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Cura della calvizie

Calvizie giovanile, un fenomeno sempre più diffuso: numeri e rimedi alla mano

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Calvizie giovanile, un fenomeno sempre più diffuso: numeri e rimedi alla mano

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La calvizie giovanile sta diventando una realtà sempre più comune, non solo tra gli adulti, ma anche tra i ragazzi sotto i 30 anni.

Diradamento e stempiatura precoce non sono più casi isolati, ma fenomeni sempre più frequenti, aggravati da alcuni fattori che vanno ad amplificare una predisposizione genetica già presente.

Di seguito analizzeremo quanto sia diffusa l’alopecia precoce, quali segnali permettono di riconoscerla fin dagli esordi e, soprattutto, quali soluzioni efficaci è possibile adottare per contrastarla senza arrivare alla calvizie completa o il ricorso a trattamenti chirurgici.

Cos’è la calvizie giovanile

L’alopecia giovanile, conosciuta anche come alopecia androgenetica precoce, è una forma di perdita di capelli che si manifesta in età adolescenziale o nei primi anni dell’età adulta, solitamente tra i 16 e i 25 anni. A differenza della calvizie che colpisce in età più avanzata, quella giovanile tende a evolvere più rapidamente, proprio perché insorge in un organismo ancora in pieno sviluppo ormonale e metabolico.

Ciò la rende particolarmente delicata e spesso più difficile da gestire sul piano psicologico.

Le cause principali della calvizie precoce sono genetiche, ma fattori esterni come stress cronico, alimentazione squilibrata, carenze nutrizionali, disturbi ormonali, cattivo riposo o uso scorretto di prodotti cosmetici possono anticipare e aggravare il processo.

Cosa vuol dire avere la calvizie da giovani

Oltre agli effetti fisici, la calvizie giovanile può avere un impatto emotivo molto profondo. Se già negli adulti la perdita dei capelli è fonte di disagio, negli adolescenti può essere ancora più traumatica, perché i capelli non sono solo un elemento estetico, ma rappresentano un mezzo di espressione dell’identità, dello stile personale e del senso di appartenenza al gruppo. Vedere la propria immagine cambiare così presto può generare insicurezza, perdita d’autostima e isolamento sociale, influenzando anche le relazioni personali.

Calvizie giovanile sintomi

Pertanto, riconoscere i segnali dell’alopecia precoce è fondamentale per intervenire tempestivamente e adottare una strategia efficace prima che la perdita diventi irreversibile. Ecco quali sono i più diffusi:

    •  Stempiatura progressiva o arretramento dell’attaccatura frontale (nei ragazzi).
    • Riga centrale che si allarga (nelle ragazze).
    • Diradamento diffuso sulla sommità del capo.
    • Capelli più sottili, spenti e fragili.
    • Aumento della caduta giornaliera, oltre i canonici 50-100 fusti considerati rappresentativi di uno stato di buona salute. 


Quanto è diffusa oggi l’alopecia giovanile

La calvizie giovanile è una condizione che interessa un numero sempre più crescente di giovani.

Uno studio che valuta la presenza della stessa negli uomini di età compresa tra 18 e 49 anni, ha scoperto che il 42% di loro ha sperimentato una perdita di capelli da moderata a estesa. Questa prevalenza aumenta con l’avanzare dell’età, dal 16% degli uomini di età compresa tra 18 e 29 anni al 53% di coloro che hanno tra 40 e 49 anni.

Anche tra le donne la situazione è tutt’altro che trascurabile: studi recenti stimano che circa il 6–12% delle donne sotto i 30 anni presenta già segni evidenti di alopecia androgenetica femminile, mentre la percentuale sale progressivamente con l’età.

Calvizie precoce: come si può rimediare

Affrontare la calvizie precoce richiede un approccio multifattoriale, personalizzato in base all’età, allo stadio della perdita e alle cause scatenanti. La soluzione non si basa su un unico rimedio miracoloso, ma sull’integrazione di più strategie efficaci e sicure.

Il primo obiettivo è, senz’altro, quello di arrestare la caduta dei capelli, intervenendo con trattamenti non chirurgici: prodotti anticaduta adatti anche a cuoio capelluto giovane e sensibile, eventuali farmaci prescritti da uno specialista, ma soprattutto una cura costante dell’alimentazione, dello stile di vita e delle abitudini quotidiane.

Un corretto apporto di vitamine, proteine, minerali e acidi grassi essenziali è fondamentale per sostenere l’attività follicolare, così come lo sono il sonno regolare, la gestione dello stress, l’astensione da fumo e alcool e la pratica di attività fisica, che stimola il microcircolo e facilita l’apporto di ossigeno e nutrienti ai bulbi.

Nei casi più lievi o agli esordi, cicli di trattamenti tricologici professionali, rinforzanti e riequilibranti, possono bastare per ristabilire un cuoio capelluto sano e favorire la ricrescita naturale di capelli più forti e resistenti. Tuttavia, se il diradamento è già in fase più avanzata, esistono soluzioni più strutturate ma comunque non invasive, come:

Il metodo PRP (Plasma Ricco di Piastrine)

Che utilizza fattori di crescita autologhi prelevati dal sangue del paziente, per stimolare le cellule staminali del follicolo e favorire la Rigenerazione capillare.

Il Protocollo bSBS di HairClinic

Un approccio innovativo in 5 fasi, che combina oltre 16 tecnologie rigenerative, analisi avanzata del cuoio capelluto e fattori di crescita autologhi per bloccare la progressione della calvizie, rigenerare i follicoli quiescenti e ripristinare un ambiente ottimale per la crescita naturale del capello. È adatto anche ai pazienti giovani proprio perché non chirurgico, privo di effetti collaterali e mirato a contrastare le cause profonde dell’alopecia, non solo i sintomi visibili.

Al contrario, il trapianto di capelli, seppur proposto da alcuni medici, è generalmente sconsigliato nei pazienti giovani, perché in questa fase la calvizie non è ancora stabile. La perdita potrebbe rallentare, fermarsi o, al contrario, progredire, compromettendo l’efficacia dell’intervento e portando alla necessità di ulteriori trapianti futuri.

Ecco perché, di fronte ai primi segni di diradamento o stempiatura giovanile, il consiglio migliore è evitare il fai-da-te o il “sentito dire” e rivolgersi fin da subito a un dermatologo o tricologo, in grado di formulare una diagnosi precisa e impostare un percorso personalizzato e realmente efficace per il contrasto della patologia.


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