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Occupazione, in calo gli annunci di posti vacanti. Ma presto il quadro potrebbe cambiare

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Occupazione, in calo gli annunci di posti vacanti. Ma presto il quadro potrebbe cambiare

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La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha di recente pubblicato il sesto rapporto di monitoraggio sull’attuazione dell’obbligo di annunciare i posti vacanti. Il documento evidenzia un calo significativo degli annunci nel 2024 rispetto agli anni precedenti, in linea con la diminuzione della disoccupazione registrata nel 2023. Un’inversione di tendenza è però attesa nel corso di quest'anno.

Disoccupazione in calo

Il rapporto, nel dettaglio, sottolinea come la riduzione della disoccupazione abbia portato a un numero inferiore di generi professionali soggetti all’obbligo di annuncio. Secondo la normativa vigente, una professione rientra tra quelle obbligate se il suo tasso di disoccupazione supera il 5% durante il periodo di valutazione. Dopo gli aumenti registrati nel 2021 e 2022, il 2023 e il 2024 hanno segnato invece una contrazione dell’elenco, con un impatto diretto sul numero di annunci registrati. Nel 2024 infatti solo il 3,2% delle persone occupate lavorava in professioni soggette all’obbligo di annuncio, contro l’8,2% del 2023 e il 19,8% del 2022. Questo ha comportato un calo drastico degli annunci: dai 476 597 del 2022 si è passati ai 287 671 del 2023 e infine ai 178 026 del 2024.

SECOTasso di disoccupazione destagionalizzato in percentuale (a sinistra) e indicatore delle difficoltà di reclutamento in percentuale (a destra)

I settori più attivi

Come negli anni passati, i settori dell’industria e delle costruzioni hanno continuato a concentrare la maggior parte degli annunci soggetti all’obbligo. In netta diminuzione, invece, le segnalazioni nel comparto dei servizi di alloggio.

La Job-Room e il vantaggio informativo

Il sistema di annuncio anticipato continua comunque a offrire opportunità. Nel 2024, gli uffici regionali di collocamento (URC) hanno effettuato proposte di collocamento per il 52,6% degli annunci, consentendo l’assunzione di 2273 persone. Una quota in linea con l’anno precedente.

Anche l’utilizzo diretto della piattaforma online "Job-Room" da parte delle persone in cerca d’impiego ha segnato una crescita costante: dalla metà del 2023, tra il 65 e il 70% dei disoccupati è registrato nell’area protetta del portale. Sebbene non sia ancora possibile quantificare con precisione quante assunzioni avvengano attraverso questi contatti diretti, la piattaforma resta uno strumento centrale nel collocamento.

Un’inversione di tendenza all’orizzonte

Il rapporto SECO guarda anche al futuro: il tasso di disoccupazione ha ricominciato a salire dalla seconda metà del 2023 e, di conseguenza, aumentano nuovamente i generi professionali soggetti all’obbligo. Nel 2025, il 6,5% delle persone occupate lavora in professioni obbligate, tra cui figurano ora anche dirigenti nei servizi di vendita e marketing (45 180 occupati) e addetti di ristorazione (33 497 occupati).

Attenzione dunque: si prevede quindi un ritorno alla crescita degli annunci, in linea con l’ampliamento dell’obbligo. Il monitoraggio proseguirà per valutare l’impatto di questa evoluzione sul mercato del lavoro e sull’efficacia dello strumento.

Il rapporto conferma il valore dell’obbligo di annuncio non solo come strumento di controllo del mercato del lavoro, ma anche come mezzo per favorire l’incontro tra domanda e offerta. Con le prime avvisaglie di una nuova fase di crescita degli annunci, il 2025 si profila come un anno di rilancio per il collocamento professionale in Svizzera.

Conclusione

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