L’inflazione diventa arte con Satoshigallery


Il collettivo artistico diretto da Valentina Picozzi, attraverso la serie "Currency War”, denuncia il collasso del sistema monetario attraverso banconote svalutate. Da Mao a Washington a Bolivar, la critica al denaro fiat diventa, così, provocazione visiva.
Il collettivo artistico diretto da Valentina Picozzi, attraverso la serie "Currency War”, denuncia il collasso del sistema monetario attraverso banconote svalutate. Da Mao a Washington a Bolivar, la critica al denaro fiat diventa, così, provocazione visiva.
Le banconote non sono strumenti di pagamento: vanno oltre, divenendo tele su cui dipingere il fallimento del sistema monetario tradizionale. Questa l’idea da cui prende le mosse la serie "Currency War", realizzata da Valentina Picozzi e Satoshigallery, uno dei progetti più provocatori di un “processo alchemico” che mixa arte, economia e attivismo Bitcoin. «Il problema alla radice della moneta convenzionale è tutta la fiducia richiesta per farla funzionare. Bisogna fidarsi che la banca centrale non svilisca la moneta, ma la storia delle valute fiat è piena di violazioni di questa fiducia», recita la citazione di Satoshi Nakamoto - il misterioso inventore della più nota valuta digitale della storia - che accompagna ogni opera sul sito ufficiale del progetto. Un concetto chiave, quello sopracitato, che diventa manifesto visivo quando i volti stampati sulle banconote - da Mao a Washington, da Bolívar al dollaro dello Zimbabwe - si trasformano in simboli di un sistema al collasso.
L’inflazione diventa arte
«Currency War è un progetto artistico che mira a spiegare alla gente comune cos'è l'inflazione, reinterpretando le banconote nazionali», si legge nelle didascalie. Valentina Picozzi ha quindi trasformato concetti economici astratti in immagini di impatto immediato. Uno su tutti: più i governi stampano moneta, meno valgono i risparmi dei cittadini. «È importante capire dove l’attuale sistema (il sistema standard fiat) sta fallendo, per poter abbracciare la soluzione che il nuovo denaro digitale decentralizzato (Bitcoin) sta offrendo al mondo». L'opera "Renminbang", ad esempio, mostra Mao Zedong con il volto blu sulla banconota da 100 Yuan che viene crivellata di proiettili rossi e parzialmente bruciata. La metafora, qui, è davvero brutale: la svalutazione della moneta cinese diventa una esecuzione in cui la vittima è il potere d'acquisto.
«Ecco perché Mao è stato colpito più volte con un’arma nel dipinto", spiega l’artista, "Quante vite ha una moneta?». In "Screaming George", poi, Washington urla disperato sulla banconota da un dollaro, ornata di foglia d'oro. Il messaggio è chiaro: dal 2000 l'inflazione USA ha eroso il 76% del valore del dollaro americano, e il padre fondatore pare urlare contro questo tradimento. La serie tocca l'apice del grottesco con "It's one hundred trillion dollars", collage di banconote dello Zimbabwe che documenta l'iperinflazione degli anni '90. In questo caso, una banconota con 14 zeri - inutile persino se usata come carta igienica - diventa l’emblema dell'assurdità di un sistema in cui stampare zeri è più facile che risolvere i problemi. "Fuerte", poi, trasforma Simón Bolívar in un fantasma picchiato sulla banconota venezuelana. L'ironia è amara: la valuta il cui nome significa "forte" nel 2016 valeva appena 2 centesimi di dollaro sul mercato nero. "Vuoi davvero chiamarla ancora Fuerte?", è la provocazione “urlata” dall’opera.
L'evoluzione personale di Picozzi
Se "Currency War" rappresenta la visione collettiva di Satoshigallery, le opere "Fiat is Disappearing" segnano l'evoluzione artistica personale di Valentina Picozzi. Presentate nelle sue mostre in galleria, queste opere abbandonano la figurazione pop per esplorazioni più concettuali e minimali. Rilievi monocromatici su carta giapponese dove il dollaro si dissolve nel bianco, metafora della progressiva perdita di sostanza del denaro fiat. «Questo lavoro affronta la complessità e fragilità del sistema monetario tradizionale», spiega l'artista. «La privazione del colore rappresenta l'astrattezza del denaro, sfidando lo spettatore a riflettere sul concetto di valore». Come la statua di Satoshi che "scompare" alla Foce se vista da certe prospettive, anche in questo caso Picozzi gioca con percezione e sostanza. Il denaro fiat, suggerisce, è un'illusione destinata a svanire. Dal 2012, quando iniziò a frequentare meetup di hacker e a dipingere sui muri storie di Bitcoin, Picozzi ha costruito un linguaggio visivo che rende comprensibili concetti complessi. E Satoshigallery, dal 2020, è diventato grazie a lei un movimento che coinvolge artisti internazionali nella missione di "creare cultura attraverso le immagini". Currency War, in questo contesto, è l'esempio più esplicito: un grido visivo contro un sistema che, com’è stato sottolineato citando il creatore di Bitcoin, richiede troppa fiducia per funzionare. E quando la fiducia crolla, restano solo banconote che valgono meno della carta su cui sono stampate.