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Rigi, la Regina delle montagne: 150 anni di pionierismo alpino

Dal lago alla montagna, tra ferrovia, turismo e panorami mozzafiato (prima parte)
Foto di VB e RR
Regina delle montagne
Rigi, la Regina delle montagne: 150 anni di pionierismo alpino

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Dal lago alla montagna, tra ferrovia, turismo e panorami mozzafiato (prima parte)

RIGI KULM - Nel 2025 la Rigi celebra un anniversario storico: 150 anni dalla nascita della ferrovia a cremagliera, simbolo del genio ingegneristico svizzero e del turismo alpino moderno. Ma la sua storia va ben oltre i binari: è un racconto che intreccia natura, spiritualità, cura e avventura, trasformando quella che era un tempo una montagna isolata in un’icona amata da pellegrini, artisti, sovrani e viaggiatori di tutto il mondo.

La Rigi era già conosciuta e rispettata molto prima dell’arrivo dei primi turisti. Per secoli, i contadini risalivano d’estate con il bestiame per sfruttare i fertili pascoli d’alta quota. Nel 1479 la montagna compare con il nome latino Regina Montium, ovvero “Regina delle Montagne”: un titolo che richiama maestosità e sacralità. Il nome moderno “Rigi” si pensa derivi dal termine “Rigi Fluh”, riferito alle striature geologiche visibili lungo il suo profilo, che le conferiscono un aspetto unico e affascinante.

Nel 1574 nacquero i primi bagni termali a Rigi Kaltbad, alimentati da una sorgente d’acqua calda naturale. Secondo la leggenda, un uomo del posto, Barthli Joler, guarì miracolosamente dopo essersi immerso in quelle acque, diffondendo la fama terapeutica del luogo. Già nel 1600, in giornate di bel tempo, si registravano fino a 100 visitatori al giorno: un numero sorprendente per l’epoca. Oggi, Rigi Kaltbad continua la sua vocazione wellness grazie al raffinato centro termale progettato da Mario Botta, dove architettura contemporanea e paesaggio alpino si fondono in un dialogo armonioso.

Nel 1816 fu costruita sulla Rigi Kulm la prima locanda alpina della Svizzera. L’interesse per la montagna crebbe a vista d’occhio: solo tre anni dopo, nel 1819, oltre 1.000 persone raggiunsero la vetta in un solo giorno. Con l’avvento del XIX secolo, la Rigi divenne una destinazione sempre più ambita. Nel 1848 si toccarono le 50 mila presenze annue e fu costruito il primo vero Hotel Rigi Kulm, pietra dopo pietra, trasportando i materiali a dorso d’uomo e di mulo, in assenza di vie ferroviarie. L’albergo, che partì con 130 letti, arrivò ben presto a ospitarne oltre 200.

Il 21 maggio 1871 segnò una data epocale: fu inaugurata la Vitznau-Rigi-Bahn, la prima ferrovia a cremagliera per passeggeri in Europa. Quattro anni più tardi, nel 1875, fu completata anche la Arth-Rigi-Bahn, voluta e sviluppata dal lungimirante imprenditore Gottfried Fassbind II. Nello stesso anno, aprì i battenti il lussuoso Grandhotel Schreiber, un capolavoro dell’ospitalità alpina: offriva ristoranti, biblioteca, sala da biliardo, musica dal vivo, luce elettrica e acqua corrente — una vera rivoluzione per l’epoca. La Rigi conquistò presto i cuori delle élite europee e della scena culturale del tempo. Tra i suoi ospiti più illustri si annoverano la Regina Vittoria, Goethe, Jean-Jacques Rousseau e persino Mark Twain, tutti affascinati dalla purezza dell’aria, dalla grandiosità dei panorami e dall’atmosfera quasi mistica della montagna.

Oggi la Rigi continua ad essere una delle mete più amate della Svizzera centrale, con quasi un milione di visitatori all’anno. Eppure, grazie alla sua ampia estensione, alla varietà di sentieri e alle attività distribuite in ogni stagione, la montagna conserva una sensazione di tranquillità e autenticità, lontana dalle folle caotiche di altre località turistiche.

Il mio consiglio? Raggiungete la Rigi in treno. In appena 45 minuti da Bellinzona grazie all’AlpTransit si arriva ad Arth-Goldau, da cui si sale facilmente in vetta con la cremagliera in circa 90 minuti. È un’escursione comoda, sostenibile e spettacolare.

E per gli appassionati di storia, c’è la possibilità di viaggiare a bordo di una locomotiva a vapore storica: sentire il respiro del motore, annusare il profumo del carbone e lasciarsi cullare dal ritmo d’altri tempi è un’esperienza unica.

E non finisce qui...

Il mio viaggio alla scoperta della Regina delle montagne continua. Nella prossima tappa vi porterò tra attività, sapori e tradizioni che rendono la Rigi una destinazione da vivere in tutte le stagioni. Nel frattempo, seguiteci su Instagram per foto, video e curiosità dal vivo.

Restate con me per scoprire di più!

Testo a cura di Riccardo Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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