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Calvizie maschile: non è solo motivo di genetica

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Calvizie maschile: non è solo motivo di genetica

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Quando si parla di calvizie, la prima cosa che viene in mente è quasi sempre la genetica. Si sente spesso dire “è ereditario”, “ce l’ha nel DNA”, come se il destino dei capelli fosse già scritto senza possibilità d’appello. Se è vero che la predisposizione genetica gioca un ruolo determinante, ridurre la calvizie maschile a un semplice fattore ereditario è un errore. Esistono, infatti, numerose altre cause che possono accelerare, aggravare o persino scatenare la perdita dei capelli uomo, rendendo la questione molto più complessa di quanto si possa immaginare. Per affrontare efficacemente il problema, è fondamentale considerare tutti gli aspetti in gioco e adottare un approccio più ampio e mirato. Ecco il parere degli esperti.

Calvizie maschile: la genetica è un fattore determinante, ma non esclusivo

L’alopecia androgenetica è, senza dubbio, la forma più comune di calvizie maschile e ha una forte componente ereditaria. È legata all’azione di un ormone, il diidrotestosterone (DHT), che in soggetti geneticamente predisposti causa una progressiva miniaturizzazione dei follicoli piliferi fino alla loro atrofia. Ciò significa che, se in famiglia ci sono casi di calvizie, le probabilità di esserne soggetto sono più alte. Tuttavia, anche con una predisposizione genetica, l’esordio dell’alopecia e la sua velocità di progressione possono essere notevolmente influenzati da fattori esterni e dallo stile di vita. La genetica pone le basi, ma il resto del quadro è determinato da molto altro. Vediamo brevemente cosa.

Fattori non genetici che influiscono sulla calvizie maschile

La perdita dei capelli può essere innescata o aggravata da una serie di elementi che vanno ben oltre la genetica. Lo stress cronico, ad esempio, è un potente nemico della chioma, quindi, periodi prolungati di tensione fisica o psicologica possono portare al telogen effluvium, una condizione che causa una caduta massiccia e improvvisa della capigliatura.

Anche l’alimentazione gioca un ruolo chiave: una dieta povera di nutrienti essenziali come vitamine (in particolare del gruppo B, D), minerali (ferro, zinco) e proteine può indebolire i capelli, rendendoli più fragili e propensi alla caduta. Da non sottovalutare, poi, lo stile di vita: fumo, consumo eccessivo d’alcool, mancanza di sonno e scarsa attività fisica incidono negativamente sulla salute generale dell’organismo, inclusa quella dei capelli.

Inoltre, alcune patologie (come problemi alla tiroide o anemia) e l’assunzione reiterata di farmaci specifici possono avere la caduta dei capelli come effetto collaterale. Così come alcuni fattori esterni aggressivi: trattamenti chimici troppo forti, un uso eccessivo di piastre e phon ad alte temperature o di acconciature che sottopongono i capelli a trazione costante possono danneggiare il fusto e il follicolo, indebolendo l’intera chioma, che sarà più propensa a cadere.

L’importanza di una diagnosi professionale

Data la complessità delle cause della calvizie maschile, affidarsi all’auto-diagnosi o a “soluzioni miracolose” pubblicizzate ovunque, è spesso inutile e controproducente. Per comprendere la vera origine della perdita dei capelli e intraprendere il percorso di trattamento più efficace, è fondamentale consultare un tricologo, cioè un dermatologo specializzato nella cura dei capelli e del cuoio capelluto.

Attraverso un’accurata visita - che può includere esami specifici come la tricoscopia (un esame che ingrandisce l’immagine del cuoio capelluto e dei follicoli) e le analisi del sangue - lo specialista può identificare le cause precise del diradamento. Solo in questo modo è possibile stabilire un percorso personalizzato che tenga conto di tutti i fattori in gioco, dalla genetica ai problemi di salute.

Per concludere…

La calvizie maschile, in sostanza, è un fenomeno multifattoriale in cui la genetica è solo una piccola parte. Comprendere tutte le possibili concause permette di agire in modo più consapevole per il benessere dei capelli, e un intervento tempestivo e specialistico è fondamentale per affrontare il problema in modo efficace e migliorare la qualità della vita, come il Protocollo bSBS di HairClinic.

Se si notano, quindi, un diradamento anomalo o una caduta eccessiva, non bisogna aspettare: un consulto specialistico è il primo passo verso una chioma più sana e resistente.


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