, il cui gettito verrebbe attribuito per due terzi alla Confederazione e per un terzo ai cantoni.

Meno chiaro il destino dell'iniziativa "Per una Svizzera che si impegna (Iniziativa Servizio civico)", promossa da un comitato interpartitico. In questo caso, il 48% propende per l'approvazione e il 46% per la bocciatura. Tuttavia, tenendo conto del margine di errore e che il 6% è ancora indeciso, la situazione è di fatto uno stallo.

Il testo prevede che tutte le persone con cittadinanza svizzera, donne comprese, prestino un servizio a beneficio della collettività e dell'ambiente. Questo dovrebbe essere svolto nell'esercito, nella protezione civile o sotto forma di un servizio di milizia equivalente. L'obiettivo è concepire la sicurezza in modo più ampio e orientare maggiormente l'obbligo di prestare servizio verso settori quali la protezione del clima, la sicurezza alimentare e l'assistenza.

In molti già convinti

Entrando nel dettaglio, lo stato della formazione dell'opinione pubblica sull'Iniziativa per il futuro è, secondo gli autori, moderatamente avanzato. Fra chi intende votare infatti, il 70% ha già le idee ben chiare, contro un 27% non ancora del tutto convinto.

Lo schema partitico è quello tradizionale per le iniziative che provengono dalla sinistra, con una netta polarizzazione: i sostenitori di Verdi (che spiccano con il loro 77%) e Partito socialista la appoggiano, mentre tutti gli altri (in primis chi vota UDC, con l'88%) la osteggiano.

A livello regionale, il sostegno è maggiore nella Svizzera italiana e romanda rispetto alla Svizzera tedesca. Le categorie che più sono propense a votare sì sono le donne, le generazioni più giovani e le fasce a medio reddito.

Riguardo alle argomentazioni, due aventi diritto su tre dubitano dell'efficacia dell'imposta prevista, temendo che i ricchi possano evaderla o trasferirsi all'estero. Altre preoccupazioni si basano sul fatto che chi eredita un'azienda potrebbe riscontrare problemi di liquidità e che quindi le imprese familiari potrebbero essere messe a repentaglio. In linea di principio comunque, il 55% degli intervistati concorda con l'affermazione che i più benestanti dovrebbero contribuire maggiormente alla protezione del clima a causa delle emissioni superiori alla media a loro carico e che, senza finanziamenti aggiuntivi, l'onere ricadrà sull'insieme della popolazione.

Uno su due può cambiare idea

Passando all'Iniziativa Servizio civico, poco meno della metà di chi ha preso parte all'indagine esprime una posizione netta (il 22% è sicuro di votare sì, il 26% di votare no). Il 46% invece, pur avendo una preferenza, è ancora influenzabile dalla campagna elettorale e potrebbe optare per un cambio di schieramento nelle ultime settimane prima dell'appuntamento con le urne.

Dal punto di vista partitico, chi è nell'orbita delle formazioni di sinistra e di ispirazione ecologista - PS, Verdi e Verdi liberali - è incline ad accettare il testo. Gli elettori della destra (soprattutto del PLR) e del Centro sono da parte loro scettici.

Le voci più forti contro la proposta arrivano dalla Svizzera italiana, così come da chi ha un livello di istruzione medio o basso. Il sostegno maggiore proviene invece dalla fascia di età 18-39 anni, dalla Romandia, dagli uomini e dalle campagne.

L'argomentazione più in voga fra i favorevoli è che uno sforzo congiunto rafforzerebbe la solidarietà e promuoverebbe il senso di responsabilità nei confronti della comunità. Segue quella secondo cui, qualora l'iniziativa fosse approvata, verrebbe modernizzato il principio di milizia, in uno spirito di uguaglianza fra sessi. Dall'altro lato della barricata, la motivazione principale del campo del no è che l'introduzione di un servizio civico obbligatorio comporterebbe notevoli costi aggiuntivi.

Il sondaggio è stato realizzato fra il 6 e il 20 ottobre coinvolgendo 14'785 persone in tutta la Svizzera. Il margine di errore è di +/- 2,8 punti percentuali.

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