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"No Fiat Challenge”: esperimento di libertà finanziaria

Durante una serata speciale al PoW.space di Lugano, Mir Liponi ha raccontato la sua sfida di 11 giorni vissuti usando solo Bitcoin a Lugano. Con lei anche Efrat Fenigson, che sta provando a sua volta l’esperienza proprio in queste settimane.
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Durante una serata speciale al PoW.space di Lugano, Mir Liponi ha raccontato la sua sfida di 11 giorni vissuti usando solo Bitcoin a Lugano. Con lei anche Efrat Fenigson, che sta provando a sua volta l’esperienza proprio in queste settimane.

Un conto corrente bloccato da un giorno all'altro. Nessun preavviso, nessuna spiegazione chiara. E improvvisamente la vita quotidiana si trasforma in una sfida di sopravvivenza finanziaria. È quello che è capitato a Mir Liponi, figura di spicco della comunità Bitcoin e direttrice degli hub di Plan ₿ Network, quando la sua banca ha deciso di limitare completamente la sua operatività per ben 11 giorni, semplicemente giustificandosi con dei “controlli in corso”. Della sfida di Mir Liponi vi abbiamo già raccontato qualche settimana fa, intervistando la protagonista per conoscere tutti i dettagli di questa "No Fiat Challenge": in sostanza, come vivere a Lugano utilizzando esclusivamente BTC e documentando ogni aspetto dell'esperienza sui social media. Lo scorso 14 luglio, poi, durante una serata speciale di Accademia S₿AM svoltasi presso il PoW.space, Mir ha avuto l'occasione di raccontare dal vivo questa esperienza rivoluzionaria nel dettaglio davanti a un pubblico attento e partecipe.

Quando la "paranoia" diventa preparazione

«Mi piace dividere la mia vita in due parti: quella che vivevo prima di conoscere Bitcoin e quella dopo», ha esordito durante l'evento, ripercorrendo il “viaggio” personale che l'ha portata dalla musica - era vocal coach e stava lavorando per diventare una pop star - alla tecnologia, fino alla scoperta folgorante dell’invenzione di Satoshi Nakamoto, arrivata nel 2014. «Quando ero bambina volevo fare due cose molto diverse: la pop star o l'hacker. Sono due attività che si svolgono di notte, quindi non si capiva bene cosa avrei fatto di giorno». Il racconto ha messo in luce un aspetto cruciale della mentalità bitcoiner: la preparazione agli scenari peggiori. «Noi siamo "paranoici"», ha spiegato Mir Liponi con un sorriso durante la serata. «Parliamo tantissimo di questi scenari e da un certo punto di vista siamo preparati. È proprio per questo che tendiamo a diversificare nella gestione del denaro». Questa "paranoia", come l'ha definita ironicamente, si è rivelata provvidenziale quando la sua banca le ha comunicato che l'investigazione, inizialmente prevista per qualche ora, si sarebbe protratta per molti giorni. Prima 9, poi addirittura 11. Ed è proprio sul tapis roulant della palestra che è arrivata l'idea: «Ho pensato: da questa situazione posso trarre un aspetto positivo. Così ho deciso di documentare l'esperienza di vivere solo con Bitcoin, per mostrare praticamente come a Lugano ciò si possa fare».

Consigli pratici per replicare la sfida

Durante la serata al PoW.space, Mir ha dedicato ampio spazio agli aspetti tecnici, fornendo una vera e propria guida per chi volesse replicare la challenge. «Se anche voi voleste vivere, come me, questa esperienza, il primo passo sarebbe avere dei sats, dei bitcoin, ma è troppo complesso spiegare in questa sede come acquistarli, per cui partiamo dal presupposto che li abbiate già. Ma dove li dovreste avere? Su un wallet Lightning, perché qui la maggioranza degli esercenti accettano transazioni su questa rete. Ha, quindi, illustrato una scala di opzion: «Idealmente, visto che siamo in Accademia S₿AM e facciamo tutto un percorso sulla self-custody, dovreste avere il vostro nodo Lightning e interagire tramite Zeus. Non è proprio una cosa da principianti, però mettetela lì come obiettivo». Per i meno esperti, ha raccomandato Phoenix Wallet: «È quello che ho utilizzato io», ha spiegato, mostrando screenshot delle sue transazioni durante la sfida. «L'unico problema è che la prima transazione deve essere on-chain, quindi c'è un attimino di frizione all'entrata, perché è un po’ lunga da fare, ma l'user experience dell’app è molto semplice». La protagonista dell’evento ha anche condiviso la sua analisi dettagliata dell'infrastruttura Bitcoin luganese, frutto di giorni trascorsi a studiare la mappa degli esercenti aderenti al circuito Plan ₿. «Ci sono alcuni servizi completamente coperti, come le farmacie: sono molte quelle che accettano Bitcoin a Lugano. Poi ci sono altri servizi che sono una via di mezzo e infine alcuni, pochi devo dire, completamente non coperti. Ad esempio, non ci sono pompe di benzina o dentisti che accettano BTC». La sua esperienza pratica, insomma, ha confermato che «non si può vivere ancora al 100% in Bitcoin a Lugano, ma ci siamo molto vicini».

L'intervento di Efrat Fenigson

La serata ha inoltre riservato una gradita sorpresa, quando ha preso la parola Efrat Fenigson, giornalista indipendente, podcaster e attivista per la libertà finanziaria presente al PoW.space nel corso dell’evento. Fenigson, nota soprattutto per il suo podcast "You're The Voice", aveva seguito con interesse l'esperienza di Mir. Durante il suo intervento, la giornalista israeliana ha condiviso la sua visione sulla "No Fiat Challenge" e sull'importanza di testare, praticamente, le alternative al sistema bancario tradizionale. Fenigson, che abbiamo intervistato quasi un anno fa, prima della sua partecipazione al Plan ₿ Forum 2024, ha quindi arricchito la discussione attraverso la sua esperienza.

Nei giorni successivi all'evento di Accademia S₿AM, peraltro, la giornalista ha deciso di replicare personalmente l'esperimento, documentando sui suoi profili social la sua "Lugano Bitcoin Challenge", che riprenderemo più nel dettaglio su queste pagine. Ha condiviso, ad esempio, alcuni video che documentano i suoi pagamenti in BTC presso ristoranti attivi in città: «Do you still think you can't pay with bitcoin?», ha aggiunto testualmente ad uno dei video pubblicati, sfidando direttamente chi ancora solleva dubbi rispetto all’opportunità di utilizzare valute digitali nella vita quotidiana. La presenza di Fenigson a Lugano, peraltro, non è casuale, perché sarà tra i docenti alla Summer School targata Plan ₿ Network, giunta alla fase finale che, appunto, si sta svolgendo in questi giorni in riva al Ceresio.


Questo articolo è stato realizzato da Lugano's Plan ₿, non fa parte del contenuto redazionale.
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