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Zugo, capitale della ciliegia!

Dal lago alla montagna, tra ferrovia, turismo e panorami mozzafiato (quarta e ultima parte)
Foto di Zugo Turismo
Rossa e gustosa!
Zugo, capitale della ciliegia!

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Dal lago alla montagna, tra ferrovia, turismo e panorami mozzafiato (quarta e ultima parte)

ZUGO - Zugo è conosciuto in tutta la Svizzera come la patria delle ciliegie, un piccolo cantone dove il paesaggio primaverile si trasforma in uno spettacolo unico grazie alla fioritura dei ciliegi, che segna l’avvio di una tradizione agricola antica e profondamente radicata nella cultura locale.

Gli storici attribuiscono le prime tracce della coltivazione alla presenza romana, ma è a partire dal Medioevo che la ciliegia assume un ruolo centrale nella vita economica del territorio, diventando merce preziosa, orgoglio contadino e perfino oggetto di normative volte a evitarne la raccolta abusiva.

Ancora oggi la popolazione ricorda con affetto le antiche regole che impedivano di cogliere i frutti prima del suono della campana di San Michele, simbolo di una comunanza di intenti tra città, campagna e superstizioni del tempo.

La ciliegia non è solo frutto: è rito, attesa, competizione bonaria. Un esempio celebre è il “Chriesisturm”, la corsa folkloristica con cestini e scale che attraversa le vie della città vecchia e rinnova ogni anno la festa popolare legata alla raccolta, trasformando un gesto agricolo in uno spettacolo ludico, identitario e partecipato.

In questo turbinio di tradizioni si inserisce una narrazione culinaria che ha fatto il giro del mondo, grazie soprattutto al leggendario distillato Kirsch, ottenuto dalla fermentazione e distillazione delle ciliegie locali. Già nel XVIII secolo questo liquore trasparente veniva esportato con successo, al punto da meritare prestigiosi riconoscimenti alle esposizioni internazionali e una tutela speciale attraverso la denominazione protetta AOP, che ne difende l’origine e il metodo produttivo.

Il Kirsch è ingrediente indispensabile per quella che viene spesso definita la regina dei dolci svizzeri: la Kirschtorte di Zugo. Inventata agli inizi del Novecento, questa torta a strati fatta di pan di spagna, meringa alle nocciole e crema al burro aromatizzata con generose pennellate di Kirsch, è diventata simbolo dell’arte pasticcera elvetica, tanto da essere prodotta inizialmente in versioni da esposizione e poi venduta, persino per corrispondenza, in numeri impressionanti. Ancora oggi, nelle pasticcerie storiche di Zugo, la Kirschtorte rappresenta un richiamo irresistibile per i turisti, che la associano al gusto intenso dell’acquavite e alla leggerezza delle sue consistenze, in un connubio che racconta in modo unico la tradizione e la raffinatezza gastronomica locale.

Negli ultimi anni la fantasia degli artigiani ha ampliato la gamma delle proposte: sono nati cioccolatini ripieni al distillato, praline chiamate Chriesigloggä (ispirate alla campana simbolo), birre alla ciliegia, salsicce arricchite da frutta secca, yogurt aromatizzati e perfino wurstel al Kirsch, dimostrando come la ciliegia possa vivere ben oltre i confini della sua stagione naturale.

Tutto questo fermento gastronomico si intreccia con l’impegno concreto per la salvaguardia dell’ambiente rurale: il numero di alberi da frutto è diminuito drasticamente nel corso del Novecento, sotto la pressione dell’urbanizzazione e della trasformazione del tessuto economico, ma grazie a iniziative come il progetto “1000 ciliegi per Zugo” e alla creazione dell’associazione IG Zuger Chriesi, il cantone combatte attivamente per preservare varietà antiche, paesaggi tradizionali e un sapere agricolo che rischiava di perdersi.

Oggi passeggiare tra i frutteti zughési significa non solo respirare un profumo delicato e osservare scenari di struggente bellezza, ma anche percepire quanto questo frutto rosso brillante incarni lo spirito stesso della comunità, capace di trasformare un prodotto semplice della terra in un emblema culturale, storico ed economico. Tra bancarelle, distillatori, pasticceri, scuola di tradizioni e turisti curiosi, la ciliegia resta al centro di una narrazione collettiva che unisce generazioni diverse nel segno della dolcezza e dell’orgoglio locale. In fondo, parlare di Zugo senza parlare di ciliegie sarebbe come descrivere un quadro lasciando sulla tavolozza il suo colore più vivido: impossibile, perché proprio quel colore definisce l’anima e l’identità di questo luogo unico nel cuore della Svizzera.

I precedenti articoli di questo reportage sono stati pubblicati il 24 giugno, 8 e 22 luglio 2025.

Il mio viaggio nello “Zugerland” termina qui, ma sono sicuro che tornerò in questa regione situata nel cuore della Svizzera, così pulsante di attività e curiosità.

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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