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Lugano's Plan ₿

«Ho comprato l'auto in USDt: è stata pura emozione»

Un trentenne italiano racconta il suo trasferimento a Lugano, ispirato dal Plan ₿: dal primo Forum, nel 2022, all'acquisto di un'automobile pagata interamente in valute digitali presso uno dei quasi 400 esercizi commerciali che, in città, hanno aderito all’innovativo circuito.
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«Ho comprato l'auto in USDt: è stata pura emozione»

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Un trentenne italiano racconta il suo trasferimento a Lugano, ispirato dal Plan ₿: dal primo Forum, nel 2022, all'acquisto di un'automobile pagata interamente in valute digitali presso uno dei quasi 400 esercizi commerciali che, in città, hanno aderito all’innovativo circuito.

Trent'anni, origini italiane, un passato da “nomade” in giro per l'Europa e una passione per le valute digitali nata dalla necessità di superare le criticità e i vincoli del sistema bancario tradizionale. È questo il profilo di Marco (il nome è di fantasia, per tutelare la sua privacy), protagonista di una storia (questa, invece, autentica e certificabile) che fotografa perfettamente la sostanza e l'evoluzione dell'ecosistema Plan ₿ di Lugano.

Una vicenda che traduce in modo plastico il salto dalla teoria alla pratica quotidiana, e quelli che sono gli effetti di un progetto visionario come quello nato nella città del Ceresio tre anni e mezzo fa. La sua vicenda inizia nel 2019, quando gestiva un'agenzia di social media marketing che si rivolgeva a clienti internazionali. I continui blocchi bancari sui pagamenti provenienti da questo o quel paese lo hanno stimolato ad interessarsi all’universo “crypto”: quell’ecosistema, estremamente articolato, che garantisce soluzioni pragmatiche alle tipiche problematiche che il sistema finanziario tradizionale spesso non riesce a risolvere.

È questo, insomma, l’inizio del percorso che ha portato il protagonista di questa storia, tre anni più tardi, a partecipare, da spettatore, al primo Plan ₿ Forum di Lugano, nel 2022. Non un “passaggio” qualunque, quello di Marco, in quella che da lì in avanti sarebbe diventata la più importante conferenza Bitcoin in Europa. Proprio in quell’occasione, infatti, è rimasto letteralmente folgorato dalla qualità degli speech e delle tematiche trattate, e più in generale dall’atmosfera luganese e quindi dalla proiezione in avanti di una città vivace, dinamica, coraggiosa, in cui le soluzioni e le tecnologie connesse al panorama della cosiddetta finanza decentralizzata avevano già iniziato a radicarsi nel tessuto sociale ed economico di Lugano.

Trasferirsi a Lugano: i motivi della decisione

Quell'evento ha rappresentato una svolta, per Marco, che ha iniziato a meditare un possibile trasferimento nella città del Ceresio, attratto dalla fiscalità favorevole per le plusvalenze da valute digitali, certo, ma soprattutto dalla possibilità concreta di utilizzarle nella vita quotidiana. Non a caso, la sua riflessione inizia da un inevitabile paragone: «Ho girato parecchio, da Malta a Tenerife, ma in breve non potevi utilizzare valute digitali perché non c'erano le infrastrutture necessarie, progetti di divulgazione e adozione di queste soluzioni o strumenti che ti permettevano di usarle direttamente», esordisce.

«A Lugano, come noto, invece, puoi andare al ristorante, comprare una bottiglia di vino, fare colazione in un bar, il tutto spendendo le USDt, BTC o LVGA e ottenendo un cashback del 10%. E, addirittura, puoi comprare un'auto…». Ed è in questo punto esatto che atterriamo nel cuore della vicenda che abbiamo voluto raccontarvi. Marco, dopo essersi trasferito definitivamente a Lugano nel corso della primavera scorsa, la scorsa settimana ha acquistato un'automobile, pagandola interamente in USDt (Tether) tramite il sistema NAKA, evoluzione di GoCrypto e partner del progetto Plan ₿, che offre soluzioni di pagamento blockchain-based con carte EMV-compatibili che permettono di spendere criptovalute in qualsiasi POS terminal. Un'operazione, su cui si focalizza questa storia, resa possibile proprio dall'infrastruttura che ad oggi coinvolge oltre 360 esercizi commerciali che in città accettano BTC, USDt e LVGA come valute a corso legale de facto, affiancandole al franco svizzero.

