Portal, l'innovazione secondo Alekos Filini


Il fondatore di TwentyTwo, tra gli speaker confermati del Plan ₿ Forum 2025, ha raccontato la filosofia dietro Portal e la necessità di un hardware wallet "mobile-native" per l'adozione di massa di Bitcoin
Il fondatore di TwentyTwo, tra gli speaker confermati del Plan ₿ Forum 2025, ha raccontato la filosofia dietro Portal e la necessità di un hardware wallet "mobile-native" per l'adozione di massa di Bitcoin
Il Lugano's Plan ₿ Podcast continua a offrire approfondimenti sui protagonisti dell'innovazione tecnologica dell’universo Bitcoin. Tra gli episodi più tecnici della seconda stagione spicca quello dedicato ad Alekos Filini, ingegnere del software e imprenditore italiano che da anni contribuisce all'ecosistema di riferimento con progetti all'avanguardia. Filini, che sarà peraltro tra i relatori dell'edizione 2025 del Plan ₿ Forum, in programma venerdì 24 e sabato 25 ottobre prossimi, è noto nella comunità per aver creato Bitcoin Dev Kit (BDK), una delle librerie più utilizzate per lo sviluppo di wallet Bitcoin, e attualmente guida TwentyTwo Devices come CEO e capo degli ingegneri. La sua ultima creazione, Portal, rappresenta tra l’altro un'innovazione significativa nel campo degli hardware wallet, essendo stato progettato specificamente per l'integrazione con smartphone attraverso tecnologia NFC. Filini, inoltre, lo scorso aprile è anche stato protagonista di un workshop pratico, organizzato nell’ambito di Accademia S₿AM, durante il quale ha dimostrato il funzionamento di Portal agli appassionati locali, confermando il suo impegno nell'educazione e divulgazione tecnologica Bitcoin.
La genesi di TwentyTwo e Portal
L'intervista è stata focalizzata, nella sua prima parte, sulle motivazioni che hanno portato Filini a fondare TwentyTwo dopo anni di esperienza in aziende del calibro di Blockstream. «Lavoro su Bitcoin da diversi anni ormai, precisamente dal 2017. Ho lavorato con Giacomo Zucco, poi appunto in Blockstream, e in seguito ho lanciato un progetto chiamato BDK (Bitcoin Dev Kit), una libreria per costruire wallet Bitcoin», ha raccontato. La decisione di creare un nuovo hardware wallet è nata da un'analisi di settore: «Il motivo principale è che pensavamo ci fosse una lacuna nel mercato. Sentivamo che serviva un prodotto ottimizzato per mobile, perché è quello che usa la maggior parte delle persone. In particolare, gli utenti di livello medio non utilizzano computer desktop, hanno solo smartphone e li usano per tutto». Secondo Filini, insomma, le soluzioni esistenti non rispondevano adeguatamente alle esigenze specifiche dei dispositivi mobile: «Sentivamo che non fossero abbastanza buone. Ecco perché abbiamo deciso di creare la nostra». Portal, nello specifico, si distingue per il suo approccio innovativo, in particolare relativamente a comunicazione e alimentazione. Il dispositivo, infatti, utilizza esclusivamente la tecnologia NFC sia per la trasmissione dati che per l'alimentazione, eliminando la necessità di cavi o batterie. «Il nostro è un dispositivo che appoggi al telefono e firma», ha spiegato il protagonista di questa puntata del podcast. L'elemento distintivo di Portal è la presenza di un display che mostra i dettagli delle transazioni: «La differenza principale è che usiamo ancora NFC, ma abbiamo anche un display che ti permette di vedere tutti i dettagli della transazione che stai firmando sullo schermo. Questa è la nostra principale innovazione». L'approccio “aperto” rimane centrale nella filosofia aziendale: «Hardware, software, è tutto open source. Cerchiamo anche di usare quante più librerie e strumenti aperti possibile. Ad esempio, usiamo BDK, una libreria testata ormai da diversi anni».
Sicurezza e usabilità: il bilanciamento perfetto
Una delle domande più interessanti dell'intervista ha riguardato un tema specifico: se il contatto NFC con uno smartphone connesso a internet possa compromettere la natura "cold storage" del dispositivo. Filini ha risposto così: «Il fatto di appoggiarlo non necessariamente diffonde malware o altro dal telefono al dispositivo. Ogni altro wallet ha qualche tipo di canale di comunicazione tra smartphone o computer». Riguardo ai protocolli di comunicazione anche aggiunto «i più pericolosi, dal mio punto di vista, sono Bluetooth e USB, perché sono stack tecnologici molto complicati e questo significa che sono anche più soggetti a vulnerabilità. NFC, invece, è un protocollo molto semplice». Sollecitato sugli elementi essenziali per la sicurezza di un hardware wallet, Filini ha identificato due fattori critici: «Il display è necessario, perché devi assolutamente permettere all'utente di vedere cosa sta firmando. Penso che questo sia un prerequisito». Il secondo elemento fondamentale, secondo la sua analisi. è proprio l'approccio open source: «Significa che le persone possono controllare il codice e l'hardware, e ciò è fondamentale». Riguardo alla strategia ottimale per la custodia di Bitcoin, Filini ha offerto altri consigli pratici: «Idealmente dovresti averne più wallet da più fornitori. Non è la soluzione migliore, sia chiaro, ma sarebbe il caso di provare a considerare, appunto, di avere molti dispositivi e farli funzionare insieme». Per gli utenti comuni, invece, la sua raccomandazione è pragmatica: «Per la maggior parte delle persone, probabilmente è più che sufficiente averne uno solo. È già una soluzione migliore che tenere le chiavi sul telefono o laptop, per intenderci. Fino a 100.000 dollari circa siamo in un perimetro di sicurezza». Per importi maggiori, suggerisce configurazioni più complesse: «Quando inizi ad arrivare a centinaia di migliaia o milioni di dollari, allora dovresti davvero considerare setup multi-sig, idealmente con dispositivi diversi da fornitori diversi. Ti proteggi anche da potenziali backdoor in un dispositivo specifico, ma chiaramente questo comporta anche molte complicazioni».
Il futuro di TwentyTwo e l'ecosistema Bitcoin
La filosofia di Filini, soprattutto riguardo agli aggiornamenti del protocollo Bitcoin, riflette un approccio concreto: «Non sono uno che si lascia coinvolgere da queste discussioni su cosa dovremmo aggiornare. Mi piace pensarla più o meno così: questo è quello che abbiamo? Allora usiamolo e sfruttiamolo al massimo», ha concluso, in un’intervista che ha portato in dote una prospettiva sì tecnica e imprenditoriale, ma accessibile in ogni punto trattato, sull'innovazione hardware Bitcoin, evidenziando come l'attenzione all'esperienza utente e la filosofia open source possano convivere con la massima sicurezza.
L'appuntamento per conoscere dal vivo le ultime novità del settore è fissato per il 24 e 25 ottobre 2025, quando anche Filini - che è uno tra gli oltre 100 speaker di fama internazionale già confermati - tornerà, a Lugano, protagonista del Plan ₿ Forum, nel corso della quarta edizione della conferenza Bitcoin di maggior prestigio in Europa.