Svizzera: disoccupazione in aumento: segnali di allerta anche per i frontalieri


Dagli ultimi dati pubblicati dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) relativi al mercato del lavoro in Svizzera emerge un peggioramento della situazione occupazionale, con effetti non soltanto sui lavoratori residenti, ma anche con ripercussioni dirette sui frontalieri, in particolare su quelli provenienti dall’Italia.
Secondo la SECO, nel dettaglio, ad agosto di quest’anno i disoccupati erano 132.105, 2.951 in più (+2,3%) rispetto al precedente mese di luglio. E su base annua, l’aumento è ancora più marcato: +20.751 persone (+18,6%). Così, il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,8%, in crescita di 0,1 punti percentuali.
Il dato destagionalizzato mostra un totale di 137.794 disoccupati, con un aumento di 1.123 unità (+0,8%), mentre il tasso corretto per la stagionalità è rimasto stabile al 2,9%.
Giovani e over 50: categorie più esposte
Particolarmente allarmante l’aumento tra i giovani: nella fascia 15-24 anni i disoccupati sono saliti a 13.682, con una crescita mensile del 19%. Il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto il 3,2%, mezzo punto percentuale in più rispetto a luglio.
Anche i lavoratori più maturi (fascia 50-64 anni) registrano però un peggioramento: 35.848 disoccupati, in aumento dello 0,6% su base mensile e del 18,2% su base annua. Il loro tasso di disoccupazione si attesta al 2,5%.
Persone in cerca d’impiego e posti vacanti
Complessivamente, le persone registrate in cerca d’impiego sono state 209.090, quasi stabili rispetto al mese precedente (-0,2%), ma in forte crescita rispetto all’agosto dello scorso (+16%). Il tasso rimane al 4,4%.
Sul fronte dei posti vacanti, i dati mostrano un calo: ad agosto erano 37.865, ovvero 1.940 in meno (-4,9%) rispetto a luglio. Poco meno del 60% dei posti rientra nell’obbligo di annuncio. Rispetto a un anno fa si registra comunque un lieve aumento (+4,5%).
Frontalieri: perché questi dati contano
Per le migliaia di frontalieri italiani attivi in Ticino e per le decine di migliaia che lavorano nelle altre regioni svizzere, queste cifre assumono una rilevanza particolare.
Un aumento della disoccupazione tra i residenti, unito alla diminuzione dei posti vacanti, può infatti rendere più difficile l’inserimento dei frontalieri sul mercato del lavoro e aumentare la concorrenza per le posizioni disponibili. Le categorie più fragili – giovani alla prima esperienza e lavoratori anziani – rischiano di vedere ridotte ulteriormente le proprie opportunità.
Il calo dei posti vacanti e l’aumento dei disoccupati segnalano infatti un mercato più competitivo, in cui le aziende potrebbero privilegiare profili locali, soprattutto nelle professioni soggette all’obbligo di annuncio.
Lavoro ridotto ed esaurimento delle indennità
A giugno 2025 sono state 2.519 le persone che hanno esaurito il diritto all’indennità di disoccupazione, in diminuzione rispetto al mese precedente (-17,4%). Quanto al lavoro ridotto, a maggio 2025 risultavano coinvolte 12.116 persone, in lieve crescita (+1,2%).
Tasso di disoccupati secondo varie caratteristiche, agosto 2025

Uno scenario da monitorare
La Svizzera resta un Paese con un tasso di disoccupazione relativamente basso in confronto europeo, ma la tendenza al rialzo degli ultimi mesi rappresenta un campanello d’allarme. E per i lavoratori frontalieri, questi numeri significano la necessità di rafforzare competenze linguistiche e professionali per restare competitivi, in un contesto in cui la concorrenza sul mercato del lavoro si fa più intensa.
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