Oltre all'auto, hai utilizzato crypto per altri acquisti a Lugano?

Sicuramente si tratta del primo acquisto di una certa rilevanza. Ma in questi mesi, ho utilizzato i miei bitcoin anche per fare qualche colazione e altre spese del genere. Sicuramente incrementerò questa tipologia di spesa da qui in avanti, intanto avevo bisogno di un'auto per spostarmi: da questo punto di vista - sorride - sono un po’ vecchio stampo».

Come hai trovato il rivenditore da cui hai acquistato la tua nuova automobile?

«Dopo essermi trasferito a Lugano, ho esplorato la mappa dei merchant aderenti al circuito Plan ₿, individuando le concessionarie che accettavano già le tre valute digitali incluse nel progetto. Poi, ho approfondito tramite passaparola, e nello specifico grazie ad un mio amico che aveva già comprato presso lo stesso rivenditore la sua macchina utilizzando valute digitali. Eros, il titolare della concessionaria, è stato disponibile e gentilissimo. Per lui era del tutto indifferente la tipologia di pagamento, anche perché aveva già fatto esperienza con diverse transazioni del genere. Quando gli ho esposto la mia necessità, in sostanza, mi ha detto che non c'era alcun problema e questo ritengo che rappresenti al meglio la cultura che sta, col tempo, diffondendosi in città».

Per te è stata una novità questa esperienza di pagamento?

«Diciamo che non è la prassi acquistare un’auto in criptovalute, quindi è sempre bello testare il “nuovo” con delle prove concrete. Credo che in questo momento, soprattutto per acquistare beni o servizi di un certo “peso”, l’inclinazione sia più di chi già da tempo utilizza e mastica questo tipo di operazioni. Detto questo, inevitabilmente, tra quattro-cinque anni, quando sarà ancora più facile e “comune”, si tratterà di una soluzione comoda per la maggior parte delle persone. L’alternativa sarebbe stata fare un classico bonifico. E, in effetti, io in banca c’ero stato, ma la procedura, non voglio tediarvi con i particolari, sarebbe stata decisamente più macchinosa e lenta».

Da quale punto di vista?

«Il referente bancario, in soldoni, non era così entusiasta di dover eventualmente effettuare quel bonifico. Ed eccoci al punto cardine: la possibilità di bypassare le banche, e poter svolgere la procedura in modo totalmente autonomo, è sicuramente bello e appagante».

Cosa rappresenta per te la finanza decentralizzata?

«Quando apro i miei wallet mi emoziono sempre. Mi riferisco proprio al fatto di poter visualizzare i fondi sullo schermo e poterli muovere. Ogni volta che faccio uno spostamento da wallet a wallet, in sintesi, per me è una grande emozione, perché in quei momenti ti rendi conto che un giorno tutto questo potrebbe diventare la “regola”. Soprattutto quando in ballo ci sono cifre più importanti, il fatto stesso di dover ogni volta chiedere conto alla banca, pur facendo le operazioni in sicurezza, per me che sono una persona che si sente profondamente libera - libera anche di muoversi come dimostra la mia vita di digital nomad - è un processo che genera una sorta di frustrazione. Con Bitcoin, invece, tutto questo te lo lasci alle spalle, perché hai la possibilità di avere, concretamente, la proprietà e soprattutto la gestione integrale dei tuoi fondi nelle tue mani».

Nel dettaglio, hai pagato in USDt…

«Sì, anche perché sono un grande sostenitore di Tether in generale. Da italiano, aver visto due miei connazionali fare qualcosa d’importante a livello globale, rompere le regole e innovare è stata una grande soddisfazione. La cosa paradossale è che in Italia non hanno il risalto che meriterebbero, eppure stanno facendo cose grandiose e non solo sul fronte Bitcoin, ma anche su quello dell’intelligenza artificiale e di altre settori innovativi».

Chiudiamo con un dettaglio: feedback sulla procedura di pagamento?

«Ho conosciuto un collaboratore di NAKA nel corso di un aperitivo, quando, a marzo scorso, sono venuto qui a per valutare la possibilità di trasferirmi. Mi sono trovato molto bene sia nelle interlocuzioni con il team che nella gestione del pagamento: mi hanno dato tutto il supporto necessario, perché quando effettui un pagamento con un intermediario ci sono sempre dubbi e preoccupazioni. Sono stati molto disponibili, professionali e pazienti».


Questo articolo è stato realizzato da Lugano's Plan ₿, non fa parte del contenuto redazionale.
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