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Lugano's Plan ₿

Lugano accoglie l'élite del mondo peer-to-peer

Venerdì 18 luglio, presso il PoW.space di Contrada di Sassello 8, la città del Ceresio ospiterà il P2P Summit, un raduno esclusivo dedicato al futuro delle tecnologie decentralizzate, che vedrà anche la partecipazione di Jaan Tallinn, co-fondatore di Skype.
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Venerdì 18 luglio, presso il PoW.space di Contrada di Sassello 8, la città del Ceresio ospiterà il P2P Summit, un raduno esclusivo dedicato al futuro delle tecnologie decentralizzate, che vedrà anche la partecipazione di Jaan Tallinn, co-fondatore di Skype.

Il 18 luglio prossimo il PoW.space di Lugano accoglierà il P2P Summit, un evento esclusivo che riunirà in un confronto alcuni dei massimi esperti mondiali di tecnologie P2P. Organizzata nell’ambito del progetto Plan ₿ con il supporto di Holepunch, l'iniziativa rappresenta un momento cruciale per definire il futuro delle applicazioni disintermediate.

Per saperne di più, abbiamo intervistato Mathias Buus, ingegnere danese CEO di quest’ultima società, responsabile di progetti noti nell’ambito quali Pear Runtime e Keet, nella cabina di regia della manifestazione, dopo aver già recentemente trovato spazio su queste pagine con il racconto del suo intervento al Plan ₿ Forum in cui dichiarava: "Vogliamo costruire una rete indistruttibile di app che non smetta mai di funzionare".

Come è nata l'idea del P2P Summit e cosa dovrebbero aspettarsi i partecipanti da questa esperienza a Lugano?

«Il P2P è una tecnologia attraverso cui ogni utente sostiene il funzionamento delle reti, semplicemente - ad esempio - usando un'app come Keet, invece di affidarsi a grandi data center centralizzati posseduti da corporation. Questo, talvolta, richiede soluzioni innovative sia in ambito crittografico che matematico, sia di impegno per rendere comoda l’esperienza utente.

Abbiamo voluto riunire alcuni dei maggiori esperti in questo campo da tutto il mondo - persone che stanno attivamente costruendo app P2P - per discutere del punto in cui ci troviamo oggi e di dove andremo domani, il tutto all’interno di un evento di una giornata.

I partecipanti devono aspettarsi un'agenda ricca di opportunità per discutere, ascoltare e collaborare apertamente, godendo naturalmente anche delle bellezze di Lugano».

Nel tuo keynote allo scorso Plan ₿ Forum hai parlato di applicazioni "apocalypse-ready", analizzando i fallimenti del 2024. A distanza di mesi, qual è lo stato dell'arte delle tecnologie P2P?

"Penso che tutti possano concordare sul fatto che viviamo in tempi incerti, volatili. Per quanto mi riguarda nulla è più importante che creare tecnologie che possano resistere alle “ire degli Dei”. Diamo ancora per scontate cose come la comunicazione, anche se la nostra attuale infrastruttura centralizzata è molto fragile, come sperimentiamo ripetutamente con interruzioni di servizi online e fughe di dati. Il P2P è la soluzione a tutto questo: una rete indistruttibile di app, che non smette mai di funzionare. Dal mio keynote - era la fine di ottobre del 2024, ndr - abbiamo avuto una serie di grandi innovazioni in Holepunch e abbiamo rilasciato moltissimo nuovo codice e nuove app per rendere questa possibilità una realtà per tutti, non solo per una nicchia di utenti. Abbiamo, ad esempio, rilasciato Keet versione 4, qualche settimana fa, e siamo super entusiasti per il potenziale impatto che avrà nel futuro».

Quanto il contesto normativo e culturale favorevole di Lugano può accelerare l'adozione delle tecnologie peer-to-peer?

«Lugano sta rapidamente diventando un luogo cruciale per la decentralizzazione. Con l'apertura l'anno scorso del PoW.space - location che, come già evidenziato, ospiterà l’evento, ndr - abbiamo visto un afflusso di nuovi progetti interessanti in città, tutti focalizzati sul P2P: sia in ambito finanziario, che in vari altri settori che possono beneficiare di tale tecnologia. Allo stesso modo, ogni volta che interagisco con i giovani che studiano nelle università di Lugano, percepisco una mentalità chiara, orientata alla costruzione del futuro. Penso che la combinazione di una piccola città bellissima, posizionata nel centro dell'Europa, ben collegata, con i trasporti e con una mentalità tendente a cercare sempre “cosa c'è dopo”, sia il motivo per cui amo sia vivere che lavorare e costruire qui. Questo è anche il motivo per cui era importante organizzare il P2P Summit a Lugano e non altrove».

Qual è la vostra agenda concreta per trasformare le tecnologie peer-to-peer da prototipi sperimentali a strumenti di uso quotidiano per milioni di persone?

«Penso che il P2P richieda ancora molta educazione per chi programma - siamo stati condizionati per la maggior parte delle nostre carriere a costruire soluzioni centralizzate e questo può richiedere una certa “de-programmazione”, per capire come non dipendere dai server. Ecco perché stiamo investendo molto in educazione e consapevolezza. Penso che con Keet stiamo dimostrando come si possano effettivamente costruire app di impatto globale, le quali, sebbene siano P2P dietro le quinte, non si comportano in modo eccessivamente complesso, e anzi cercano di favorire un utilizzo semplice da parte degli utenti. Questo approccio, unito alla capacità di essere inarrestabili da aziende centrali, scalabili e completamente private, è ciò che farà crescere il P2P. Rilasceremo presto anche un paio di altre app, tutte con la stessa filosofia e tecnologia sottostanti».

Un parterre d’eccellenza, con Tallinn capofila

Tra i partecipanti al P2P Summit, spiccherà la figura di Jaan Tallinn, programmatore estone che ha letteralmente scritto la storia delle tecnologie peer-to-peer come co-fondatore di Skype e dell'applicazione di file-sharing Kazaa.

Oggi, Tallinn è riconosciuto come uno dei più influenti investitori nel campo dell'AI safety, dopo aver guidato investimenti strategici in DeepMind e Anthropic - l’azienda che ha rilasciato la famosissima AI generativa “Claude” -, e attraverso il Survival and Flourishing Fund ha donato oltre 53 milioni di dollari alla ricerca sulla sicurezza dell'intelligenza artificiale.

La sua presenza non è casuale: Tallinn, profondamente impegnato nella ricerca sui rischi esistenziali dell'intelligenza artificiale, vede nelle tecnologie peer-to-peer una risposta fondamentale. Il P2P Summit rappresenta dunque molto più di un semplice evento tecnologico: è il momento in cui teoria e pratica si incontrano e i protocolli sperimentali iniziano a prendere la forma di soluzioni concrete, da utilizzare nel quotidiano.

Come sarà strutturato l’evento

Il P2P Summit si distingue per il suo formato esclusivo: si tratta di un raduno su invito, riservato a una selezione ristretta di protocol architects, creatori di infrastrutture, contributor di tecnologie e sistemi open-source. A differenza dei tradizionali eventi tecnologici, non ci saranno palchi o keynote speech, ma solo conversazioni dirette, collaborazione e scambio di idee tra coloro che stanno ridefinendo le fondamenta di internet.


Questo articolo è stato realizzato da Lugano's Plan ₿, non fa parte del contenuto redazionale.
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