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Electrum: il “coltellino svizzero” del nuovo millennio

Michele Gandolfi è tornato ad Accademia S₿AM per svelare le potenzialità del wallet più versatile dell'ecosistema Bitcoin. Dal Lightning Network agli swap atomici su Nostr: tutto quello che si può fare con un software open source.
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Michele Gandolfi ad Accademia S₿AM
Electrum: il “coltellino svizzero” del nuovo millennio

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Michele Gandolfi è tornato ad Accademia S₿AM per svelare le potenzialità del wallet più versatile dell'ecosistema Bitcoin. Dal Lightning Network agli swap atomici su Nostr: tutto quello che si può fare con un software open source.

Un ritorno con i fiocchi, dopo la pausa estiva. Il PoW.space di Lugano ha riaperto le porte agli eventi, lunedì scorso, 15 settembre, e lo ha fatto con il primo appuntamento di Accademia S₿AM del mese in corso, dedicato a uno degli strumenti più potenti e versatili dell'ecosistema Bitcoin: il wallet Electrum. Il protagonista della serata è stato Michele Gandolfi: per il fondatore di Bitcoin Campus - ormai volto noto della community luganese - si è trattato appunto di un gradito ritorno, essendo già stato ospite del ciclo formativo gratuito lo scorso maggio, quando aveva focalizzato il suo intervento sulle transazioni avanzate.

L'esperto ha presentato Electrum come «il coltellino svizzero del nuovo millennio», sottolineando fin da subito le caratteristiche che lo rendono unico nel panorama dei wallet Bitcoin: è non-custodial e completamente open source, e permette agli utenti di mantenere il pieno controllo delle proprie chiavi private offrendo, contestualmente, funzionalità avanzate difficilmente reperibili altrove.

Un wallet dalle mille sfaccettature

Durante il workshop, Gandolfi ha così illustrato la versatilità di Electrum, partendo dalle sue caratteristiche fondamentali. L'essere open source rappresenta un vantaggio cruciale: chiunque, infatti, può esaminare il codice e gli esperti possono identificare eventuali problemi, garantendo maggiore trasparenza rispetto ai software proprietari. Il relatore ha poi dedicato ampio spazio alle funzionalità Lightning Network integrate nel wallet, evidenziando come sia possibile aprire canali privati direttamente dal dispositivo mobile. «Giusto martedì scorso, in una delle lezioni, ho aperto un canale Lightning Network dal cellulare con Electrum Mobile e… funziona bene», ha raccontato, evidenziando l'efficacia pratica di questa soluzione. Una delle caratteristiche più apprezzate di Electrum, infatti, è la doppia modalità di gestione dei pagamenti Lightning. Gli utenti più esperti possono scaricare l'intera mappa della rete e gestire personalmente l'instradamento dei pagamenti, mentre chi, magari, preferisce un approccio più semplice, può affidarsi a nodi specializzati che trovano automaticamente il percorso migliore, alleggerendo il carico per i dispositivi mobili.

Standard proprietario e compatibilità

Gandolfi ha dedicato particolare attenzione alle differenze tra lo standard proprietario di Electrum e il più diffuso BIP39. Electrum è stato pioniere nell'implementazione dei portafogli gerarchici deterministici, sviluppando un proprio standard prima che emergesse il BIP39. Quando quest'ultimo si è affermato come standard di settore, gli sviluppatori di Electrum hanno deciso di mantenere il proprio approccio, ritenendolo più sicuro. Questa scelta tecnica comporta alcune peculiarità: le frasi mnemoniche generate da Electrum non includono la parola di controllo finale tipica del BIP39, ma il wallet può comunque importare seed creati con altri standard attraverso un'apposita opzione nel menù di configurazione.

Innovazioni e funzionalità avanzate

Tra le novità più interessanti presentate durante la serata, ci sono gli swap atomici decentralizzati sulla rete Nostr. In breve, Electrum ha integrato questa funzionalità che permette di scambiare liquidità direttamente tra utenti senza dover ricorrere a servizi centralizzati. Gli utenti più esperti possono addirittura diventare fornitori di liquidità, lanciando il wallet in modalità daemon per offrire servizi di swap ad altri membri della community. L’ospite della prima puntata di settembre con Accademia S₿AM ha anche mostrato la modalità portable del software, particolarmente utile per chi gestisce più portafogli o vuole fare esercitazioni pratiche. Questa funzione, in sostanza, permette di avere tutte le configurazioni e i wallet nella stessa cartella del programma, facilitando il backup e il trasferimento su dispositivi diversi. In questo modo è anche possibile simulare scenari complessi di gestione delle chiavi, come le transazioni multi-firma.

Sicurezza e buone pratiche di utilizzo

Non sono mancati, infine, i consigli sulla sicurezza. Gandolfi ha sconsigliato vivamente l'uso di smartphone in modalità aereo come cold wallet, spiegando i rischi nascosti di questa pratica apparentemente sicura. I dispositivi mobili, anche quando sembrano disconnessi, possono, secondo quanto ha riferito, mantenere capacità di trasmissione impreviste, rendendo questa soluzione meno affidabile di quanto molti credano.

L'esperto ha concluso ricordando l'importanza di salvare sempre tre elementi cruciali per il recupero del portafoglio: la frase mnemonica, il percorso di derivazione delle chiavi e l'identificativo univoco del wallet. La mancanza di anche uno solo di questi elementi può rendere impossibile il recupero dei fondi, come testimoniato da un aneddoto personale, raccontato dallo stesso Gandolfi, che bene ha messo in luce i rischi di non annotare correttamente tutti i parametri necessari.

Il consueto evento del lunedì in Contrada di Sassello 8, dunque, si è rivelato come sempre un punto di riferimento per gli appassionati di Bitcoin nella citta del Ceresio, e in particolare per chi desiderava approfondire gli aspetti più tecnici della gestione dei wallet e vivere nuovi momenti di conoscenza, peraltro gratuita, sull'ecosistema globale delle valute digitali.


Questo articolo è stato realizzato da Lugano's Plan ₿, non fa parte del contenuto redazionale.
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