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Padova, il Brenta e il fascino della Serenissima

Sulle vie d’acqua tra Padova e Trieste: itinerario tra fiumi, canali e città d’arte (prima parte)
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Navigando lungo la storia
Padova, il Brenta e il fascino della Serenissima

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Sulle vie d’acqua tra Padova e Trieste: itinerario tra fiumi, canali e città d’arte (prima parte)

PADOVA - Fondata in epoca preromana e fiorita come importante municipium già sotto Roma, Padova divenne nel Medioevo uno dei grandi centri culturali e mercantili della penisola. Il cuore della città è segnato da monumenti che raccontano secoli di storia: dall’epoca comunale, con il Palazzo della Ragione e le grandi piazze (delle Erbe, della Frutta, dei Signori), fino al Rinascimento, con la Basilica di Sant’Antonio e l’Orto Botanico, oggi patrimonio UNESCO.

Ma la vera meraviglia che attira viaggiatori da tutto il mondo è la Cappella degli Scrovegni, gioiello assoluto della pittura trecentesca. Commissionata da Enrico Scrovegni e decorata da Giotto tra il 1303 e il 1305, è uno dei cicli di affreschi più straordinari mai realizzati. Le storie della Vergine e di Cristo scorrono sulle pareti come un racconto continuo, animate da volti, gesti e dettagli che ancora oggi parlano con intensità sorprendente. Entrare nella cappella è come varcare una soglia: il silenzio, le luci calibrate per preservare i colori, l’azzurro intenso della volta stellata avvolgono il visitatore in un’esperienza quasi mistica.

Dopo la visita, passeggiare per Padova significa immergersi in atmosfere vivaci e popolari. I portici lunghi chilometri, le botteghe storiche, i caffè eleganti come lo storico Caffè Pedrocchi – definito “senza porte” perché un tempo aperto giorno e notte – offrono il quadro di una città che è al tempo stesso universitaria e raffinata, moderna e antica.

Dal cuore della città siamo poi partiti per un’esperienza unica: la crociera sul canale del Brenta, la storica via d’acqua che collega Padova a Venezia. Un tempo percorsa da burchielli e imbarcazioni cariche di mercanti, oggi è un itinerario lento e suggestivo che permette di ammirare ville, giardini e paesaggi fluviali che furono scenario privilegiato della villeggiatura nobiliare veneziana. La navigazione a bordo di una barca privata ci ha consentito di gustare ogni dettaglio: il verde che si specchia nell’acqua, le chiuse che scandiscono il percorso, le facciate eleganti delle residenze patrizie. Tra le tappe più memorabili, due ville che incarnano l’opulenza e il gusto dell’aristocrazia veneta.

Prima sosta, la grandiosa Villa Pisani a Stra, soprannominata non a caso “la regina delle ville venete”. Costruita nel XVIII secolo per la nobile famiglia Pisani, la villa fu concepita come manifesto di potere e prestigio. I suoi saloni affrescati, tra cui il celebre salone delle feste decorato da Tiepolo, raccontano l’arte e la magnificenza del Settecento. Ma è anche il parco a lasciare senza fiato: un giardino all’italiana che si apre su prospettive, statue, fontane e il celebre labirinto, ancora oggi meta di gioco e di meraviglia per grandi e piccoli.

Dopo tante emozioni artistiche e paesaggistiche, la giornata ci ha regalato anche una piacevole parentesi gastronomica. Ci siamo fermati alla Locanda Confini, dove l’accoglienza calorosa e la qualità dei piatti hanno reso il pranzo un momento indimenticabile. Una cucina che valorizza i prodotti locali con creatività e rispetto delle tradizioni, accompagnata da vini scelti con cura: un’esperienza che conferma quanto la cultura veneta si esprima non solo nei monumenti e nei paesaggi, ma anche a tavola.

Proseguendo lungo il canale, ecco apparire Villa Foscari, detta “la Malcontenta”. Opera di Andrea Palladio, costruita a metà Cinquecento per la potente famiglia Foscari, è una delle più eleganti e armoniose creazioni dell’architetto vicentino. Si racconta che il soprannome “Malcontenta” derivi dalla nobildonna che vi visse in solitudine, lontana dalla mondanità di Venezia, ma al di là delle leggende la villa rimane uno degli esempi più alti di equilibrio tra architettura e natura. Il portico colonnato che si specchia nel Brenta e gli interni affrescati creano un connubio di sobrietà e raffinatezza che ha incantato viaggiatori di ogni epoca.

La nostra giornata si è conclusa con l’arrivo all’Isola di San Servolo, luogo sospeso tra storia e silenzio, che un tempo ospitò un monastero e successivamente un ospedale psichiatrico. Un contesto suggestivo che sarà protagonista del prossimo capitolo del nostro diario di viaggio.

Per ora restano negli occhi le immagini di Padova con i suoi affreschi immortali, la lentezza del Brenta con le sue ville fastose, e il gusto autentico di un pranzo condiviso in buona compagnia. Un mosaico di emozioni che solo il Veneto sa offrire, tra arte, acqua e sapori.

E il nostro cammino non si ferma qui: il prossimo capitolo del diario ci porterà a scoprire la Litoranea Veneta, un percorso unico che collega lagune e canali fino all’Adriatico. Sarà l’occasione per raccontare Jesolo con le sue atmosfere balneari, Caorle con il suo pittoresco borgo di pescatori, e Bibione con le sue lunghe spiagge dorate. Un itinerario che unisce natura, storia e tradizione marinara, e che ci condurrà sempre più vicini a Trieste, meta finale del nostro viaggio. Seguitemi!

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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