Hair cloning: potrebbe essere la nuova tecnica per coprire i diradamenti

La ricerca contro la calvizie continua a fare passi da gigante, e una delle novità più promettenti è senza dubbio quella dell’hair cloning. Si tratta di una tecnica innovativa, ancora in fase sperimentale, che potrebbe rivoluzionare il trattamento dell’alopecia androgenetica grazie alla clonazione dei follicoli piliferi. Ma in cosa consiste esattamente questa procedura? E quanto manca alla sua applicazione clinica? Il punto degli esperti.
La calvizie e le sue attuali cure
Prima di addentrarci nel dettaglio della tecnica dell’hair cloning, è doveroso fare un breve ripasso delle cause della calvizie e delle opzioni terapeutiche al momento disponibili per debellare i suoi tipici diradamenti.
La calvizie, che qui riconosceremo come alopecia androgenetica (la sua tipologia più diffusa, anche se non l’unica), è una condizione genetica e ormonale che porta alla miniaturizzazione dei follicoli piliferi e al peggioramento della qualità dei capelli, provocandone un’intensa caduta che lascia sul cuoio capelluto aree diradate.
Le sue cure attuali virano da un approccio conservativo - che unisce i benefici di farmaci anticalvizie all’uso di prodotti topici anticaduta, alla gestione dello stress, la cura dell’alimentazione e dell’integrazione, l’utilizzo della Medicina Rigenerativa Capelli – a un chirurgico, sostenuto dall’autotrapianto.
Tuttavia, tutte queste soluzioni si scontrano con un limite importante: non possono aumentare il numero di follicoli piliferi, ma solo preservare e rinforzare quelli esistenti. Ed è qui che entra in gioco l’hair cloning.
Che cos’è l’hair cloning?
Il concetto di clonazione è sempre affascinante e potenzialmente rivoluzionario, in qualsiasi campo medico si scelga di utilizzarlo.
In ambito tricologico, l’hair cloning è una tecnica mirata a moltiplicare le cellule follicolari in laboratorio per poi re-impiantarle nelle aree diradate del cuoio capelluto con un unico obiettivo: superare la principale limitazione del trapianto di capelli rappresentata dalla scarsa disponibilità di follicoli sani.
La clonazione di capelli mira, quindi, a generare una quantità illimitata di follicoli piliferi artificiali, ma funzionalmente identici a quelli naturali, partendo dalle cellule staminali del follicolo.
Come funziona:
H4: Fase 1 di prelievo cellulare
Si prelevano piccole quantità di cellule dalla papilla dermica dei follicoli del paziente, solitamente dalla zona occipitale del cuoio capelluto (più resistente alla calvizie). Non si tratta di follicoli interi, ma di cellule progenitrici che regoleranno lo sviluppo del capello. L’estrazione avviene tramite biopsia o micropunch, entrambi minimamente invasivi. L’obiettivo è, infatti, quello di raccogliere cellule di alta qualità, con il minimo impatto per il cuoio capelluto.
H4: Fase 2 di moltiplicazione in laboratorio
Le cellule della papilla dermica vengono trattate in vitro per moltiplicare il loro numero, in modo tale da ottenerne a sufficienza per coprire ampie aree diradate. Per coltivarle, i medici utilizzano fattori di crescita, nutrienti e condizioni particolari, che le stimolano a riprodursi in modo esponenziale, mantenendole funzionali anche dopo molte divisioni e
preservandone quindi il potenziale rigenerativo.
H4: Fase 3 di reimpianto
Le cellule clonate vengono reintrodotte nel cuoio capelluto del paziente, nelle aree affette da diradamento. L’aspettativa è che si organizzino per formare nuovi follicoli piliferi in grado di produrre capelli sani e forti.
Questo approccio è estremamente promettente, poiché potrebbe offrire una fonte illimitata di follicoli, rendendo la cura per la calvizie accessibile anche a chi, a causa di una zona donatrice limitata, non è un buon candidato per il trapianto tradizionale.
Vantaggi potenziali della clonazione di capelli
Se la tecnica dell’hair cloning dovesse essere considerata dai medici come realmente efficace e sicura, quindi diventare realtà clinica, i suoi vantaggi sarebbero molti:
- Disponibilità illimitata di follicoli. Non esisterebbe più il problema di un’area donatrice limitata per il trapianto di capelli.
- Trattamento di calvizie estese. Si potrebbero trattare anche calvizie più avanzate, dove al momento, il trapianto di capelli è impraticabile.
- Capelli naturali e permanenti. I capelli generati con l’hair cloning sarebbero identici a quelli del paziente, minimizzando il rischio di rigetto e di un risultato artificioso.
- Minima invasività. Prelievo cellulare e impianto sarebbero mininvasivi.
Quali sono i limiti della procedura
Tuttavia, al momento in cui si scrive, la procedura di clonazione dei capelli non è ancora stata approvata dalla Comunità Medica Internazionale per via dei limiti che ancora sussistono sulla sua efficacia. Ad esempio:
- Le cellule della papilla dermica del follicolo perdono, ancora troppo spesso, di sopravvivenza e funzionalità, una volta fuori dal cuoio capelluto.
- La duplicazione dei follicoli non garantisce ancora il 100% di crescita dei capelli.
- Alcuni test su cavie, benchè interessanti, hanno restituito capelli depigmentati o crescita incontrollata.
Secondo gli esperti, quindi, prima di vedere la clonazione di capelli diventare una realtà all’interno del panorama dei trattamenti anticalvizie, sarà necessario attendere ancora 5/10 anni di studi e applicazioni pratiche.
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