Locarno Time Travel Tour: quando la città diventa un palco


Un percorso emozionante per turisti e residenti, tra cultura, tradizioni e piccoli segreti
Un percorso emozionante per turisti e residenti, tra cultura, tradizioni e piccoli segreti
LOCARNO - Recentemente ho partecipato al Locarno Time Travel Tour e posso dire senza esitazioni che è stata un’esperienza che ha superato ogni aspettativa. Non la solita passeggiata: è un racconto ambientato tra piazze, vicoli e monumenti, una scoperta viva, in cui la storia, l’architettura e il teatro si intrecciano per restituire Locarno nei suoi molteplici volti.
Prima di entrare nei particolari del tour, vale la pena capire chi siano le persone dietro queste iniziative. Benjamin Frizzi, Vice Direttore e Direttore Operativo dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli (destinazione Ascona-Locarno), è la figura chiave che ha voluto dare vita a questo progetto. Mi ha raccontato: «Nel 2021, dopo la pausa forzata della pandemia, volevamo creare un tour di Locarno per offrire ai visitatori e alla popolazione residente un’esperienza diversa da una semplice visita guidata. Qualcosa di unico, di particolare, insomma di inaspettato. L’idea di unire storia e teatro nasce dal desiderio di coinvolgere i turisti in modo emozionante e originale, dando voce a personaggi che hanno segnato Locarno e ai prodotti del territorio che raccontano tradizioni antiche. Al contempo volevamo far conoscere ai residenti piccoli ma interessanti aspetti che magari nella frenesia quotidiana sfuggono. Il nostro obiettivo è far scoprire la città non solo attraverso i suoi luoghi storici, ma anche lasciando un ricordo vivo e simpatico dei protagonisti che la hanno animata». Con questo spirito siamo partiti.
Il tour comincia nel parco accanto al Teatro di Locarno, luogo ideale per inquadrare fin da subito la storia, la geografia e l’urbanistica della città. Da lì lo sguardo si apre sul lago, sui monti, sulle direttrici che hanno contribuito alla posizione strategica di Locarno, sia come porto che come punto di passaggio tra nord e sud delle Alpi. Si parla di edifici, di trasformazioni urbanistiche, dei vari periodi storici – dalla dominazione ecclesiastica a quella dei Visconti, fino al passaggio al cantonale – tutto illustrato con immagini, aneddoti e momenti di “azione teatrale”.
Una delle tappe più evocative è quella dedicata all’architetto Livio Vacchini. È grazie a lui, infatti, che il Festival del film di Locarno ha trovato la sua casa ideale in Piazza Grande, con il grande schermo che Vacchini ha progettato per dare al Festival un volto unico e riconoscibile. Io ho percepito il valore di questo progetto non solo nella grandiosità dell’installazione, ma anche nell’idea che un evento culturale possa diventare elemento di identità urbana; un festival che non si svolge solo in un teatro, ma afferma il suo spazio nella città, che diventa interamente palcoscenico.
Proseguendo, ci siamo fermati davanti al Palazzo Marcacci, oggi Municipio. La guida ci ha raccontato che fu costruito da Giovanni Antonio Marcacci, uomo politico e avvocato che giocò un ruolo centrale quando il Ticino entrò a far parte della Confederazione Svizzera. Marcacci è ricordato soprattutto per il suo impegno nella salvaguardia della lingua italiana: fu difensore appassionato dell’italiano in un periodo in cui si definivano i confini politici ma anche quelli culturali, linguistici. Guardando l’edificio oggi, con la facciata, le finestre, gli interni pubblici, è come leggere un pezzo di storia del Ticino, non solo architettura, ma militanza culturale e identitaria.
Poi siamo arrivati al Castello Visconteo, imponente, austero, carico di memoria medievale. Le sue mura, le torri, le stanze antiche mi hanno fatto sentire più vicino al lungo fluire del tempo — guerre, signorie, dominazioni. Proprio accanto, ecco il Rivellino di Leonardo da Vinci, un bastione difensivo attribuito al genio toscano, che a Locarno lasciò tracce tangibili del suo sapere ingegneristico. Questa struttura, che oggi possiamo ancora ammirare, è un ricordo prezioso del periodo in cui Leonardo collaborava con i Visconti e progettava sistemi militari innovativi. È stato emozionante trovarsi di fronte a un’opera che lega Locarno a una delle menti più straordinarie della storia.
E come contrappunto, il moderno Palacinema rappresenta invece la continuità e l’innovazione culturale: un centro che ospita eventi, proiezioni e attività legate al cinema e non solo. L’accostamento tra il Castello, il Rivellino e il Palacinema diventa un simbolo potente del dialogo tra passato e presente, tra il peso della storia e la leggerezza della creatività contemporanea.
Dopo questo “dialogo” tra epoche, il tour sale per le strade della città vecchia: vicoli stretti, case con storie, scorci sorprendenti, angoli che in una camminata normale probabilmente non noteremmo. La salita culmina in Piazza Sant’Antonio, un tempo i cuore della Locarno medioevale, che appare come una terrazza sulla città, con le facciate della Colleggiata, le botteghe, il rumore dei passi, il vento leggero fra i tetti.
L’effetto finale, per me, è stato duplice: da un lato, una comprensione migliore di Locarno — non solo come bellezza paesaggistica e come cornice di eventi internazionali, ma come luogo vivo, stratificato, fatto di persone, di lingue, di idee; dall’altro, un ricordo che vive non soltanto nelle immagini viste ma nelle atmosfere: nel racconto teatrale, nella voce della guida, nei dialoghi immaginati con chi ha abitato queste pietre.
E se è vero che questo tour è stato pensato soprattutto per i turisti, io credo che sia molto interessante anche per la popolazione locale. Spesso viviamo circondati da luoghi che diamo per scontati, senza conoscerne a fondo le storie: il Time Travel Tour ci restituisce il piacere di guardare con occhi nuovi la città in cui abitiamo, scoprendo dettagli che nella quotidianità ci sfuggono.
Se dovessi invitare qualcuno a fare questo tour, direi che è per chi ama che la storia non sia solo elencata ma raccontata; per chi vuole sentirsi parte di una città, non solo spettatore; per chi apprezza quei dettagli che cambiano la percezione di una città già bella, ma che diventano straordinaria, quando li conosci.
I prossimi tour avranno luogo al 23 e 30 settembre, mentre in ottobre il 7, 14, 21, 28. La partecipazione è gratuita, l’iscrizione obbligatoria.
Testo a cura di Claudio Rossetti
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