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Coltivare senza pesticidi

L’agricoltura svizzera si trova sotto pressione: è chiamata a produrre sufficienti derrate alimentari e contemporaneamente a contribuire alla protezione dell’ambiente e del clima. Il progetto zurighese HofLabor mostra che l’agricoltura può funzionare anche senza pesticidi e concimi sintetici.
WSZ
Dall’alto il paesaggio sembra un mosaico e proprio così dovrà apparire l’agricoltura del futuro: variegata, viva e in equilibrio con la natura.
Coltivare senza pesticidi
L’agricoltura svizzera si trova sotto pressione: è chiamata a produrre sufficienti derrate alimentari e contemporaneamente a contribuire alla protezione dell’ambiente e del clima. Il progetto zurighese HofLabor mostra che l’agricoltura può funzionare anche senza pesticidi e concimi sintetici.

In breve:

    • In Svizzera l’agricoltura è chiamata a produrre in modo sempre più efficiente e al contempo a contribuire alla protezione della popolazione e del clima. Non è sempre facile conciliare questi due obiettivi.
    • HofLabor mostra che l’agricoltura può funzionare anche senza pesticidi e concimi sintetici grazie a un nuovo metodo di coltivazione.
    • La cosiddetta agricoltura a mosaico punta sulla diversità, su un suolo vivo e su macchinari adatti.

In Svizzera, api, farfalle e uccelli che nidificano nei campi stanno scomparendo. Il suolo è troppo duro, le acque di scarico piene di nitrati che danneggiano l’ambiente. Il bilancio è scoraggiante. Il progetto zurighese HofLabor mira a dimostrare che esiste un’alternativa senza prodotti chimici per un suolo più sano.

«Vogliamo dimostrare che produttività e protezione dell’ambiente non devono essere necessariamente contrapposti»

Invece che irrorare grandi superfici, si lavora su strisce di terreno. Tra le verdure e i cereali crescono fiori selvatici che offrono nutrimento ai piccoli animali. Si coltivano ad esempio anche fiori di finocchio e coriandolo. Uno strato di erba o foglie fa sì che il suolo non si asciughi troppo e offre nutrimento ai lombrichi. «Vogliamo dimostrare che produttività e protezione dell’ambiente non devono necessariamente essere contrapposti», spiega Petrissa Eckle, cofondatrice di HofLabor. «Il nostro obiettivo è far sì che gli agricoltori possano ridurre l’utilizzo di concimi e pesticidi senza che questo vada a ridurre le quantità raccolte».

Macchinari che proteggono il suolo

Secondo Eckle, uno dei problemi centrali sono i pesanti trattori che comprimono il terreno. Presso HofLabor, i macchinari seguono quindi sempre esattamente lo stesso percorso nei campi. In questo modo, il resto del suolo resta soffice, l’acqua filtra più facilmente e le radici delle piante raggiungono profondità maggiori.

Inoltre, il team dell’agricoltore e cofondatore Matthias Hollenstein si occupa di modificare vecchi macchinari. Da un normale autocaricante è stato creato ad esempio uno spanditore per pacciame economico, efficiente e attento alla protezione del suolo. Tuttavia, questo tipo di coltivazione non sarà verosimilmente mai meno costosa della classica agricoltura e orticoltura. «L’elemento più importante del nostro autocaricante è che permette di svolgere il lavoro in modo ottimale: non è più necessario un lavoro manuale supplementare e permette alle trapiantatrici di funzionare in modo affidabile», spiega Petrissa Eckle. È proprio in questo ambito che spesso è necessario investire tanto tempo generando così costi elevati.

Il campo del futuro

Per presentare la sua visione al grande pubblico, HofLabor coltiva il suo campo dimostrativo a Adlisberg vicino a Zurigo. Qui visitatori, agricoltori e ricercatori possono scoprire come funziona effettivamente il nuovo sistema. Patate, cereali e verdure crescono uno accanto all’altro senza l’impiego di pesticidi. Il progetto ha già vinto il Prix Climat.

Un cambiamento che riguarda tutti noi

Il modo in cui produciamo i nostri alimenti non riguarda solo gli agricoltori. Tutti beneficiamo di un terreno fertile, di acque pulite e della presenza degli insetti impollinatori. I progetti come HofLabor mostrano che un’agricoltura sostenibile non deve necessariamente corrispondere a una rinuncia bensì a una svolta per un futuro migliore, per far sì che anche tra trent’anni cereali e verdure possano crescere in un sano suolo svizzero senza che la natura debba pagarne il prezzo.

Cosa possono fare i consumatori?

    • Acquistare prodotti di stagione: evitate di acquistare fragole in inverno per ridurre l’impatto sul suolo e sul clima.
    • Promuovere la biodiversità: sostenete i prodotti provenienti da piccole imprese che praticano agricoltura mista.
    • Alimentazione consapevole: meno carne e più verdure e cereali locali.

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La Svizzera dovrebbe puntare maggiormente sull’agricoltura sostenibile?

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